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Il parere dell'esperto
Irrigazione con acque salmastre: impatti e tecnologie per mitigarne gli effetti


L’uso delle acque salmastre in agricoltura sta diventando sempre più cruciale a causa della crescente scarsità di risorse idriche dolci e dell’aumento della salinità dei suoli. Le acque salmastre, caratterizzate da una salinità intermedia tra quella dell’acqua dolce e quella dell’acqua di mare, si formano principalmente in zone costiere dove l’acqua marina si mescola con fiumi o laghi.

Inoltre, la salinità può aumentare a causa di fenomeni naturali e attività umane, come l’irrigazione e il drenaggio. Riportiamo una parte di una relazione di Beppe Benedetto Cosentino dell’Università di Palermo, che esplora in dettaglio l’impatto delle acque salmastre sulle coltivazioni orticole, le strategie per mitigare i loro effetti negativi e le prospettive future per un’agricoltura sostenibile.

Impatti delle acque salmastre

Sulle piante

L’irrigazione con acque salmastre può ridurre le rese delle piante fino al 20% ogni anno. Questo fenomeno è attribuibile a diversi fattori:

  • Stress osmotico: La presenza di sali in concentrazioni elevate ostacola l’assorbimento di acqua e nutrienti da parte delle piante, portando a una riduzione della crescita.
  • Difficoltà nella germinazione: La salinità influisce negativamente sulla germinazione dei semi, compromettendo lo sviluppo vegetativo iniziale.

Sul suolo

Le acque salmastre causano danni significativi anche al suolo, con perdite economiche stimate in 31 milioni di dollari ogni anno. Gli effetti includono:

Compattamento del suolo: La salinità altera la struttura del suolo, rendendolo meno permeabile e compromettendo l’aerazione.

Modifica del pH: L’aumento della salinità può alterare il pH del suolo, influenzando la disponibilità dei nutrienti essenziali per le piante.

Tolleranza alla salinità delle specie orticole

Non tutte le specie orticole reagiscono allo stesso modo alla salinità. Alcune sono particolarmente sensibili, mentre altre mostrano una maggiore tolleranza:

Specie sensibiliSpecie tolleranti
CarotaSpinacio
CipollaCavolo
LattugaZucchino
FagioloPomodoro
FragolaMelone

Strategie per mitigare gli effetti negativi

Per affrontare i problemi causati dalle acque salmastre, sono state sviluppate diverse strategie agronomiche:

1. Miscelazione dell’acqua: combinare acqua dolce con acqua salmastra per ridurre la concentrazione di sali.

2. Filtraggio: utilizzare sistemi di osmosi inversa per purificare l’acqua prima dell’irrigazione.

3. Selezione di genotipi tolleranti: sviluppare varietà di piante resistenti alla salinità attraverso tecniche di breeding.

4. Pacciamatura: utilizzare materiali organici o inorganici per mantenere l’umidità del suolo e ridurre l’evaporazione.

5. Uso di fertilizzanti organici: applicare fertilizzanti naturali per migliorare la salute del suolo e aumentare la disponibilità dei nutrienti.

Innesto erbaceo e biostimolanti

Vantaggi dell’innesto erbaceo

L’innesto erbaceo è una tecnica di propagazione vegetativa che prevede l’unione di due piante (bionti) per creare un nuovo organismo con vantaggi significativi:

Tolleranza a stress biotici: maggiore resistenza a parassiti e malattie grazie all’interazione tra le due piante.

Miglioramento della crescita: incremento della produttività e qualità dei frutti attraverso un apparato radicale più robusto.

Resistenza a condizioni avverse: capacità di affrontare stress come salinità e siccità.

Meccanismi di azione dell’innesto

I portinnesti possono influenzare vari aspetti della pianta:

Selezione ionica: i portinnesti possono selezionare gli ioni da assorbire, riducendo l’assorbimento di sodio (Na+) e aumentando quello di potassio (K+).

