Cerealicoltura, il progetto Mixwheat porta in campo il “Furat Li Rosi”
Una soluzione alla fragilità dei sistemi agricoli, in un areale, quale quello siciliano, tipicamente a clima semiarido, sempre più interessato da temperature alte e mancanza di acqua. Con questo obiettivo è nato il progetto Mixwheat, “Miscuglio evolutivo di frumento per l’adattamento ai cambiamenti climatici), inserito nella sottomisura 16.1 “Sostegno per la costituzione e la gestione dei gruppi operativi del PEI in materia di produttività e sostenibilità dell’agricoltura”, del PSR Sicilia 2014-2022, i cui risultati verranno presentati domani, martedì 28 maggio, ore 10, nell’Aula Jannaccone, del Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione, Ambiente dell’università di Catania, Via Valdisavoia, 5.
Il progetto della durata di tre anni, ha visto protagonisti l’Università di Catania (Di3A) e Rete Semi Rurali per gli aspetti scientifici; le aziende agricole, tutte operanti in regime di agricoltura biologica certificata: Dara Guccione Biofarm, Agricola Cavalli, Green Bio di Terre di Sant’Agata, Società Agricola di Pietro e Filippo Riolo, Terre Frumentarie di Giuseppe Li Rosi, Antichi Granai dei f.lli Mirella Santa e Salvatore Passamonte, e il Molino Quaglia. Il progetto si è proposto l’obiettivo di adattare e diffondere la popolazione evolutiva di grano tenero denominata “Furat Li Rosi”, costituita in Siria, introdotta in Italia, più di un decennio fa e coltivata continuativamente in Sicilia dal 2010. Dal 2018 è disponibile come semente certificata dal CREA-DC.
Le popolazioni evolutive sono il risultato del miglioramento genetico evolutivo, una metodologia che ricolloca la ricerca dalle stazioni sperimentali alle aziende agricole, mantenendo lo stesso rigore scientifico, con lo scopo di adattare le piante all’ambiente senza che questo debba essere modificato. La popolazione “Furat Li Rosi” in origine era costituita da un miscuglio dei prodotti di circa 2000 incroci. Al termine del progetto l’innovazione di processo verrà gestita direttamente dagli agricoltori e diffusa con una licenza open source per garantirne il più ampio accesso.
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