Terrà

Dipartimento agricoltura
Sias, l’agrometeorologia a servizio degli agricoltori (e non solo). In Sicilia, 96 “sentinelle” del clima

di Luigi Pasotti*

Il SIAS (Servizio informativo agrometeorologico siciliano) compie quest’anno 20 anni di attività della sua rete di stazioni, operativa dal 1 gennaio 2002. Si tratta di un traguardo importante, perché in questi 20 anni la rete Sias ha costituito un punto fermo per chiunque volesse seguire l’evoluzione del clima siciliano, fornendo una grande ricchezza di informazioni facilmente accessibili. Nonostante le difficoltà organizzative e la scarsità di risorse finanziarie, infatti, la rete di 96 stazioni del Dipartimento regionale dell’agricoltura è riuscita a mantenere negli anni ottimi livelli di prestazioni in termini di completezza e continuità delle serie acquisite, con una costante attività di validazione strettamente collegata alle operazioni di gestione e manutenzione del sistema di acquisizione.


Mappa delle stazioni della rete agrometeorologica regionale Sias

Prestazioni elevate nonostante la scarsità di risorse finanziarie

Ancora oggi le prestazioni ottenute sono rese possibili da una gestione della rete che dal 2011 avviene interamente ad opera del personale interno, esempio forse unico nel panorama italiano, scelta impegnativa resasi necessaria dalla scarsità di risorse finanziarie disponibili, che tuttavia per alcuni aspetti è stata la chiave di volta delle elevate prestazioni in termini di completezza delle serie acquisite, frutto di interventi di manutenzione mirati e tempestivi da parte del personale distribuito sul territorio. Altro fattore chiave che ha permesso di mantenere in efficienza il sistema di acquisizione è la completa padronanza delle tecnologie utilizzate, resa possibile dall’uso di acquisitori e strumenti con interfacce standard, selezionati tra i più affermati prodotti del mercato internazionale della componentistica e della sensoristica.

Fin dalla sua nascita alla fine degli anni ’90, il Sias ha potuto fare tesoro dell’esperienza dei servizi regionali che alcuni anni prima in Italia avevano inaugurato la stagione dell’agrometeorologia moderna, nonché dell’ex UCEA (Ufficio Centrale di Ecologia Agraria). Istituzioni che hanno partecipato alla formazione del personale che ha avviato operativamente il Sias e che hanno lasciato un’impronta indelebile nella progettazione della rete e delle infrastrutture a supporto del servizio. L’eredità di quella feconda fase di studio e progettazione è riconoscibile anche oggi nella qualità dei siti delle stazioni, quasi tutti con una ottima rispondenza agli standard WMO, e nella struttura del database, dotato di funzioni avanzate di validazione e di elaborazione statistica, di recente aggiornate con il calcolo automatico degli indici climatici ETCCDI.

Anche i partners tecnologici che nelle diverse fasi di vita hanno supportato la gestione e gli sviluppi del sistema si sono rivelati punti di forza che hanno conferito solidità alle soluzioni adottate. Negli anni, partendo dal raggruppamento che realizzò il progetto iniziale, formato da Finsiel, MTX e Telecom-SISPI, si sono aggiunti gli apporti di Almaviva, Ecosearch, Misurando e Sicilia Digitale. L’evoluzione principale che la rete ha subito nel corso degli anni è stato il passaggio dall’iniziale trasmissione dati via GSM ad un sistema di trasmissione dati in tempo reale basato su protocollo GPRS, avviato dal 2009 con l’ammodernamento della rete, completato su 88 delle 96 stazioni, che ha permesso l’inserimento dei dati nel sistema di Protezione Civile nazionale e regionale con aggiornamenti effettuati ogni 10 minuti, anche sull’app per Android collegata. In realtà sono numerosi i flussi dati che alimentano automaticamente altre banche dati.

