Terrà

Il progetto "Multicanapa"
Canapa industriale, innovazione e opportunità. La Sicilia polo produttivo all’avanguardia in Ue

Il ruolo dell’agricoltura nella società attuale si trova di fronte a nuove esigenze rispetto al passato dovute alla naturale evoluzione delle tradizionali funzioni e, contemporaneamente, alle nuove necessità dei consumatori sia in campo alimentare che non alimentare. L’affermazione di nuovi stili di vita e l’evoluzione di nuove sensibilità generano inevitabilmente nuove tendenze, nuovi bisogni e nuove domande da parte di un consumatore sempre più esigente ed attento alla salute ed alla sostenibilità. In questa prospettiva si inserisce la consapevolezza della crescente e comprovata rilevanza che viene ad assumere l’intero settore della canapa industriale (Cannabis sativa L.). La Legge 242/2016 reca norme per il sostegno e la promozione della coltivazione della canapa industriale, quale coltura in grado di contribuire, da un lato, alla riduzione dell’impatto ambientale in agricoltura, del consumo dei suoli, della desertificazione e della perdita di biodiversità e, dall’altro, allo sviluppo di filiere territoriali integrate che valorizzino i risultati della ricerca e perseguano l’integrazione locale e lo sviluppo economico ed industriale del settore.

La Sicilia presenta naturalmente condizioni pedoclimatiche particolarmente adatte alla coltivazione della canapa industriale, nella regione vi sono, infatti, numerosi ambienti, quali le pianure costiere e le valli fluviali, particolarmente vocati alla coltivazione della canapa durante stagione primaverile-estiva, anche senza l’ausilio dell’irrigazione. Il clima, durante il ciclo colturale della canapa, è caratterizzato da elevato irraggiamento, precipitazioni contenute e sufficiente ventilazione, caratteristiche che permettono alla coltura di minimizzare il manifestarsi di attacchi parassitari e di ottenere una produzione di circa 1 tonnellata per ettaro di semi particolarmente ricchi di acidi grassi e amminoacidi essenziali da destinare al settore alimentare, nutraceutico e cosmetico; circa 3 tonnellate per ettaro di fusti da cui ricavare fibra e canapulo per il settore della bioedilizia e circa 1,5 tonnellate per ettaro di materiale vegetale residuale alla trebbiatura dei semi da cui estrarre composti bioattivi (cannabinoidi, polifenoli, lipidi polari e apolari, terpeni e terpenoidi) particolarmente richiesti dal settore farmaceutico. Dal punto di vista agronomico, la canapa si inserisce bene negli ordinamenti colturali siciliani come coltura miglioratrice da rinnovo in rotazione al frumento, alle ortive da pieno campo ed alle foraggere, con effetti positivi sulle rese e sulla qualità dei prodotti delle colture che succederanno ad essa.

La Sicilia presenta naturalmente condizioni pedoclimatiche particolarmente adatte alla coltivazione della canapa industriale

Da sottolineare l’aspetto eco-friendly della canapa, suscettibile quindi di essere coltivata in regime di agricoltura biologica, in quanto, in confronto ad altre colture industriali, questa specie necessita di bassi input energetici, non necessita di fertilizzanti e prodotti fitosanitari di sintesi, è in grado di migliorare la fertilità del suolo attraverso un incremento della sostanza organica nel terreno legata all’interramento dei residui colturali e, grazie alla sua elevata capacità competitiva nei confronti delle piante infestanti, non necessita di diserbanti di sintesi, esercitando peraltro un effetto di rinettamento naturale per le colture che la seguono nella rotazione. Riguardo le operazioni di lavorazioni del terreno e preparazione del letto di semina, l’aratura e la fresatura, operazioni caratterizzate da un notevole consumo energetico e da un forte impatto sulla qualità del suolo, dovranno auspicabilmente essere sostituite rispettivamente dalla ripuntatura e dalle erpicature superficiali. La canapa non necessita di altri input energetici fino al momento della raccolta che dovrà essere realizzata attraverso un sistema combinato in grado di raccogliere contemporaneamente, in un solo passaggio, i semi, il residuo di trebbiatura (piccole foglie apicali, brattee, bratteole e residui fiorali) e i fusti.

Riguardo la fase di post-raccolta, la canapa necessita di un sistema di essiccazione in campo dei semi e delle infiorescenze, ancora troppo umidi al momento della raccolta. La potenzialità della filiera della canapa industriale è dimostrata dagli investimenti già realizzati da parte di soggetti italiani e stranieri di cospicue risorse economico-finanziarie nella nostra regione che si presume determineranno un notevole sviluppo del territorio regionale costituendo una filiera produttiva agro-industriale in grado di valorizzare un’economia sostenibile anche attraverso le attività di ricerca e sviluppo portate avanti in collaborazione con le Università ed i Centri di ricerca della Regione Siciliana al fine di implementare sistemi colturali, processi di trasformazione e prodotti da immettere sul mercato altamente innovativi.

Coltivazione della varietà di canapa industriale ‘Futura 75’, presso l’azienda agricola Grimaldi di Nixima (Mineo, CT), partner del progetto ‘Multicanapa’

In questo contesto, si inseriscono le attività di trasferimento dell’innovazione e di divulgazione previste dal progetto ‘Multicanapa’ finanziato nell’ambito della Sottomisura 16.1 del PSR Sicilia 2014-22 (www.multicanapa.eu) che ha l’obiettivo di individuare le varietà di canapa più adatte al nostro ambiente e mettere a punto la tecnica colturale compresa la fase della raccolta combinata e dell’essiccazione in campo dei prodotti. In tale ottica, si prospetta uno scenario in cui la Sicilia si pone come un polo produttivo agro-industriale nel settore della canapa all’avanguardia in Europa sia sotto il profilo agricolo, per quanto riguarda la coltivazione, sia sotto quello industriale, per quanto riguarda l’attività di trasformazione della materia prima, volto a rendere effettive le disposizioni della Legge 242/2016.

Francesco Azzaro, Dirigente del Servizio 12- Ispettorato Agricoltura Ragusa dell’Assessorato Reg.le Agricoltura, Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea

Giuseppe Di Martino, Dipartimento Agricoltura, U.O. S12.06 dell’Assessorato Reg.le Agricoltura, Sviluppo Rurale e Pesca della Regione Siciliana

Paolo Guarnaccia, Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell’Università di CataniaConsulente scientifico del progetto “Coltura innovativa multiuso di canapa in Sicilia”

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