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La decisione del tavolo tecnico
Crisi idrica, la Sicilia è pronta a chiedere lo stato di emergenza nazionale

Il governo regionale è pronto a chiedere lo stato di emergenza nazionale per la grave crisi idrica che sta colpendo la Sicilia. E’ quanto emerso dal tavolo tecnico convocato a Palazzo d’Orleans dal presidente della Regione, Renato Schifani, al quale hanno partecipato, tra gli altri, l’assessore regionale all’Agricoltura, Luca Sammartino, il dirigente generale del dipartimento dell’Agricoltura, Dario Cartabellotta, il dirigente generale della Protezione civile regionale, Salvo Cocina e i rappresentanti di Siciliacque spa. Obiettivo è garantire l’approvvigionamento di acqua potabile ai cittadini, di quella per il comparto agricolo e zootecnico, e consentire alle imprese di continuare a lavorare e di portare avanti i cantieri nell’Isola.

Il governatore

D’altronde, è noto che la situazione climatica attuale in Sicilia è particolarmente severa e a meno che non arriveranno abbondantissime precipitazioni primaverili è destinata a peggiorare con conseguenze devastanti per tutta l’agricoltura siciliana in primis gli allevamenti zootecnici, il grano duro e tutte le colture ortive e arboree (agrumi, fruttiferi, vite e olivo) che dovranno fare i conti con l’assenza di riserve idriche nel terreno, nei pozzi, nei laghetti aziendali e nelle dighe.

“La situazione è seria – afferma Schifani – e il governo regionale sta facendo tutto il possibile per affrontare l’emergenza coinvolgendo tutti i rami dell’amministrazione competenti e chiedendo adesso il supporto dello Stato”. Per il presidente della Regione, si mira ad ottenere “non solo le risorse economiche necessarie per gli interventi più urgenti, ma anche lo strumento per accelerare le procedure e sostenere il comparto agricolo e zootecnico”.

Il commissario per la zootecnia

Già nei giorni scorsi, proprio a sostegno della zootecnia, la Giunta regionale ha adottato una misura cruciale. Infatti, su proposta di Sammartino, è stato dichiarato lo stato di emergenza, una mossa cruciale per attuare interventi rapidi e mirati a sostegno degli allevatori isolani.

E così Schifani ha nominato Cartabellotta, commissario incaricato di coordinare le azioni volte a mitigare gli impatti devastanti della siccità sul settore zootecnico. Le misure previste includono una serie di provvedimenti volti a semplificare le procedure burocratiche e a fornire sostegno finanziario diretto agli allevatori.

Tra questi, vi è la semplificazione delle procedure per la transumanza e l’esenzione dai pagamenti dei canoni d’affitto delle superfici a pascolo pubblico per l’intero anno 2024. Inoltre, sono stati stanziati 5 milioni di euro per erogare contributi alle aziende zootecniche, al fine di consentire loro di acquistare foraggio e garantire un adeguato approvvigionamento idrico per gli animali. La semplificazione delle procedure per l’accesso ai corsi d’acqua e l’utilizzo di autobotti per il trasporto dell’acqua sono ulteriori misure messe in atto per alleviare la pressione sulla zootecnia locale.

L’assessore

“Stiamo intervenendo con un crono programma articolato che prevede, tra l’altro, azioni per la rifunzionalizzazione di alcuni impianti di dissalazione già presenti in Sicilia, come quelli di Gela e Porto Empedocle – afferma Sammartino – ma allo stesso tempo ci stiamo attivando per reperire nuovi moduli di dissalazione che ci aiuteranno a fronteggiare la grave siccità in atto. L’impegno del governo regionale, e del mio assessorato in particolare, è rivolto a sostenere agricoltori e allevatori, che stanno pagando il prezzo più alto di questa crisi”, conclude l’assessore regionale all’Agricoltura.

La giunta Schifani, lo scorso 13 marzo, aveva approvato lo stato di crisi e di emergenza regionale nel settore idrico-potabile fino al 31 dicembre per le province di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Messina, Palermo e Trapani. E a febbraio aveva proclamato lo stato di calamità naturale da siccità severa per l’intero territorio siciliano e lo stato di crisi idrica sia per il settore irriguo sia per la zootecnia.

La Sicilia “zona rossa”

Il 2023, infatti, è stato il quarto anno consecutivo con precipitazioni al di sotto della media storica di lungo periodo e anche i primi mesi di quest’anno, caratterizzati da temperature più alte e scarsità di piogge, hanno confermato questa tendenza. Inoltre, è opportuno ricordare che oggi, secondo l’Osservatorio europeo sulla siccità, la Sicilia è l’unica regione d’Italia e tra le poche d’Europa in zona rossa per carenza di risorse idriche in compagnia di Marocco ed Algeria.

Questa situazione straordinaria ricorda il 1990 (fu decisa la proroga delle cambiali agrarie – cosiddetta Legge Mannino-Saccomandi) e quella del 2002 (Intervento della Protezione civile per il foraggio, l’acqua negli allevamenti e la “rottamazione dei bovini”). La gravità della situazione odierna è complicata dalla mancanza totale di pascoli verdi congiunta alla carenza di fieno (lievitato nel frattempo dal prezzo ordinario di 30 euro/ballone fino a 150) poiché lo scorso mese di maggio l’eccesso di precipitazioni ne ha compromesso quantità e qualità e qualora venga somministrato si compromette la salute degli animali.

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