Terrà

Ispettorato Siracusa
Viticoltura, allarme cicaline. Si lavora a un piano “open” contro questi fitofagi

Il 25 ottobre si è svolto presso la sede dell’ex cantina sperimentale di Noto un incontro tecnico sulla difesa dalle cicaline che colonizzano la vite, promosso dall’Ispettorato dell’Agricoltura di Siracusa Unità Operativa Servizi allo Sviluppo, Qualità Agroalimentare e Diversificazione. Negli ultimi anni sono aumentati i danni causati dalla sempre maggiore diffusione di questi fitofagi nei vigneti del comprensorio vitivinicolo del sud-est Sicilia. Le cicaline causano una riduzione dell’attività fotosintetica delle piante e quindi riducono la produzione quanti e qualitativa dei vigneti. Inoltre, la caduta anticipata delle foglie delle piante colonizzate dalle cicaline determina un danno alla produzione dell’anno successivo con sintomi di indebolimento delle piante tali da compromettere la sopravvivenza delle stesse.

L’annata 2022 ha fatto registrare il picco degli ultimi 5 anni, della presenza di cicaline nei vigneti, mettendo in ginocchio la vendemmia di molti viticoltori che in particolare producono secondo il sistema della coltivazione biologica. Le aziende che adottano una difesa “convenzionale” riescono ancora nella maggior parte dei casi a realizzare una produzione accettabile grazie ai molteplici mezzi tecnici a loro disposizione. Le aziende in conduzione biologica, non avendo a disposizione prodotti efficienti e mancando di una conoscenza di altri metodi innovativi di difesa, non riescono nel loro intento ad averla vinta sulle cicaline. L’incontro tecnico ha visto la partecipazione di una sessantina di imprenditori viti vinicoli provenienti dalle province di Siracusa e Ragusa.

Dopo i saluti del presidente del Consorzio vini del Val di Noto, Antonino Di Marco, sono seguiti gli interventi dell’agronomo, Renzo Bucchi, esperto di difesa fitopatologica e da oltre 20 anni presente in Sicilia, a Scicli con il Centro di Saggio Agri 2000, di Sebastiano Vecchio e Roberta Bonsignore dell’Osservatorio per le malattie delle piante di Acireale, e di Matilde Tessitori e Pompeo Suma del Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e ambiente dell’Università di Catania in qualità di docenti di Patologia vegetale ed Entomologia agraria generale e applicata, rispettivamente. In particolare, s’è parlato di Cicalina africana (Jacobiasca lybica) e di Cicalina verde (Empoasca vitis) in quanto queste sono considerate secondo i rilievi territoriali eseguiti dai tecnici del Servizio Fitosanitario della Regione Siciliana (G. Bono et al., Le cicaline verdi della vite), le principali cicaline che attaccano le vigne siciliane compromettendone la produzione.

Un momento dei lavori nell’ex cantina sperimentale di Noto

Tutti i relatori hanno concordato sulla necessità di ottimizzare il monitoraggio dei fitofagi con un impiego più oculato e sistematico delle trappole cromotropiche, tale da fornire al viticoltore indicazioni precise sulla dinamica delle infestazioni in campo. La conoscenza di tali dinamiche permetterebbe di intervenire tempestivamente con i mezzi e le strategie di controllo più opportune, valutando di volta in volta anche la possibilità di impiego di tecniche tradizionali (controllo con prodotti ammessi in biologico) integrandole con altre innovative ma potenzialmente funzionali allo scopo (es. approcci di controllo biologico, adozione di tecniche di disturbo degli accoppiamenti, etc.). Nel corso dei lavori, è emersa l’importanza di dover predisporre, in maniera tempestiva, un programma di intervento mirato alla difesa dalle cicaline.

La prima mossa arriva direttamente dall’Ispettorato dell’agricoltura di Siracusa, organizzatore dell’evento: creare una rete virtuosa fra tutti gli attori coinvolti sia pubblici che privati per favorire lo scambio di conoscenze ed esperienze che possono essere utili a tutti. Invito questo che ha trovato i favori dei presenti (professionisti, servizi fitosanitari, Università ed imprenditori) che hanno manifestato la propria disponibilità a predisporre un piano di intervento mirato e condiviso. Sempre l’Ispettorato aretuseo, ha auspicato la rapida realizzazione di ulteriori incontri dai quali possano svilupparsi delle iniziative concrete per affrontare le diverse problematiche emerse: nuove conoscenze e nuove professionalità da acquisire.

Salvatore Bottari, Giuseppe Taglia Ispettorato agricoltura Siracusa, Servizio XIV

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