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G7, cambiamento climatico e vino: la risposta del Consorzio di tutela Doc Sicilia

La viticoltura siciliana ha abbracciato la sfida imposta dal cambiamento climatico, puntando su ricerca, sperimentazione, sostenibilità e valorizzazione della biodiversità. Questo è stato il messaggio chiave di Antonio Rallo, presidente del Consorzio di Tutela Vini DOC Sicilia, durante il convegno “Resilienza, ricerca, strategia: la Sicilia governa il cambiamento climatico”. L’evento, tenutosi il 22 settembre presso la Sala Borsellino del Comune di Siracusa, si è svolto nell’ambito dell’Expo Divinazione, in occasione del G7 Agricoltura.

“Le aziende vitivinicole siciliane e l’intero comparto agricolo negli ultimi anni hanno attuato diverse iniziative per contrastare i danni sempre più evidenti del cambiamento climatico. Crediamo sia essenziale dare risalto a questo impegno e sollecitare un intervento deciso delle istituzioni per mettere in atto un piano infrastrutturale ormai non più rinviabile”, ha dichiarato Antonio Rallo presidente del Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia.

Strategie integrate per affrontare il clima che cambia

Assovini Sicilia, il Consorzio di Tutela Vini DOC Sicilia e la Fondazione SOStain Sicilia, unite nella lotta contro il cambiamento climatico, hanno evidenziato le azioni intraprese dal settore vitivinicolo. Luigi Pasotti, responsabile del Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano (SIAS), ha descritto l’evoluzione delle condizioni idriche e climatiche nell’isola, sottolineando come la riduzione delle piogge e l’aumento delle temperature stiano influenzando negativamente la produzione agricola.

Nel 2023, un incremento delle precipitazioni primaverili ha favorito la diffusione di malattie fungine come la peronospora, mentre nel 2024 la carenza di piogge e le alte temperature hanno portato a una vendemmia anticipata. Pasotti ha spiegato come il terreno siciliano stia soffrendo a causa dell’aumento dell’evapotraspirazione, che negli ultimi dieci anni ha ridotto la capacità del suolo di trattenere l’acqua, causando maggiore sofferenza alle piante. “Nel futuro dovremo adottare tecniche che non solo proteggano le uve, ma anche il suolo e le riserve idriche, per affrontare l’innalzamento delle temperature”, ha concluso Pasotti.

Il ruolo delle cantine e le buone pratiche aziendali

Mariangela Cambria, presidente di Assovini Sicilia, ha ribadito l’importanza delle cantine come prime sentinelle del territorio, evidenziando le buone pratiche adottate dalle aziende associate per mitigare l’impatto del cambiamento climatico.

Secondo uno studio condotto dall’Università di Messina per Assovini Sicilia, l’80,5% delle aziende ha introdotto nuove tecnologie nella gestione del vigneto e della vinificazione, il 22% partecipa a progetti di sperimentazione, e il 20,3% collabora con enti di ricerca per migliorare la qualità del prodotto. “La vitivinicoltura siciliana dimostra di saper innovare e affrontare le sfide future. Il lavoro dei produttori testimonia l’impegno per garantire qualità, guardando al futuro con ottimismo”, ha affermato Cambria.

Sostenibilità e ricerca: pilastri del futuro vitivinicolo siciliano

Giuseppe Bursi, vicepresidente della Fondazione SOStain Sicilia, ha illustrato il ruolo della Fondazione nella promozione della sostenibilità nel settore vitivinicolo. “La sostenibilità va oltre l’attività agricola: riguarda il benessere dei lavoratori, la salute dei consumatori, la valorizzazione del territorio e la conservazione delle risorse naturali”, ha dichiarato Bursi, sottolineando come il programma VIVA richieda alle aziende di calcolare l’impatto delle proprie attività su acqua, aria e vigneti, adottando pratiche di risparmio idrico ed energetico.

Anche il Consorzio di Tutela Vini DOC Sicilia è impegnato attivamente nella promozione della ricerca per affrontare il cambiamento climatico. Antonio Rallo ha menzionato i progetti Bi.Vi.Si, VISTA Lucido e Germoplasma viticolo, realizzati in collaborazione con l’IRVO, le Università di Palermo e Milano e altre istituzioni. Questi progetti mirano a valorizzare varietà autoctone siciliane e sviluppare nuove tecnologie per garantire un futuro sostenibile alla viticoltura dell’isola.

Un appello alle istituzioni

Nonostante l’impegno del settore privato, Antonio Rallo ha ribadito la necessità di un intervento urgente delle istituzioni. La carenza idrica e l’aumento delle temperature, che hanno messo in crisi la produzione agricola, richiedono soluzioni concrete e investimenti pubblici. “Chiediamo la costruzione di nuovi bacini, il miglioramento delle dighe esistenti e un’efficienza maggiore nella distribuzione dell’acqua. Solo così potremo garantire un futuro sostenibile per l’agricoltura siciliana”, ha concluso Rallo. L’evento ha sottolineato come la Sicilia del vino, attraverso un approccio integrato e innovativo, stia affrontando con determinazione le sfide poste dal cambiamento climatico, promuovendo un futuro vitivinicolo sempre più sostenibile e resiliente.

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