L’area della stazione Sias Siracusa Monasteri

Una vasta condivisione dei dati con utenti, piattaforme nazionali e internazionali

Dal database Sias sono attualmente attivi flussi di dati non in tempo reale a 10 min/1 ora/giornalieri verso:

Banca Dati Agrometeorologica Nazionale – CREA

Meteomont

EU – Joint Research Center -MARS

Sistema Informativo Forestale – Corpo Forestale Regione Siciliana

Università di Palermo – Facoltà di Ingegneria

I dati in tempo reale trasmessi a DPC e DRPC utilizzano invece un intervallo di elaborazione dei dati pari a 5 minuti, e vengono trasmessi senza essere archiviati nel database Sias. Di fondamentale importanza sono poi i dati trasmessi al sistema SCIA dell’ISPRA per la realizzazione del rapporto “Gli indicatori del Clima in Italia”, nonché all’Istat, che nel tempo sta perfezionando la propria capacità elaborativa per la climatologia. Oltre alla fruizione istituzionale, è rilevante l’uso dei dati che viene fatto dagli utenti registrati al servizio semiautomatico di fornitura dati, largamente utilizzato non solo dal settore agricolo ma anche dai professionisti, dal mondo della ricerca, dai settori ambientale, energetico, assicurativo. Basti pensare che attraverso questo canale, che ha oltre 4000 utenti, sono stati forniti nel corso del 2021 oltre 114 milioni di dati.

Una solida base meteorologica per servizi dedicati all’agricoltura

Nonostante nel tempo abbia assunto sempre maggiore rilevanza l’utenza non legata all’agricoltura, in particolare nei settori ambientale ed energetico, il Sias continua ad essere un servizio di riferimento soprattutto per il settore agricolo, a cui sono dedicate applicazioni tipicamente agrometeorologiche quali IRRISIAS per il calcolo del fabbisogno irriguo, GELOALERT per la previsione delle gelate radiative, SAFE per la difesa fitosanitaria sostenibile. Attualmente queste applicazioni, operative su una piattaforma informatica denominata AGROSERVIZI, sono in fase di reingegnerizzazione per essere rese più efficienti su un sistema in cloud completamente rinnovato e integrato con servizi GIS.

Un ruolo in crescita di supporto al monitoraggio climatico

La disponibilità di serie di dati di durata ventennale con elevati livelli di completezza sta facendo assumere alla rete una funzione sempre più importante nell’osservazione dei segnali di cambiamento climatico. A questo contribuiscono tra l’altro alcuni eventi documentati dalla rete negli anni recenti, che per la loro eccezionalità sono stati interpretati come probabile espressione del segnale di cambiamento climatico globale. Se da un lato la breve durata delle serie e la mancanza di dati storici acquisiti negli stessi siti non permette ancora di effettuare confronti significativi e di interpretare univocamente tali eventi, dall’altro non si possono sottovalutare le legittime preoccupazioni che tali dati destano.

Nubifragio a Palermo il 15 luglio 2020

La rete SIAS alle prese con eventi estremi di grande portata

Un evento dal grande impatto sul territorio è stato il nubifragio che ha colpito parte della città di Palermo il 15 luglio 2020, per fortuna senza vittime, che ha fatto registrare dalla stazione SIAS in zona Uditore un’intensità oraria di 87,8 mm/h, con un accumulo totale di 134 mm in poco meno di 3 ore. Stazioni relativamente vicine della rete ex Servizio Idrografico dell’Autorità di Bacino hanno registrato valori di poco inferiori, confermando le dimensioni dell’evento. Le difficoltà di smaltimento delle acque meteoriche hanno provocato un grave allagamento dell’area urbana interessata e in particolare della circonvallazione con i suoi sottopassi, mettendo in pericolo di vita centinaia di automobilisti. Si è trattato di un evento che per intensità non trova riscontro nelle serie disponibili di tutte le stazioni di Palermo con serie storiche.

Un altro evento di estrema rilevanza è stato il nubifragio occorso il 24 ottobre scorso nell’area tra le province di Catania e Siracusa, nella fase iniziale della vasta circolazione depressionaria evolutasi poi nella tempesta subtropicale “Apollo”. La stazione Sias di Lentini (Siracusa) ha registrato, con 153,4 mm/h, la più elevata intensità oraria rilevata dal 2002 sull’intera rete, superando anche il massimo valore di intensità tra quelli presenti in tutte le serie storiche degli Annali Idrologici.

*Autorità di Bacino Sicilia, Unità Operativa S1.1 Catania

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