Paesaggio e business
Mango, papaya e avocado: la Sicilia terra fertile per la frutticoltura tropicale
di Antonino Iuculano e Alessandro Lazzara*
Le colture frutticole tropicali, come mango, papaya, litchi, anona, avocado e lime, stanno prendendo sempre più piede in alcune aree del Mezzogiorno e in particolare in Sicilia, diventando in alcuni areali parte del paesaggio costiero isolano. Il fenomeno della trasformazione degli agrumeti in piantagioni esotiche, sta attraversando una intensa fase evolutiva che sfugge alla catalogazione e alle statistiche. In provincia di Messina i risultati positivi della prima esperienza del piccolo campo dimostrativo, realizzato nel comune di Acquedolci dalla SOAT di Sant’Agata Militello, che ha permesso di verificare le condizioni pedoclimatiche e la produttività di alcune varietà, ha attivato l’interesse di alcuni appassionati hobbisti e di alcuni imprenditori che dalla fine degli anni ’90, hanno realizzato diversi impianti.
I comuni maggiormente interessati dalla diffusione dei tropicali sono Caronia, Acquedolci, Sant’Agata Militello e Torrenova, dove sono stati realizzati diversi impianti oggi in produzione. La superficie in questi 4 comuni è di circa 100 ettari principalmente destinati a mango, e marginalmente ad avocado e lime. Attualmente sono in corso i lavori per impiantare altri 50 ettari nel comune di Tusa e altri 20 tra Caronia, Torrenova e Capo d’Orlando. Fenomeno importante oltre che dal punto di vista paesaggistico e produttivo anche da quello economico. Se si considera che gli impianti intensivi, in questi ambienti, a 6/7 anni riescono a produrre fino a 150 q.li/ha con prezzi di mercato che al produttore mediamente si attestano su euro 3,00 per il convenzionale e 4,00 per il biologico si intuisce l’interesse degli imprenditori e le potenzialità delle zone vocate di alcuni areali sublitoranei delle fasce costiere tirreniche e ioniche siciliane.
Le scelte di questi imprenditori confermano che le condizioni pedo climatiche di questa fascia costiera, terreni prevalentemente sabbiosi ed irrigui, all’interno della fascia bioclimatica riferita al termotipo “inframediterraneo” (temperatura media annua oltre i 18 °C), rispondono bene alla coltivazione di alcuni fruttiferi tropicali seppur con delle limitazioni e fasi fenologiche che si articolano in maniera diversa rispetto a quella dei luoghi di origine. Anche alcune classificazioni climatiche come ad esempio quella di Köppen, confermano che la costa siciliana ed in particolare alcune aree sublitoranee dei versanti tirrenico e ionico godono di un clima “subtropicale”, in quanto si collocano in tale tipologia climatica: la temperatura media annua sulle coste supera i 18,5°C, la temperatura media del mese più freddo è di circa 10°C, mentre la temperatura del mese più caldo supera i 22°C (Drago et al., 2005) .
Ovviamente si tratta di specie che hanno un fabbisogno termico alquanto elevato – da supportare eventualmente anche con particolari accorgimenti colturali (frangiventi vivi o morti, apprestamenti protettivi, ecc.) – al fine di garantire un perfetto sviluppo vegetativo ed un’adeguata produttività. Il mango, ad esempio, in clima tropicale ha una crescita indefinita, nella quale si ha una sovrapposizione tra le varie fasi: è possibile trovare nello stesso momento frutti, fiori e germogli in riposo vegetativo (Verheij, 1986). Questo modello di crescita viene chiamato asincrono (Ramírez et al., 2010). In clima mediterraneo, invece, le stagioni sono ben delineate e chiare, quindi vi è una separazione tra fase vegetativa e riproduttiva rispecchiando un modello di crescita sincrono (Galán Saúco, 2009). La fase vegetativa del mango in ambiente mediterraneo si sviluppa nei mesi che intercorrono da maggio alla fine di ottobre. I germogli hanno una crescita discontinua: inizialmente rapida, alternata da una fase di arresto vegetativo, per poi riprendere nuovamente lo sviluppo vegetativo e/o riproduttivo.
Questo si ripercuote anche sulle caratteristiche qualitative ed in particolare sul maggior contenuto di zuccheri solubili dovuto alla raccolta in epoca avanzata rispetto ai luoghi di origine. Il vantaggio competitivo delle coltivazioni in Sicilia deriva dalla vicinanza ai sempre più esigenti mercati europei. La raccolta a maturazione completa (ready to eat) permette di raggiungere qualità superiori rispetto alle raccolte anticipate (ready to chip/mature-green) sia per il più elevato contenuto in zuccheri solubili sia per le qualità organolettiche (ricche di acido ascorbico e vitamina A, antiossidanti naturali, carboidrati e proteine). In Sicilia il calendario di maturazione delle varietà si colloca in una finestra interessante – tra agosto e novembre – quando si registra una carenza di offerta mondiale di frutti di mango, ed in un periodo in cui i consumatori consumano percentuali di frutta maggiori.
La varietà Glenn, originaria della Florida, avvia la raccolta in Sicilia dimostrando standard qualitativi superiori al proprio paese di origine con frutti di media pezzatura, polpa giallo intenso, profumo inebriante e un gusto unico. Altre varietà di mango impiantate nella fascia costiera siciliana sono la Kensington Pride (probabilmente la più diffusa per la miglior resistenza al freddo), Kent e Keitt (interessanti caratteristiche di peso, percentuale di polpa e contenuti di vitamine, denota migliori caratteristiche sensoriali) un po’ più tardive rispetto alla precedente ma con risultati qualitativi molto simili. Dal punto di vista del fabbisogno idrico, l’esperienza maturata in questi anni, conferma che i volumi di acqua irrigua, grazie ai sistemi di microirrigazione, sono simili a quelli degli agrumi. Sul fronte fitosanitario si evidenziano delle suscettibilità batteriologiche mentre dal punto di vista entomologico , ad oggi, non si sono riscontrate problematiche. Se le condizioni socio-economiche delle colture tradizionali non miglioreranno e il mercato dei frutti tropicali continuerà ad apprezzare la qualità delle produzioni mediterranee ci si aspetta un incremento notevole delle superfici destinate a queste colture.
*Servizio 11 – Ispettorato Provinciale dell’Agricoltura di Messina
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