Terrà

Ora tocca al governo
Pratiche commerciali sleali, sì definitivo del Senato alla direttiva Ue 2019/633

Imbocca l’ultimo miglio la direttiva Ue 2019/633 sulle pratiche commerciali scorrette nella filiera agricola e alimentare. Infatti, con l`approvazione definitiva del Senato, la legge di delegazione europea diventa realtà. A seguito della votazione di Palazzo Madama, con 215 voti favorevoli, 19 contrari e una astensione, è stato infatti licenziato definitivamente il disegno di legge di delegazione europea 2019-2020, riguardante il recepimento di 38 direttive nonché l`adeguamento della normativa nazionale a 17 regolamenti comunitari. Stop quindi alle aste a doppio ribasso e a prezzi palesemente inferiori ai costi di produzione. In soldoni, si stima che ogni anno le pratiche commerciali sleali procurino oltre 350 milioni di euro di danni nella filiera agricola e alimentare.

Di certo, con il voto del Senato, il percorso avviato nel 2016 dalla Commissione europea per rendere più equa la filiera agrifood si avvicina alla conclusione. Il testo della legge di delegazione europea 2019-2020, approvato definitivamente dal Senato, come detto – dopo che la Camera lo ha modificato per prevedere il recepimento della direttiva (UE) 2016/343 sulla presunzione di innocenza e il diritto di presenziare al processo nei procedimenti penali – contiene infatti la delega al Governo per adeguare l’ordinamento nazionale alle misure previste dalla stessa direttiva europea. Ricordiamo che la legge di Delegazione europea (già denominata legge comunitaria) è quel provvedimento normativo, a cadenza annuale, tramite il quale il nostro Stato recepisce, nel proprio ordinamento interno, le norme giuridiche dell’Europa. Intanto, i tempi sono strettissimi: il termine per il recepimento della direttiva Ue in questione, da parte degli Stati membri, scade il primo maggio 2021.

Il prossimo passaggio sarà il decreto legislativo del Governo che in sostanza dovrà vietare comportamenti scorretti nella commercializzazione dei prodotti agricoli e alimentari, promuovendo buone pratiche commerciali anche sui termini di pagamento. Infatti, proprio in base alle nuove norme, saranno vietate pratiche quali i ritardi nei pagamenti per prodotti alimentari deperibili, gli annullamenti di ordini con breve preavviso, le modifiche unilaterali ai contratti, il rifiuto di sottoscrivere un contratto scritto, e tra l’altro, la restituzione di prodotti invenduti o sprecati e il pagamento da parte dei produttori di importi a copertura dei costi di commercializzazione sostenuti dall’acquirente. Infine, sarà l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) a vigilare sull’applicazione delle norme e dei divieti stabiliti dalla direttiva Ue.

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