I dati del Sias
Ottobre 2024 in Sicilia: piogge localizzate e riserve idriche insufficienti
Ottobre 2024 si è rivelato un mese cruciale per la Sicilia, atteso come un periodo in cui le condizioni climatiche avrebbero potuto finalmente contribuire a ripristinare le riserve idriche superficiali e sotterranee. Tuttavia, le aspettative sono state in gran parte deluse, con un andamento meteorologico che ha prodotto fenomeni piovosi significativi ma localizzati, prevalentemente lungo le coste, mentre l’entroterra ha continuato a sperimentare una stabilità climatica preoccupante.
Fasi di pioggia
Le uniche fasi di pioggia significativa, come rileva il Servizio informativo agrometeorologico siciliano (Sias), si sono verificate tra l’8 e il 9 ottobre, quando una perturbazione atlantica ha attraversato l’isola, escludendo però il settore ionico. Questo evento ha portato a precipitazioni intense in alcune aree costiere, ma ha lasciato gran parte della regione con accumuli molto limitati. La situazione è cambiata tra il 18 e il 22 ottobre, quando una saccatura di origine nordatlantica ha generato una intensa circolazione depressionaria.
Questo fenomeno ha portato a nubifragi diffusi lungo il settore ionico, in particolare sull’Agrigentino e sul versante orientale dell’Etna. Il 19 ottobre, l’area di convergenza ha prodotto nubifragi intensi che hanno causato allagamenti significativi. Le stazioni Sias hanno registrato accumuli record: ad esempio, la stazione di Riesi ha riportato 149 mm in 24 ore. Inoltre, il massimo accumulo mensile è stato registrato dalla stazione di Linguaglossa con 458,8 mm.
Impatti localizzati
Nonostante gli eventi estremi, la maggior parte della regione ha visto accumuli tra i 30 e i 60 mm, con una media mensile stimata di 76 mm, inferiore alla norma del periodo 2003-2022. Il numero medio di giorni piovosi è stato solo di quattro, rispetto ai normali sette giorni.
La stazione di Pantelleria ha registrato il massimo con sette giorni di pioggia, mentre molte altre stazioni hanno visto solo due giorni piovosi. L’impatto delle precipitazioni è stato variabile: mentre alcune aree hanno beneficiato di abbondanti quantità d’acqua, altre hanno continuato a soffrire per la scarsità. In particolare, il nubifragio del 19 ottobre ha colpito Catania con accumuli modesti (45-60 mm), ma con intensità istantanee superiori a 80 mm/h per circa 15 minuti.
Situazione idrologica e agricola
Al termine del mese, è emerso chiaramente che gran parte del territorio regionale continua a soffrire di un deficit pluviometrico significativo rispetto agli accumuli degli ultimi dodici mesi. Questo deficit ostacola la ricostituzione delle riserve idriche superficiali; le piogge recenti hanno principalmente migliorato l’umidità del suolo senza rifornire adeguatamente i sistemi idrografici interni. In particolare, nelle province di Catania e Siracusa mancano all’appello circa 300 mm di precipitazioni negli ultimi dodici mesi. Questo scenario richiede pioggie significative per un ritorno alla normalità e per sostenere le colture autunnali.
Benefici temporanei per l’agricoltura
Le recenti precipitazioni hanno apportato benefici temporanei al settore agricolo, migliorando le condizioni per le colture già in atto. Tuttavia, tali benefici sono condizionati da ulteriori piogge necessarie per garantire la produzione dei foraggi autunnali e permettere la semina dei cereali e delle leguminose con una dotazione idrica adeguata. Le prospettive per i prossimi mesi rimangono incerte; senza ulteriori piogge diffuse, il rischio di una crisi idrica persistente rimane elevato.
In sostanza, ottobre non ha fornito il contributo necessario per alleviare la crisi idrica della Sicilia. Nonostante alcuni episodi di pioggia intensa che hanno avuto effetti localizzati e temporanei, la regione rimane in attesa di precipitazioni più diffuse per affrontare efficacemente le sfide legate alla siccità persistente. La situazione attuale richiede attenzione e monitoraggio continuo per garantire un approvvigionamento idrico sufficiente nelle settimane e nei mesi a venire.
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