Zootecnia
La Sicilia punta su qualità genetica degli ovicaprini: dopo anni di stallo, riparte censimento dei riproduttori
Dopo un lungo periodo di stop, la campagna di valutazione dei riproduttori ovini e caprini in Sicilia riprende vigore grazie all’impulso dell’Assessorato Regionale dell’Agricoltura. Questo ambizioso progetto, voluto dal Dirigente generale Dario Cartabellotta, mira a censire gli animali idonei all’iscrizione nei Libri Genealogici (L.G.) gestiti dall’Associazione nazionale della pastorizia (Asso.Na.Pa.) e a documentare le razze allevate nella regione.
L’importanza della Sicilia nel panorama nazionale
La Sicilia, con circa 900mila capi di ovini e caprini iscritti nella Banca dati nazionale (Bdn), si colloca al secondo posto in Italia per consistenza numerica di piccoli ruminanti allevati. La pecora della Valle del Belice rappresenta la razza ovina più diffusa, mentre altre razze come la Comisana e la Barbaresca sono presenti in aree limitate. Sul fronte caprino, le razze maggiormente rappresentate sono radicate lungo le dorsali montuose tirreniche e ioniche, con un’importante presenza della Messinese, Argentata dell’Etna, Maltese, Rossa Mediterranea, Saanen e Girgentana.
Raccolta dati e miglioramento genetico
L’Istituto sperimentale zootecnico della Regione Siciliana (ISZSi), riconosciuto come ente di ricerca, svolgerà un ruolo cruciale in questa campagna. L’Istituto è incaricato di raccogliere dati sugli allevamenti e sui capi appartenenti alle razze ovine e caprine iscritte nei Libri Genealogici, operando in stretta collaborazione con Asso.Na.Pa., l’organismo designato dal ministero dell’Agricoltura per la gestione dei Libri Genealogici nazionali.
Le attività si concentreranno principalmente nelle aziende che hanno scelto di aderire al piano L.G., dove verranno effettuate valutazioni morfologiche da parte di esperti di razza, dipendenti dell’Istituto e liberi professionisti. Queste visite, programmate tra agosto e ottobre, forniranno agli allevatori strumenti utili per la scelta dei futuri riproduttori e permetteranno di censire e individuare i capi che presentano le caratteristiche fenotipiche conformi agli standard di razza, rendendoli idonei all’iscrizione nei Libri Genealogici.
Innovazione e sostenibilità: il ruolo della genetica
Un aspetto innovativo del progetto riguarda la selezione dei riproduttori maschi con resistenza genetica alla Scrapie, una malattia degenerativa che colpisce il sistema nervoso degli ovini e dei caprini. Gli esemplari resistenti, identificati attraverso l’analisi del DNA, saranno autorizzati a svolgere la monta naturale negli allevamenti iscritti ai Libri Genealogici, contribuendo così al miglioramento genetico delle razze allevate. L’obiettivo è anche quello di conservare il materiale genetico in una banca dati regionale, con la prospettiva di creare un centro arieti presso l’Istituto Sperimentale Zootecnico, come suggerito dal consulente scientifico dell’ISZSi, Santo Caracappa.
Un futuro orientato alla qualità e alla conservazione delle razze
Il cronoprogramma delle attività prevede che i numeri raccolti durante questa campagna siano utilizzati per inserire le aziende e i loro capi nelle Deleghe per la Raccolta Dati del 2025. Inoltre, gli agnelli nati dai gruppi di monta costituiti nel 2024 saranno identificati alla nascita e associati alle madri, con l’obiettivo di accertare gli ascendenti tramite esame del DNA. Questo processo garantirà l’integrità delle linee genealogiche e favorirà la crescita sostenibile degli allevamenti siciliani. La ripresa di questa campagna rappresenta un passo fondamentale per la valorizzazione e la conservazione del patrimonio zootecnico siciliano, orientando il futuro dell’allevamento verso standard di eccellenza genetica e sostenibilità.
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