Un rito che si perde nella notte dei tempi, torna la transumanza a Geraci Siculo
Torna la transumanza a Geraci Siculo. Un rito che si perde nella notte dei tempi e che scandisce le stagioni. Estate, in questo caso. E poi che anticipa l’arrivo dell’inverno. Appuntamento nel borgo verde delle Madonie, in provincia di Palermo, sabato 25 e domenica 26 maggio con tanti eventi collaterali. Il momento più atteso, ovviamente, è il passaggio di centinaia di capi di bestiame che attraversano il borgo madonita per raggiungere i pascoli più alti della Sicilia. Decine e decine di pastori e migliaia tra mucche, pecore e altri animali, si spostano dalle loro contrade, per riunirsi, mano a mano che si risale la montagna, fino ad arrivare a Geraci Siculo. E poi ancora più su, alla ricerca di temperature miti e prati verdi.
La transumanza è l’evento che da sempre segna, nel calendario degli allevatori geracesi, l’inizio dell’estate. Da diversi anni ormai la “transumanza” è anche diventata un’occasione di promozione turistica, unica nel suo genere, che offre la possibilità di assistere dal vivo a un rito ancestrale che affonda le sue radici nella notte dei tempi. L’evento, anche quest’anno, è organizzato dal comune di Geraci Siculo in collaborazione con la comunità dei pastori e varie associazioni del territorio, come Edizioni Arianna, la ProLoco e Fagral ed è patrocinato dall’assessorato Agricoltura, Sviluppo rurale e pesca mediterranea della Regione siciliana.
Anche quest’anno un ricco programma accompagnerà la due giorni dedicata alla transumanza di Geraci. Si comincia il 25 maggio, con l’orienteering in transumanza, con la partecipazione degli studenti degli istituti comprensivi madoniti. Poi le visite guidate alle aziende zootecniche tradizionali e quelle all’interno del borgo madonita, tra le tante chiese e il celebre Salto del Ventimiglia. Nel pomeriggio, presso il bevaio Santissima Trinità, il passaggio delle mandrie e l’allestimento de “u marcatu”, una sorta di caseificio di altri tempi in cui vengono preparate la tuma, la ricotta e la quagliata che vengono offerte ai partecipanti alla manifestazione. Si potrà pure vedere “l’abbivirata” degli animali, ossia mucche, pecore e capre che, per la stanchezza della salita dalla Marina, bevono alla grande fontana recante lo Stemma Araldico dei Ventimiglia.
In chiusura l’esibizione del coro “Cima Tosa” dal Trentino e dei Tenores Sardi. Domenica, invece, la fattoria didattica presso la villetta della Santissima Trinità con la presenza di diversi generi di animali e le visite al borgo di Geraci. Nel pomeriggio, presso l’aula consiliare, il convegno “Benessere in montagna”, dedicato alle evoluzioni, vincoli e e tutele della produzione agricola. Alle 19,15, in chiesa madre l’esibizione del coro Cima Tosa del Trentino e dei Tenores Sardi e si chiude, in piazza del Popolo, con una degustazione di prodotti tipici trentini, sardi e siciliani.
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