Terrà

Makari e il Born in Sicily, identità territoriale come ricchezza

di NinoSutera

La Sicilia rappresenta un set cinematografico naturale dove sono stati realizzati moltissimi film e fiction televisive. Una tra le ultime, Makari, la fiction attualmente in programmazione sulle reti Rai, prodotta da Palomar, casa di produzione cinematografica e televisiva di serie di successo come il “Commissario Montalbano”. “E’ un risultato importantissimo per il nostro territorio, in termini di visibilità e comunicazione, essere protagonista di una serie Tv per la Rai – ha sottolineato il sindaco di San Vito Lo Capo (Trapani) – a proposito della prima serie. Ci auguriamo che possa portare ulteriore sviluppo, per l’indotto economico che fiction di tale importanza solitamente producono, come si è verificato nel recente passato per Ragusa e tutto il suo hinterland grazie al Commissario Montalbano”.

Macari è un borgo, una baia che si trova nel territorio di San Vito Lo Capo, per l’appunto. È situato sulla costa nord-occidentale della Sicilia e si tratta di un luogo bellissimo da visitare, in un’area che ogni anno viene presa di mira da frotte di turisti alla scoperta della bellezza dell’isola, esplorando l’enorme giacimento enogastronomico. Il fascino di Macari d’altronde ha contribuito anche al successo della quasi omonima serie tv e sicuramente, viceversa, il successo della fiction ha contribuito alla crescente popolarità del territorio. Un po’ come successo con un altro precedente molto illustre riguardante sempre una fiction Rai e un paesino siciliano: si tratta chiaramente di Vigata, paesino fittizio dove sono ambientate le avventure del commissario Montalbano, ma che si compone di diversi posti in provincia di Ragusa come Scicli, Modica e Punta Secca, dove si trova la famosissima casa del commissario meta di tantissimi turisti. Perché non investire allora sul rafforzamento del rapporto tra letteratura, cinema e identità territoriale?

Una tale ipotesi potrebbe concorrere ad accrescere la competitività di un Born in Sicily basato su parametri di  “qualità  locale” dove gli elementi essenziali di relazionalità sono costituiti dalla legge delle 5 T (Territorio-Tradizioni-Tipicità-Tracciabilità-Trasparenza) che rappresentano la vera componente innovativa. Già nel 2013 la Regione si è dotata di una legge per la “Tutela e valorizzazione delle risorse genetiche Born in Sicily per l’agricoltura e l’alimentazione“, elaborata da Dario Cartabellotta già assessore all’Agricoltura della Regione Siciliana. Un progetto innovativo volto alla tutela e salvaguardia delle migliori produzioni siciliane di qualità: vini, oli, frutta, ortaggi, formaggi, cereali e carni ancorate a una biodiversità differenziata e non omologata che ne esalta le caratteristiche qualitative. Con questa norma l’assessorato mira a rafforzare l’attività di salvaguardia delle risorse genetiche e a tracciare la qualità per renderla riconoscibile e difenderla dalla concorrenza sleale di prodotti scadenti e dall’agropirateria, istituendo un marchio di identificazione dei prodotti a qualsiasi titolo riconducibili all’agrobiodiversità siciliana.

L’obiettivo, recuperare l’identità di un territorio come opportunità di arricchimento di significati e valori per l’economia locale. Il territorio costruito nel tempo lungo dalle civilizzazioni attente ai processi coevolutivi, su cui oggi viviamo, è un prodotto sociale per eccellenza e dunque va trattato e attenzionato come un bene patrimoniale comune da difendere e salvaguardare, per consegnarlo alle generazioni future. Avere un luogo di origine molto bello aiuta per il successo. La percezione di qualità è fortemente influenzata da fattori esterni quali la notorietà. Un territorio bello, famoso e ben organizzato e quindi un enorme vantaggio, per rappresentare uno strumento di comunicazione del brand.

osservatorio.neorurale@regione.sicilia.it

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