Terrà

Imprenditori 10 & Lode
“Nostro nonno ci ha lasciato la terra, noi ci mettiamo il cuore”: Olio Principe, come essere eccellenti restando autentici

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di Dario Cataldo

C’è una Sicilia che non si limita a raccontare il passato, ma lo trasforma ogni giorno in impresa, qualità, identità. È la Sicilia dell’Olio Principe, una realtà imprenditoriale che nasce dal cuore dei colli sicani, ad Aragona, e che oggi, sotto la guida della terza generazione della famiglia Pendolino, è diventata una delle espressioni più luminose del made in Sicily nel settore dell’olio extravergine di oliva biologico.

Tutto comincia nel 1954, quando Rosario Pendolino acquista venti ettari di terreno in una zona che guarda la valle e profuma di ulivi. Un’intuizione semplice: coltivare Passulunara, Nocellara e Biancolilla, le cultivar autoctone che da secoli prosperano su quel lembo di terra aspra e generosa. Da lì nasce una storia di famiglia, sudore e visione. Negli anni l’azienda cresce, arriva a contare seimila piante di ulivo, e nel 1991 prende vita il frantoio. È lì che l’olio assume forma, sapore e nome: Principe, un omaggio al palazzo seicentesco simbolo della comunità aragonese e alla memoria del capostipite.

Leandro Pendolino

Ma il vero punto di svolta arriva con la nuova generazione: Giuseppe, figlio di Rosario, affiancato dalla moglie Rosa e dai figli Leandro, Alberto e Gabriele, compie una trasformazione profonda. L’Olio Principe diventa non solo un prodotto di eccellenza, ma anche un racconto coerente di identità territoriale, innovazione sostenibile e consapevolezza culturale. “L’esperienza dell’Oleificio nasce da una lunga tradizione familiare radicata nel cuore della Sicilia”, racconta Leandro Pendolino, oggi tra i volti più dinamici dell’azienda.

“È qui che mio padre, in origine con mio nonno e poi con i suoi fratelli, ha avviato l’attività con la visione di produrre un olio extravergine di oliva che fosse espressione pura del nostro territorio”. La visione si è concretizzata in una filiera controllata e trasparente: raccolta a mano o con la tecnica della pettinatura, frangitura entro dodici ore dalla raccolta, gramolatura a temperatura controllata e infine estrazione a freddo secondo normativa europea. Ogni bottiglia è un atto d’amore per il paesaggio siciliano.

L’impianto produttivo si trova oggi all’interno dell’Oleificio Agnellaro, simbolo tangibile di quella alleanza tra memoria e innovazione che è diventata la cifra stilistica del marchio. Qui, l’olio viene stoccato in silos d’acciaio, sottoposto ad analisi chimiche e organolettiche, e confezionato seguendo gli standard più elevati di qualità.

La certificazione BIO e IGP non è solo un bollino, ma la testimonianza di un lavoro coerente, rispettoso della terra e dei suoi ritmi. “Crediamo fortemente nella sostenibilità, nella trasparenza verso il consumatore e nella forza delle relazioni con le persone: collaboratori, produttori locali e clienti”, prosegue Leandro. “Il nostro obiettivo è continuare a portare sulle tavole un olio che non sia solo buono, ma che racconti davvero da dove viene e cosa rappresenta”. Un obiettivo che diventa missione quando si guarda alle sfide del presente: i cambiamenti climatici, le richieste di un mercato sempre più esigente, il bisogno di distinguersi in un settore competitivo.

“Oggi le sfide per chi lavora nel settore olivicolo di qualità sono molteplici”, conferma l’imprenditore. “Da un lato, c’è la necessità di affrontare con responsabilità i cambiamenti climatici; dall’altro, il mercato richiede sempre più trasparenza, tracciabilità e distintività. La nostra prospettiva è quella di continuare a innovare nel rispetto della tradizione“. E l’innovazione passa anche dalla comunicazione: narrare l’identità delle cultivar, accorciare le distanze tra chi produce e chi consuma, offrire non solo un prodotto ma una storia.

Opportunità colta dall’azienda anche durante manifestazioni fieristiche nazionali e internazionali grazie al contributo di risorse comunitarie, per tramite di bandi regionali promossi dall’Assessorato Regionale dell’Agricoltura e quello delle Attività produttive. Questa raccontata è una storia fatta di uomini e donne che non si sono limitati a custodire un’eredità, ma l’hanno rilanciata. Che hanno scelto di restare in Sicilia non per mancanza di alternative, ma per amore del proprio territorio. E che oggi, con l’Olio Principe, portano nel mondo non solo il profumo intenso di oliva appena franta, ma anche un messaggio forte e chiaro: dalle radici più profonde può nascere un futuro d’eccellenza.

Crediti immagini fotografiche: Francesco Montefusco – Polarys Italia


Oleificio Agnellaro


Contrada Agnellaro92021 Aragona (Agrigento)

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