Il progetto
“Biologico A+++”, ritornare alle radici ma con lo sguardo al futuro
Ritornare alle radici della tradizione agricola, ma con lo sguardo rivolto al futuro: è questa l’essenza del progetto “Biologico A+++: innovazione e multifunzionalità in agricoltura”, che ha appena concluso il suo percorso in Sicilia, con la presentazione dei risultati finali ad Agrigento. Finanziato con la misura 16.1 del Psr Sicilia 2014-2022, il progetto ha coinvolto aziende agricole biologiche e il CREA-Ofa, per sperimentare un approccio agricolo davvero innovativo.
Nuovo modo di fare agricoltura
L’idea di base è semplice, ma rivoluzionaria: combinare il meglio delle antiche tradizioni con le tecnologie più avanzate per creare aziende agricole biologiche a bassa entropia, ovvero capaci di rispettare e preservare l’ambiente in cui operano. Come si è tradotto tutto questo nella pratica? Attraverso una gestione che parte dall’osservazione diretta del territorio. Gli agricoltori, supportati dagli esperti, hanno imparato a leggere il loro ambiente: il clima, la fauna, la flora.
A questi saperi si sono affiancate tecnologie di precisione, come una rete di sei capannine a controllo remoto, in grado di raccogliere dati su temperatura, umidità, vento e presenza di insetti. Queste informazioni sono state poi analizzate per orientare le decisioni in azienda. Un aspetto centrale è stato il ritorno all’uso di preparati naturali, autoprodotti dagli agricoltori stessi, per nutrire le piante e difenderle dai parassiti. Si tratta di un approccio che riduce al minimo l’uso di prodotti chimici, mantenendo alta la qualità delle coltivazioni.
Biodiversità e consapevolezza
Uno dei pilastri del progetto è stato lo studio della biodiversità funzionale, ovvero il ruolo degli organismi viventi all’interno dell’ecosistema agricolo. In particolare, si è posta attenzione all’entomofauna, cioè gli insetti, e al loro rapporto con le piante spontanee. L’idea, in fondo, è tornare a un equilibrio naturale: se l’ambiente è sano, anche le colture crescono meglio e subiscono meno danni dai parassiti. È un ritorno alle pratiche dei nonni, ma con una consapevolezza tutta nuova. “I nostri nonni facevano certe operazioni per tradizione, senza sapere esattamente perché. Oggi, grazie alla scienza, possiamo spiegare quei gesti e valorizzarli con una visione moderna”, racconta Lillo Alaimo Di Loro, presidente del Consorzio Isola Bio e capofila del progetto.
Un manuale per il futuro
I risultati di questo lavoro sono stati raccolti in un manuale operativo, distribuito gratuitamente durante il convegno. È un documento pratico che punta a diffondere queste tecniche innovative, affinché possano essere adottate da sempre più aziende agricole.
Un modello da seguire
Il progetto “Biologico A+++” non si limita a proporre una nuova modalità di gestione agricola, ma lancia un messaggio importante: è possibile produrre cibo di qualità rispettando l’ambiente e promuovendo l’equilibrio naturale.
Questa filosofia si basa su un approccio olistico, che considera l’azienda agricola come un sistema unico, dove ogni elemento – terreno, piante, insetti – contribuisce al benessere complessivo. In un mondo sempre più orientato alla sostenibilità, il modello sviluppato in Sicilia potrebbe diventare un punto di riferimento per l’agricoltura del futuro. Una strada che unisce tradizione e innovazione, rispetto per l’ambiente e consapevolezza scientifica, dimostrando che progresso e natura possono andare di pari passo.
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