Terrà

L'allarme degli esperti
Rischio idrico in aumento: il declino delle stagioni fluviali nell’era del cambiamento climatico

I flussi dei fiumi, con le loro mutevoli stagioni, sono l’essenza stessa della vita che scorre attraverso il paesaggio. Tuttavia, questa danza naturale dell’acqua è minacciata da un’intrusione antropica che sta alterando le regole del gioco: il cambiamento climatico. Un recente studio condotto dall’Università di Leeds, in collaborazione con la Southern University of Science and Technology in Cina, evidenzia in modo allarmante come il cambiamento climatico indotto dall’uomo stia alterando i flussi stagionali dei fiumi, mettendo a rischio sia la sicurezza idrica che la salute dei fiumi.

L’autore senior dello studio, Joseph Holden, della School of Geography dell’università di Leeds, sottolinea che “molte preoccupazioni si basano sugli effetti futuri dei cambiamenti climatici, ma la nostra ricerca segnala che stanno accadendo ora e che l’aumento della temperatura dell’aria sta determinando enormi cambiamenti nel flusso dei fiumi”. Infatti, la ricerca ha esaminato i dati storici di oltre 10 mila stazioni fluviali, scoprendo che il 21% di esse ha mostrato variazioni stagionali significative nei livelli dell’acqua. Inoltre, l’aumento delle temperature atmosferiche, sta causando un indebolimento della stagionalità fluviale, con potenziali impatti negativi sulla sicurezza idrica e sulla biodiversità delle acque dolci.

L’analisi di osservazioni in loco del flusso fluviale medio mensile dal 1965 al 2014 ha rivelato una tendenza all’assottigliamento delle distinzioni stagionali nelle portate dei fiumi, soprattutto oltre il 50° parallelo nord. Nel Nord America settentrionale il 40% delle 119 stazioni osservate mostrava una significativa diminuzione della stagionalità della portata fluviale. Nell’America settentrionale centrale, invece, la ricerca ha mostrato una significativa diminuzione della stagionalità della portata fluviale nel 18% delle stazioni.

Al contrario, i ricercatori hanno riscontrato un aumento significativo della stagionalità della portata fluviale nel 25% delle stazioni di misurazione nel sud-est del Brasile, dimostrando che i cambiamenti nel ciclo dell’acqua stanno avendo un impatto diverso in alcune parti del mondo. In Europa, l’andamento segna il 19% delle stazioni di misurazione della portata che hanno subito una diminuzione significativa, soprattutto nell’Europa settentrionale, nella Russia occidentale e nelle Alpi. La scoperta non solo solleva interrogativi critici sulla stabilità dei nostri ecosistemi acquatici, ma ha anche implicazioni dirette sulla sicurezza idrica e sull’approvvigionamento energetico.

“L’aspetto preoccupante di questo cambiamento è l’osservato indebolimento della stagionalità della portata fluviale e che questo è una conseguenza diretta delle emissioni storiche indotte dall’uomo – afferma l’autore principale dello studio, Hong Wang, della Southern University of Science and Technology di Shenzhen e dell’università di Leeds -. Questo segnala una diminuzione prolungata e considerevole della stagionalità della portata fluviale, se le temperature dell’aria continuano ad aumentare”.

La fragilità della stagionalità dei flussi fluviali richiede un’azione immediata e concertata. È essenziale comprendere appieno questi cambiamenti per proteggere le fondamenta dei nostri ecosistemi acquatici e garantire risorse idriche sicure per le generazioni future. Inoltre, la necessità di sviluppare strategie di adattamento e mitigazione è pressante, poiché dobbiamo prepararci a fronteggiare sfide sempre più complesse nel gestire i nostri fiumi in un mondo che cambia rapidamente sotto l’influenza dell’attività umana.

“Data l’accelerazione del cambiamento climatico – avverte Holden – dovremmo essere molto preoccupati per quel che ci riserva il futuro e iniziare a pensare a strategie di mitigazione e piani di adattamento per alleviare il futuro indebolimento delle portate fluviali stagionali”. Insomma, l’entropia della natura, una volta regolata da cicli prevedibili, è ora minacciata dal caos dell’azione umana. È giunto il momento di riconoscere la gravità della situazione e di agire con determinazione per proteggere il cuore pulsante dei nostri paesaggi – i nostri fiumi – da un futuro incerto che ci aspetta.

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