Compensazione osmotica: le piante possono accumulare composti osmoticamente attivi (come aminoacidi e zuccheri) per bilanciare il potenziale osmotico.

Sviluppo radicolare profondo: i portinnesti favoriscono lo sviluppo di un apparato radicale più esteso, aumentando l’assorbimento di acqua e nutrienti.

Produzione di antiossidanti: i portinnesti possono aumentare la sintesi di molecole antiossidanti, riducendo i danni ossidativi causati dallo stress salino.

Regolazione stomatica: i portinnesti influenzano l’apertura e la chiusura degli stomi, riducendo la perdita d’acqua in condizioni di alta salinità.

Ruolo dei biostimolanti

I biostimolanti sono definiti come prodotti che stimolano i processi nutrizionali delle piante, indipendentemente dal loro contenuto nutritivo. Questi prodotti possono migliorare diverse caratteristiche delle piante o della loro rizosfera:

1. Accumulo di composti osmotici: favoriscono l’accumulo di sostanze che aiutano a mantenere l’equilibrio osmotico all’interno della pianta.

2. Riduzione dello stress ossidativo: stimolano la produzione di molecole antiossidanti che proteggono le membrane cellulari dai danni causati dallo stress.

3. Aumento dell’assorbimento di nutrienti: possono migliorare l’assorbimento di nutrienti essenziali come il potassio, cruciale per la gestione dello stress salino.

4. Regolazione stomatica: possono influenzare l’apertura e la chiusura degli stomi, riducendo la traspirazione in condizioni saline.

5. Sviluppo dell’apparato radicale: favoriscono lo sviluppo di un apparato radicale più robusto, migliorando così l’assorbimento di acqua e nutrienti.

6. Attivazione di meccanismi di difesa: possono indurre risposte difensive nelle piante, migliorando la loro capacità di resistere allo stress salino.

Effetto sinergico tra innesto e biostimolanti

La combinazione dell’innesto erbaceo con l’uso dei biostimolanti rappresenta una nuova frontiera nella gestione delle coltivazioni in condizioni saline. Questa sinergia può portare a risultati sorprendenti:

Migliore resilienza alle condizioni avverse: le piante innestate possono beneficiare ulteriormente dall’applicazione dei biostimolanti, migliorando la loro capacità di resistere allo stress salino.

Sviluppo di pratiche agronomiche innovative: la ricerca continua in questo campo potrebbe portare alla creazione di nuove tecniche agricole che integrano queste due strategie.

Sfide e prospettive future

Le sfide legate all’uso delle acque salmastre richiedono un approccio innovativo e integrato. Le prospettive future includono:

Investimenti in infrastrutture e tecnologie: sviluppo di sistemi irrigui più efficienti che possano gestire meglio le risorse idriche disponibili.

Studi sui biostimolanti: ricerca approfondita su dosaggi, modalità di applicazione e tempistiche ottimali per massimizzare i benefici dei biostimolanti nelle coltivazioni.

Realizzazione di biostimolanti innovativi: sviluppo di nuovi prodotti biostimolanti che possano rispondere meglio alle esigenze specifiche delle coltivazioni in condizioni saline.

Test sui portinnesti: valutazione delle interazioni tra innesti e biostimolanti per identificare le combinazioni più efficaci.

Studio dell’effetto interattivo tra biostimolanti e innesto erbaceo: approfondire come queste due tecniche possano lavorare insieme per migliorare la tolleranza alla salinità.

In sostanza, il futuro dell’agricoltura in condizioni saline dipende dalla nostra capacità di adattarci e innovare. L’integrazione delle tecniche tradizionali con nuove scoperte scientifiche rappresenta una via promettente per garantire la sicurezza alimentare in un contesto globale sempre più sfidante. È fondamentale investire nella formazione degli agricoltori e dei tecnici affinché possano implementare efficacemente queste strategie innovative nel loro lavoro quotidiano.

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