Terrà

Contraddizioni dell'Isola
Tante opportunità ma in Sicilia le aziende agricole non scommettono sul turismo

Da una analisi condotta da ricercatori del Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali e Statiche dell’Università di Palermo in collaborazione con l’unità di ricerca di Palermo dell’Istituto di Studi sul Mediterraneo del CNR sono emerse evidenze significative sulla mancata diversificazione delle attività delle imprese agricole siciliane verso l’ambito turistico (Aronica et al., 2021). Sebbene l’attività agrituristica possa rappresentare una preziosa opportunità di “sviluppo sostenibile” per le economie rurali, essa è ancora poco diffusa; soprattutto nel Mezzogiorno, dove invece le potenzialità sono notevoli. 

In Sicilia, meno dell’1% delle aziende agricole ha deciso di rivolgersi al turismo per integrare i propri guadagni

Al riguardo alcuni studiosi (si veda De Rosa et al., 2019) hanno mostrato che nel 2011 il 37% del numero totale di aziende agricole si trovava nelle regioni meridionali d’Italia (Campania, Molise, Basilicata, Puglia, Calabria, Sardegna e Sicilia); tuttavia, solo il 10% di quelle dedicate ad agriturismo si trovavano in aree situati nel sud. Al contrario, in Toscana ed Emilia Romagna si registra solo l’11% del totale delle aziende agricole e circa il 28% degli agriturismi italiani. In Sicilia, nonostante le enormi potenzialità turistiche dei contesti rurali, oggi meno dell’1% delle aziende agricole siciliane ha deciso di rivolgersi al turismo per integrare i propri guadagni. Facendo ricorso a un semplice indicatore dell’intensità di localizzazione delle aziende agrituristiche e osservando la loro distribuzione spaziale a livello comunale si evidenzia che le aziende agricole siciliane raramente diversificano in servizi turistici, pur essendo situate in zone particolarmente vocate e attrattive (si veda Figura 1).

Figura 1- Aziende agricole e agriturismi nelle aree rurali siciliane Aziende Agricole
(b) Agriturismi
Figura 2-  Indice di localizzazione

Tale mancata diversificazione potrebbe costituire una “nuova” occasione cui guardare con interesse atteso che la crisi pandemica potrebbe offrire nuove opportunità per le economie rurali, diventate molto più attraenti rispetto alle sovraffollate destinazioni urbane e preferite da molti viaggiatori più appassionati a prodotti e culture locali (OECD, 2020). Ciò vale soprattutto alla luce delle evidenze rilevate da questo studio sull’esistenza di alcuni significativi cluster territoriali in cui le aziende agrituristiche risultano particolarmente concentrate.

Infatti, facendo ricorso a tecniche esplorative per dati spaziali (Exploratory Spatial Data Analysis), sono risultati significativi quattro potenziali cluster situati nelle aree settentrionali e orientali della Sicilia e comunque non lontani dalla costa (si veda Figura 2). Si tratta di zone che nelle maggior parte dei casi ricadono all’interno di catene montuose e di parchi naturali. Di contro, è stata riscontrata una carenza di agriturismi in alcune aree interne che, nonostante ci si aspettasse una particolare vocazione al turismo rurale, soffrono di una scarsa dotazione di infrastrutture di trasporto che, evidentemente, non consente loro di svilupparsi. I risultati rilevati possono rappresentare un utile supporto per i decisori politici regionali e locali, fornendo una accurata rappresentazione della geografia economica e individuando le aree che richiedono interventi più radicali.

I Gruppi di Azione Locale (GAL) potrebbero dare un forte impulso in tal senso, sia perché gli investimenti previsti nei piani di azione (periodo 14-20), per una serie di ritardi, sono ancora quasi interamente da realizzare sia perché i 23 GAL siciliani, a eccezione di uno, hanno scelto la tematica del Turismo Sostenibile quale ambito per esplicitare la propria strategia. Per approfondire questa prima riflessione, che già offre interessanti spunti, servirebbero però ulteriori informazioni non facili da reperire. Occorre dunque un maggiore investimento nella raccolta dell’informazione statistica, indispensabile strumento per una più efficace programmazione economica. A tal riguardo, il gruppo di ricerca qui costituito sta sviluppando, con l’ausilio di alcuni GAL, una indagine campionaria con l’obiettivo di osservare se e come le aziende rurali percepiscono le sfide e le opportunità che caratterizzeranno l’era post-pandemica. (Aronica M., Cracolici M.F., Insolda D., Piacentino D., Tosi S.)

Nota: sono state escluse le aree urbane e ad alta intensità agricola. Fonte: Aronica et al. (2021)

Bibliografia

Aronica M., Cracolici M.F., Insolda D., Piacentino D., Tosi S. (2021). The Diversification of Sicilian farms: A way to Sustainable Rural Development. Sustainability, 13(11). 

DeRosaM.,McElweeG.,SmithR. (2019)FarmDiversificationStrategiesinResponsetoRuralPolicy:ACasefromRuralItaly. Land Use Policy,81, 291–301

OECD (2020).PolicyImplicationsofCoronavirusCrisisforRuralDevelopment. http://www.oecd.org/coronavirus/policy-responses/policy-implications-of-coronavirus-crisis-for-rural-development-6b9d189a/(accessedon16June2020).

©RIPRODUZIONE RISERVATA





Vuoi ricevere gli aggiornamenti di Terrà per email?

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Post a Comment