Zootecnia
Sblocco movimentazione del bestiame. Sammartino: “Atto fondamentale”
Buone notizie per la zootecnia siciliana. Si sblocca la movimentazione del bestiame – ovini, caprini e bovini – dalla Sicilia verso il resto d’Italia. Il blocco era arrivato un mese fa in seguito ad alcuni casi di malattie che avevano reso necessario il provvedimento da parte del ministero della Salute, dopo la segnalazione della Regione Siciliana.
Nelle scorse settimane, infatti, è stato individuato un capo infetto all’interno di un allevamento di bovini della Provincia di Trapani, la cui malattia è stata identificata dai veterinari locali come EHD –Malattia Emorragica epizootica. Tale malattia non era mai stata segnalata sull’isola e prima della Sicilia, solo la Sardegna ha avuto segnalazioni di capi bovini colpiti da questa patologia. Da qui la decisione del ministero della Salute, che in attesa di un quadro epidemiologico più puntuale aveva disposto la chiusura totale, per circa quattro settimane, alle movimentazioni al di fuori dell’Isola dei capi bovini, specie suscettibile al virus, in cui l’infezione, a differenza degli ovini e delle altre specie sensibili, può portare alle forme cliniche più gravi. Stop dato anche alla movimentazione dei capi ovini e degli altri ruminanti che possono essere comunque serbatoio dell’Ehd, per cui, al momento, non esiste un vaccino.
La Malattia Emorragica del Cervo
Il virus che causa la malattia emorragica epizootica del cervo (in breve EHDV), comunemente denominata Epizootic Hemorragic Disease (EHD), appartiene al genere Orbivirus ed è trasmesso da insetti vettori appartenenti al genere Culicoides, piccole mosche ematofaghe. Infetta principalmente i cervidi, in cui può causare un’alta mortalità, ma anche ovini e, soprattutto, bovini possono esserne colpiti. Ciò fa temere che i casi riscontrati finora siano soltanto la punta dell’iceberg di un contagio già diffuso tra gli animali selvatici.
Il virus non infetta l’uomo e pertanto interessa solo la patologia veterinaria. Nei cervidi, che possono contrarre la malattia in modo cronico, acuto e peracuto, i sintomi più vistosi sono estese emorragie, salivazione eccessiva, lingua tendente al blu per mancanza di sangue ossigenato e, nelle forme croniche, la rottura degli zoccoli causata da interruzioni della crescita. Fra le varie specie, il cervo dalla coda bianca è quella in cui il virus causa la maggiore morbilità e mortalità che può raggiungere anche il 90% dei soggetti sintomatici.
In bovini e ovini, invece, il virus ha un basso tasso di mortalità, ma negli allevamenti può causare comunque significative perdite economiche a causa della diminuzione della produzione di latte, degli aborti, della perdita di produttività derivata dal decremento di peso e degli alti costi di cura degli animali malati.
Adesso, grazie all’interlocuzione con il ministero da parte della Regione Siciliana, nello specifico l’assessore all’Agricoltura, Luca Sammartino, e della Regione Sardegna, è arrivato il via libera alle movimentazioni degli animali (sia “da vita” che da macello) delle specie sensibili a queste due malattie. Si dovranno rispettare soltanto alcune procedure di carattere sanitario che i servizi veterinari delle Asp comunicheranno preventivamente agli operatori interessati, in ossequio alle indicazioni ministeriali e dell’assessorato regionale della Salute. In pratica, test sierologici e analisi Pcr dove previsto sui singoli capi da movimentare, applicazione di insetto-repellenti sul manto degli animali (alcune malattie vengono trasmesse dalle zanzare) e disinfestazione con insetticida sui mezzi di trasporto.
“Si tratta di un provvedimento di grande importanza per i circa 9 mila allevatori di bovini e gli 8 mila di ovini e caprini siciliani – dice Sammartino –. Già il blocco di un mese ha messo in ginocchio la zootecnia regionale di produzione di carne, proprio in un momento, quello delle festività natalizie, che vede un aumento delle richieste. Il suo prolungamento avrebbe decretato un colpo di grazia per tutto il settore. Siamo riusciti a scongiurare il peggio e ora è possibile salvare almeno una parte dell’economia creata nel periodo festivo. La produzione zootecnica siciliana è di particolare pregio e va tutelata anche in questo tipo di situazioni, rispettando contemporaneamente la sicurezza dei mercati nazionali ed europei”.
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