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L’Enoteca regionale di Alcamo è realtà. Scilla: più visibilità alle produzioni vitivinicole

In Sicilia, anche la seconda Enoteca regionale diventa realtà. Avrà sede ad Alcamo (Trapani), nello storico castello dei conti di Modica e per dirla con l’assessore all’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea della Regione Siciliana, Toni Scilla, metterà “in moto un meccanismo intelligente che facilita la messa in rete dell’intero settore dell’agroalimentare con il turismo”. Oggi, nello splendido castello del XIVesimo secolo, sarà proprio il titolare dell’Agricoltura a tenerla a battesimo. E così, l’Enoteca di Alcamo segue quella già esistente di Castiglione di Sicilia (Catania).

L’assessore all’Agricoltura della Regione Siciliana, Toni Scilla

L’obiettivo è dare vita a una vetrina che esalti e valorizzi le aziende della Sicilia occidentale al fine di creare rete e garantire una forte sinergia nel settore enogastronomico ed enologico. E tutto ciò nell’ambito di un progetto finanziato dallo stesso assessorato regionale all’Agricoltura che ha stanziato 140mila euro da ripartire nel triennio 2021 – 2023 specificatamente per l’avviamento e la gestione dell’Enoteca regionale della Sicilia occidentale.

“L’obiettivo del progetto – dice Scilla – è quello di dare maggiore visibilità alle pregiate produzioni vitivinicole dei nostri territori”. In pratica, come spiega lo stesso esponente della giunta Musumeci, l’Enoteca regionale della Sicilia vuole essere un polo di eccellenza che opera in stretta sinergia con altri enti istituzionali, con associazioni e imprese del comparto per valorizzare e promuovere l’immagine dei vini di qualità prodotti nel territorio della Regione Sicilia, con particolare riferimento a quelli a Denominazione di Origine Protetta.

In sostanza, per i prodotti vitivinicoli regionali si prospetta un triennio ricco di promozione e valorizzazione attraverso diverse attività di marketing volte alla divulgazione della conoscenza delle risorse e delle tipicità agricole, agro-alimentari, ambientali e culturali dell’intero territorio isolano. La campagna di valorizzazione prevede, tra le altre cose, la creazione e la diffusione di materiali promozionali, degustazioni professionali, eventi promozionali specialistici e la creazione di un portale web. Insomma, l’Enoteca regionale si pone come obiettivo quello di diventare un punto nevralgico per il turismo settoriale e specialistico al fine di incrementare l’economia territoriale siciliana.

La sede dell’Enoteca

L’Enoteca regionale di Alcamo ha sede nel castello dei conti di Modica. Una costruzione iniziata dalla famiglia Peralta intorno al 1340 da Raimondo Peralta conte di Caltabellotta, e fu terminata nel 1350, sotto i feudatari Enrico e Federico Chiaramonte. Fino al XVI secolo venne utilizzato come dimora e struttura difensiva. Se provvisto di munizioni e viveri, era in grado di resistere per un mese e mezzo, ospitando 30 compagnie di soldati. Nel 1392 re Martino e la sua consorte furono ospiti del castello dopo la sconfitta dei Chiaramonte. Durante il suo ritorno dalla vittoria a Tunisi, il 1º settembre 1535, in una delle torri del castello soggiornò per tre giorni l’imperatore Carlo V, assieme alla sua corte e l’infanta Eleonora d’Aragona.

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Nel periodo tra il 1583 e il 1589 fu oggetto di tre restauri. In seguito alla morte dell’ultima contessa di Modica, intorno agli inizi del 1800, il castello venne acquistato all’asta dalla famiglia degli Stuart. A partire dal 1828, in seguito a una sentenza del Tribunale di Trapani, il Comune di Alcamo prese possesso del castello e negli anni seguenti fu nuovamente oggetto di restauro (1870) e utilizzato come sede degli uffici comunali, prigione (fino al 1968) e stalla. Diversi personaggi storici rilevanti sono passati dal castello di Alcamo, compreso l’imperatore Carlo V che soggiornò durante una tappa del suo viaggio di ritorno da Tunisi. Il castello dei conti di Modica ha subito diversi restauri col passare del tempo, la struttura attuale è comunque rimasta pressoché invariata. Esternamente si possono osservare le torri, due a pianta circolare e due a pianta quadrata. Quella a nord-est era adibita ad alloggio degli ospiti illustri, quindi Carlo V soggiornò qui.

Ai lati del castello invece è pesante l’influsso gotico-catalano con la presenza di finestre bifore e trifore. In corrispondenza dei vertici si ergono quattro torri merlate due a pianta quadrata e due a pianta circolare, ciascuna delle quali aveva delle funzioni specifiche; nella torre quadrata più alta la”torre Maestra”, venivano torturati i prigionieri; la torre quadrata più bassa, era riservata alle sentinelle; nella torre circolare collocata a nord-est c’erano le stanze destinate agli ospiti di riguardo. I locali del piano terra comprendevano una cappella, le stanze del cappellano e dei servi e una cella di isolamento, mentre al primo piano si trovavano un salone per ricevimenti con annessa anticamera, lo studio del conte, le camere da letto con relativo corridoio e un’altra cella di isolamento. Originariamente era dotato di tre porte, disposte sui lati sud, ovest e nord. Ciascuna porta si apriva su una piazza. (contributo wikipedia)

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