Zootecnia e sviluppo rurale: “Sicilia alleva 2024” celebra le razze autoctone e la biodiversità
Alia, cittadina del Palermitano, ha ospitato la XII edizione di “Sicilia Alleva”, evento fieristico che quest’anno ha puntato con forza sul ruolo della zootecnia come motore di crescita per le aree rurali siciliane. Al centro della manifestazione, l’impegno per valorizzare le razze autoctone siciliane e dimostrare il potenziale di un settore che può non solo produrre valore economico ma anche preservare il patrimonio culturale e ambientale dell’isola.
In questa edizione, con oltre 200 capi di bestiame e 20 razze tra bovini, ovini ed equini, la fiera ha esposto una ricca biodiversità, attirando allevatori, istituzioni e visitatori. Grazie all’impegno del territorio e alla partecipazione di esperti del settore, “Sicilia Alleva” ha mostrato come la zootecnia siciliana possa crescere e modernizzarsi senza perdere le radici, proteggendo le razze locali e promuovendo la sostenibilità.
Sostenere la zootecnia Locale
L’Istituto Sperimentale Zootecnico per la Sicilia ha avuto un ruolo centrale nella manifestazione, creando una sezione dedicata alla conservazione delle razze autoctone. Tra i momenti significativi, la recente ufficializzazione del Cavallo Pura Razza Siciliana come razza a limitata diffusione, riconoscimento ottenuto dal Ministero dell’Agricoltura, rappresenta un passo avanti verso la valorizzazione delle risorse locali.
Nell’ambito della manifestazione, s’è svolto il convegno “Prospettive di sviluppo per la filiera zootecnica delle aree interne siciliane”, a cui hanno partecipato esperti che hanno discusso delle principali sfide del settore. Antonino Miceli ha evidenziato come siccità, alti costi energetici e spopolamento minaccino le aree rurali, mentre Dario Cartabellotta ha ribadito l’importanza di unire le forze per sostenere le aziende e garantire pratiche che migliorino il benessere animale e la produttività. Santo Caracappa ha invece presentato un innovativo progetto per la valutazione genetica delle razze locali, il cui obiettivo è preservare la biodiversità e sviluppare opportunità economiche per le comunità.
Esperienza culturale tra tradizione e gusto
Oltre agli spazi dedicati al bestiame, la manifestazione ha offerto numerose attività per i visitatori, come la “Sagra del Quinto Quarto”, dedicata allo street food siciliano, e una serie di laboratori per riscoprire antichi mestieri, dalla filatura della lana alla produzione di olio d’oliva. Grazie al contributo dell’Istituto Alberghiero di Alia, i partecipanti hanno potuto degustare specialità locali, come il dolce tipico di Alia, “La Scattata”.
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