Imprenditori 10 & Lode
I segreti della terra di Emilio Appiano: quando le esplorazioni botaniche diventano un business di successo
di Agata Imbrogiano
Emilio Appiano è un giovane e appassionato imprenditore di 22 anni che ha creato la sua azienda agricola nel 2019, anno in cui ha completato gli studi di perito agrario, rilevando i terreni della famiglia che li ha acquistati nel 2013 quando erano ancora sprovvisti di recinzioni e strade, con buona parte di essi incolti e invasi da flora spontanea, tipica della macchia mediterranea. L’idea di creare una sua azienda nasce alla fine del 2014, quando un incendio devasta la vallata dove ricade l’appezzamento. Così, pervaso da un sentimento di rivalsa, Emilio trova la sua vocazione. Guidato dall’amore per l’agricoltura del padre, Francesco (enologo) e della madre Patrizia (agronomo), decide di intraprendere questa entusiasmante attività.
L’azienda “Appiano Emilio” si estende per 14 ettari, nel cuore del Parco delle Madonie, nel territorio di Castelbuono, più precisamente tra le vallate di Castelbuono e Pollina, a pochi km dalle Gole di Tiberio nella C.da Marcatagliastro snc al km 3,2. Territorio noto per produrre olio e in cui si trovano migliaia di specie uniche di flora e fauna. L’azienda ha partecipato al bando della sottomisura 4.4d del Psr Sicilia per il sostegno a “investimenti non produttivi connessi all’adempimento degli obiettivi agro-climatico-ambientali per il contenimento dei fenomeni di erosione, di dissesto idrogeologico e recupero del paesaggio tradizionale”, posizionandosi in graduatoria utile per il finanziamento.
Poiché in campo sono presenti piante secolari come olivi e sugheri, Emilio si pone l’obiettivo di rispettare la naturalità dei luoghi che incorniciano la sua azienda. Poi, dopo un’accurata analisi delle caratteristiche pedoclimatiche e molta sperimentazione, decide di dedicarsi alla coltivazione delle peculiarità botaniche presenti nel territorio quali frassino, vite, olivi e zafferano. Il frassino da manna, cultivar Verdello, è presente in azienda su due ettari con circa mille piante, governate a ceduo e la cui produzione inizia a luglio protraendosi fino ad agosto, tramite incisioni della corteccia. La manna, presidio Slow Food, si produce esclusivamente nei territori di Pollina e Castelbuono.
L’arte di produrre la manna
Come racconta a Terrà lo stesso Emilio, il suo maestro fu Pino Genchi il quale gli ha tramandato i segreti delle “generazioni antiche per la produzione di questo mistico nettare” in quanto per ottenere la manna bisogna saper incidere la corteccia dell’albero con un coltello speciale, detto mannaruolo. Questa particolare tecnica prevede 4 fasi di incisione fondamentali: la prima deve essere fatta a est dove sorge il sole, la seconda ad ovest dove tramonta, la terza e la quarta a nord e a sud. “Per me la manna – afferma Emilio – rappresenta uno stile di vita e una grande passione, dal 2013 ad oggi ho sempre prodotto questa mirabile linfa; sono partito con 50 alberi e in 8 anni sono diventati mille da incidere, da solo. L’antichissima arte dell’incisione conta, ad oggi, pochi custodi, rispetto agli anni 30 del secolo scorso in cui i coltivatori erano migliaia; con la ‘nsinga – prima incisione della corteccia o anello di fidanzamento – comincia il corteggiamento della pianta, successivamente con la seconda incisione detta matrimonio, se la pianta collabora, mostrando la sua predisposizione alla produzione tramite l’essudazione di una lacrima, inizierà a produrre quella dolce linfa da noi riconosciuta col nome di manna e potremo dire che il nostro matrimonio è ben riuscito”.
La produzione può arrivare fino a 1 kg a singola pianta ma, solitamente, si riesce ad ottenere una quantità di manna di circa 250 g, ciò dipende molto dalle condizioni climatiche durante il periodo produttivo; l’optimum sarebbe avere 32 gradi centigradi di temperatura, giornate ventilate e assenza di umidità, per ottenere delle stalattiti di ottimo livello. Cannolo, drogheria e rottame sono le tre tipologie di prodotto ottenibili a seguito dell’incisione, prodotti che Emilio distribuisce, a Km 0 a ristoranti, pasticcerie e privati. Per i buongustai, Emilio consiglia la manna in abbinamento a piatti salati, insalate o a fine pasto per accompagnare distillati come la grappa.
Il nerello mascalese
In azienda si coltiva anche la vite con 6mila piante di varietà nerello mascalese allevate ad alberello su due ettari di terreno con un impianto di irrigazione a goccia che permette un razionale consumo idrico. La particolarità del vino è il colore rosso scarico e la mineralità che per le caratteristiche ricorda il nebbiolo. Il giovane imprenditore ci crede su questo prodotto, ed è convinto che sarà il suo cavallo di battaglia.
Lo zafferano
Altra produzione aziendale è lo zafferano. Inizialmente, piantati pochissimi bulbi in piccoli appezzamenti di terreno. Oggi la produzione di zafferano deriva dalla presenza di circa 100mila bulbi. La raccolta avviene manualmente e quest’anno ha contato picchi di 15mila fiori al giorno. “Li conto per avere un’accurata statistica di quanti fiori si producono per bulbo, carico i dati sul pc e, anno per anno, mi oriento con i margini di produzione, ad esempio se un appezzamento è più produttivo di un altro l’anno successivo sposto i bulbi – puntualizza -. Qui ci vuole pazienza e passione. Dopo la raccolta a darmi una mano la mia famiglia che si occupa della sfioritura togliendo i petali e conservando i tre stigmi rossi, denominati l’oro rosso, che una volta mondati vanno dentro l’essiccatore professionale. Quest’anno ho prodotto 1 kg di Zafferano”.
Olivi e muretti a secco
Infine, l’olivicoltura. In azienda si estende per due ettari ed è caratterizzata dalla presenza di muretti a secco eretti attorno alle piante a causa della forte declività dei terreni. Gli olivi presenti appartengono alle cultivar Nebba, Crasto, Manza (santagatese) e una percentuale bassa di Biancolilla. Questi riescono a donare un olio molto delicato con un ottimo tenore di polifenoli. Emilio effettua la potatura invernale manualmente mediante l’uso di un segaccio e delle forbici da potatore. Durante la raccolta le olive vengono riposte in cassette forate e la molitura avviene entro le 24 ore successive, al fine di garantire un prodotto di alta qualità.
Azienda Agricola Appiano Emilio – C.da Marcatagliastro snc al km 3,2 Castelbuono (Palermo) – M. 3319874946 – Facebook – Instagram –
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