Terrà

Lotta alla siccità
I boccioni, tecniche antiche e soluzioni moderne: la conservazione dell’umidità del suolo

di Dario Cataldo

In un angolo della Sicilia dove il sole regna sovrano e l’acqua è sempre più un lusso raro, l’Azienda Di Gala di Marcello Di Franco rappresenta un faro di innovazione e resilienza. A San Biagio Platani, nell’entroterra agrigentino, un territorio privo di invasi e strutture irrigue, l’aridocoltura è diventata una pratica imprescindibile. Non è solo una sfida agronomica ma anche una risposta concreta a un problema ambientale e sociale che affligge il Mezzogiorno italiano. Conosciuta anche come dry farming, l’aridocoltura si adatta a climi aridi e semi-aridi, in cui l’accesso all’acqua è limitato e le criticità legate alla scarsità idrica sono quotidiane.

In contesti sempre più colpiti dai cambiamenti climatici, questa pratica si sta affermando come una soluzione cruciale per garantire la sicurezza alimentare e la sostenibilità delle attività agricole. Alla base c’è un uso razionale e strategico delle risorse idriche disponibili. L’obiettivo principale è infatti ridurre al minimo le perdite d’acqua, sia attraverso tecniche che migliorano la ritenzione idrica del suolo sia ottimizzando il ciclo colturale per sfruttare al massimo le scarse precipitazioni. Questo approccio è particolarmente rilevante in ambienti dove le alte temperature, l’intensità luminosa e l’evaporazione accelerata compromettono la disponibilità di umidità nel terreno.

La tecnica dell’aridocoltura: conservare l’umidità del suolo

Su tale versante, Marcello Di Franco ha affinato una strategia meticolosa per mantenere il terreno umido e produttivo anche nelle estati più aride. Tutto inizia tra aprile e maggio con la trinciatura delle piante spontanee e, in alcune aree, della sulla, una leguminosa seminata ad hoc. La scelta della sulla non è casuale: oltre a nutrire il suolo, la sua fioritura supporta l’attività apistica dell’azienda, contribuendo alla produzione di miele.

A fine giugno, quando le erbe ricrescono, si procede con una seconda trinciatura, seguita dalla fresatura e dall’utilizzo di un erpice tradizionale, un attrezzo antico adattato al trattore moderno. Questo strumento è fondamentale per chiudere le crepe che si formano nel terreno, preservando così l’umidità. Con passaggi ripetuti fino a estate inoltrata, il suolo rimane friabile e meno esposto all’evaporazione. Negli ultimi anni, l’Azienda Di Gala ha introdotto la tecnica della pacciamatura, utilizzando materiali organici come paglia e lana di pecora. La pacciamatura con paglia si è dimostrata più pratica per le lavorazioni meccaniche, ma quella con lana offre vantaggi unici, specialmente per il pistacchio.

La lana agisce come un isolante, prevenendo la formazione di funghi sul tronco e mantenendo il suolo più fresco e umido. Marcello, però, non si ferma qui: sta sperimentando nuove soluzioni per rendere la lana più gestibile, come la creazione di dischi intrecciati che possano essere facilmente rimossi e riutilizzati. Questi materiali non solo migliorano le condizioni del suolo, ma lo arricchiscono di sostanze organiche, promuovendo una fertilità naturale e sostenibile.

L’innovazione dei boccioni d’acqua

In risposta a una delle estati più secche degli ultimi anni, Marcello ha ideato un sistema semplice ma efficace per idratare gli ulivi. Ha posizionato boccioni da 20 litri capovolti nel terreno, sostituendoli ogni 20 giorni. Il risultato è stato sorprendente: le piante trattate con questo metodo si sono mantenute verdi e vigorose, con una fruttificazione superiore rispetto a quelle lasciate senza intervento. Questo approccio, pur richiedendo lavoro manuale, ha dimostrato che anche con risorse limitate è possibile mitigare gli effetti della siccità e garantire una produzione di qualità.

Sostenibilità e sfide economiche

L’aridocoltura, per quanto affascinante, ha un costo. L’aumento dei prezzi del carburante e delle attrezzature rende ogni passaggio meccanico più oneroso. Tuttavia, per Marcello Di Franco, che lavora in un territorio dove l’irrigazione è un miraggio, queste tecniche rappresentano l’unica via percorribile per mantenere viva l’agricoltura. Non si tratta solo di coltivare la terra, ma di preservare un patrimonio culturale e ambientale, garantendo al tempo stesso un futuro alle nuove generazioni. L’esperienza dell’Azienda Di Gala dimostra che l’aridocoltura non è solo una necessità, ma anche un’opportunità per innovare e adattarsi ai cambiamenti climatici.

La Sicilia, con le sue sfide idriche, potrebbe diventare un laboratorio naturale per sviluppare tecniche replicabili in altre regioni aride del Mediterraneo. Con la passione di chi conosce ogni zolla del proprio terreno, Marcello Di Franco ha trasformato difficoltà in soluzioni, mostrando come l’ingegno e la determinazione possano fare la differenza. Nell’aridità del suolo siciliano, germoglia una speranza: coltivare senza acqua è possibile, e il futuro dell’agricoltura potrebbe passare proprio da qui.

©RIPRODUZIONE RISERVATA





Vuoi ricevere gli aggiornamenti di Terrà per email?

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Post a Comment