Terrà

L'intervista
Morettino: “La Sicilia si conferma territorio di eccellenza nel caffè”

di Dario Cataldo

La Sicilia non si limita a essere una meta turistica per gli amanti del buon cibo, del mare e del relax. È anche un luogo ricco di talenti e imprese che partendo dalle loro radici crescono, investono e scommettono sul presente e soprattutto sul futuro. E questa dinamicità non riguarda soltanto il turismo o l’enogastronomia locale, ma si estende anche a prodotti originariamente non siciliani, come il caffè. Ne parliamo con Andrea Morettino, quarta generazione di torrefattori palermitani che da decenni hanno legato il loro nome all’industria siciliana del caffè.

Qual è stata la motivazione principale che l’ha spinta a investire nella produzione di caffè in Sicilia?

Andrea Morettino

“Il sogno di coltivare caffè in Sicilia nasce circa 30 anni fa grazie a mio padre Arturo, dopo una serie di viaggi nelle terre di coltivazione del caffè in America centrale. Negli anni Novanta inizia la collaborazione con l’Orto botanico di Palermo, da cui riceviamo in dono alcuni semi provenienti dalle terre Etiopi, che mio padre decide di piantare nel giardino della torrefazione di famiglia. Nel corso di 30 anni alcuni di questi semi sono diventate piante, resistendo con coraggio a significativi cambiamenti climatici, e alcuni di essi non ce l’hanno fatta. Alcune delle drupe raccolte e riseminate hanno poi dato vita a nuove piante, coltivate ‘en plein air’, che si sono adattate nel tempo al clima siciliano, a latitudini ben maggiori rispetto a quelli della Coffee Belt. Nasce così la Piccola piantagione sperimentale Morettino, che ha sempre avuto una vocazione didattica e culturale all’interno dei percorsi formativi della nostra Scuola del caffè e nelle visite guidate dedicate alle scuole. Durante il corso degli anni abbiamo sempre effettuato dei piccoli raccolti di caffè processati, tostati in maniera artigianale ed assaggiati con curiosità. I raccolti e le aspettative in tazza sono state a volte deludenti, ma abbiamo cosi fatto ulteriore esperienza nei metodi di coltivazione e nei processi di lavorazione, che ci hanno portato oggi ad una maggiore consapevolezza sulle potenzialità della piantagione sperimentale. Il progetto oggi vede la partecipazione dell’Università degli studi di Palermo e dell’Orto botanico, con lo studio e l’analisi delle potenzialità delle colture tropicali in Sicilia. Non si tratta quindi di un progetto con finalità commerciali, ma scientifiche e sociali“.

Come ha affrontato le sfide e le opportunità legate alla produzione di caffè in una regione come la Sicilia?

“Il successo degli ultimi raccolti (30 kg nel 2021, 50 kg nel 2022 e una prospettiva di 100 kg quest’anno) è stato di certo influenzato dal cambiamento climatico. In Sicilia abbiamo assistito negli ultimi anni a picchi di temperature, fino a 48 gradi, record europeo mai raggiunto prima. Negli ultimi 3-4 anni assistiamo a fenomeni metereologici estremi, con tempeste tropicali di forte intensità, piogge alluvionali, tornado, incendi e un processo di desertificazione di alcune aree dell’Isola, legato anche alla carenza di acqua. È in corso un processo di tropicalizzazione della nostra terra, che merita una profonda riflessione. Siamo preoccupati dei rischi e dei segnali negativi che stanno colpendo le colture autoctone. Siamo profondamente legati alle nostre radici e ad una biodiversità che va tutelata e preservata. In questo momento la Natura ci ha dato un segnale forte che merita di essere ascoltato e valorizzato: lo straordinario risultato raggiunto del caffè nativo siciliano deve essere interpretato come un’opportunità, come dimostra il successo delle coltivazioni di frutta tropicale a cui abbiamo assistito nell’ultimo decennio come il mango, l’avocado, la papaya, i kiwi o i litchi siciliani. Questo sta avendo e sicuramente avrà un impatto positivo sull’economia locale, anche grazie al coraggio di tanti giovani produttori che stanno scommettendo sul tropicale. Stiamo assistendo ad un timido fenomeno di ‘ritorno alla terra’ da parte di ragazzi che decidono di restare in Sicilia o di tornarci a vivere, con l’ambizione di guardare alla propria terra con differenti prospettive. È un significativo segnale sociale e culturale che merita di essere approfondito e valorizzato”.

Quali sono i principali punti di forza del caffè prodotto in Sicilia e come si differenzia da altre varietà presenti sul mercato?

“La particolarità del caffè nativo siciliano è sicuramente il risultato in tazza, che rispecchia alcune caratteristiche della nostra terra. Le tante sessioni di assaggio effettuate ci hanno offerto un risultato in tazza straordinario, di cui possiamo andare fieri. Un caffè nativo siciliano di grande finezza, con acidità equilibrata e una naturale dolcezza: note di uva zibibbo, carruba, fiori di pomelia bianca (sentori tipici del terroir siciliano) e zucchero panela (nota tipica delle terre tropicali). Dall’ultimo report di Infocamere, l’industria del caffè in Sicilia sta vivendo una crescita costante. Un autentico boom, nonostante gli ostacoli della pandemia. Sono 200 le imprese che operano nel settore. La forza dell’industria del caffè in Sicilia risiede nell’equilibrio perfetto tra eredità e approccio innovativo. È nel connubio tra passato e futuro che si trova la chiave di volta del successo. Un sapiente equilibrio che consente alle aziende di conservare le antiche conoscenze reinterpretandole in un’ottica contemporanea, proprio come sta facendo Morettino. Ciò implica l’utilizzo di mezzi all’avanguardia e tecniche sempre più efficaci, per garantire la massima qualità del prodotto, che sia sotto forma di cialde, capsule, caffè macinato o caffè in grani. Il risultato è un prodotto di qualità che però, specie nei bar siciliani (il tempio per eccellenza in cui il caffè è consumato ogni giorno alla stregua di un rito profano), deve continuare ad essere accessibile a tutti. Lo confermano i dati del centro studi della Federazione dei pubblici esercizi: il caffè è sempre in cima alle preferenze di siciliani e turisti, con una media di quattro o cinque tazzine consumate al giorno, superiore alla media nazionale che si ferma a tre. La Sicilia dunque si conferma territorio di eccellenza nel settore del caffè. Grazie all’intraprendenza degli imprenditori, alla capacità di valorizzare la tradizione e il coraggio di innovare con passione”.

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