La ricerca
Scoperta mappa genetica del teff, nuove opportunità per coltivazione del cereale etiope
È pronta la mappa genetica del teff, un cereale che arriva dall’Etiopia e che potrebbe essere un protagonista del cibo del futuro per le sue caratteristiche nutrizionali, come la ricchezza in micronutrienti e l’assenza di glutine. E’ quanto emerge da un nuovo studio dei genetisti della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa che continuano a utilizzare gli strumenti della genomica per valorizzare la diversità delle colture dell’Etiopia e le conoscenze tradizionali che le tramandano da generazioni. La ricerca è stata pubblicata sulla prestigiosa rivista internazionale eLife.
Il Dna del cereale è stato letto da ricercatori e adesso è possibile anche valutare il potenziale del teff per la coltivazione in Italia e in Europa, contribuendo ad un’agricoltura più sostenibile, equa e pronta ad affrontare il cambiamento climatico. Se, da un lato, il nuovo studio pone le basi di un processo di miglioramento genetico di questo cereale poco noto e poco studiato al di fuori dell’Etiopia, dall’altro identifica già ora varietà con caratteristiche superiori che possono rispondere da subito alle necessità delle comunità di agricoltori di sussistenza, contribuendo alla sicurezza alimentare nel Corno d’Africa. I ricercatori guidati da Aemiro Bezabih Woldeyohannes, lavorando in collaborazione con gruppi di agricoltori e ricercatori in Etiopia, hanno sequenziato il Dna di centinaia di varietà di teff, custodite in una collezione nel paese africano.
Il teff è un cereale versatile, apprezzato per l’alto contenuto di ferro, magnesio, rame e calcio. È ad elevato contenuto di fibre e basso indice glicemico, per questo consigliato a bimbi e anziani, e molto ricercato dagli sportivi. Ma soprattutto perché indicato nelle diete prive di glutine, come quelle rivolte ai celiaci.
“Possiamo immaginare queste varietà di teff – commenta Leonardo Caproni, ricercatore che ha preso parte allo studio – come libri custoditi in una grande biblioteca. La genomica ci permette di leggere la storia contenuta in ciascuno di questi libri. È imparando da queste storie che possiamo riscrivere il futuro di questo cereale”. Un futuro che, secondo le ricercatrici e i ricercatori della Scuola Superiore Sant’Anna, è sempre più urgente scrivere. In questo studio, l’informazione genomica che deriva dalle varietà di teff viene combinata con le scienze del clima per identificare zone dove in futuro sarà più difficile coltivare questo cereale a causa del cambiamento climatico.
Matteo Dell’Acqua, coordinatore del Centro di Scienze delle Piante della Scuola Superiore Sant’Anna che ha firmato lo studio, invece, sottolinea come “unendo la genetica, le scienze sociali ed economiche e quelle del clima è possibile portare sul palcoscenico della ricerca internazionale cereali come il teff, che hanno un enorme potenziale ma che sono stati poco studiati fino ad oggi. Comprendere come queste specie rispondono ai bisogni degli agricoltori locali – conclude Matteo dell’Acqua – ci permette di guardare al futuro e guidare l’innovazione verso un’agricoltura più equa e sostenibile”.
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