Terrà

Come si contrasta il virus
Allarme fitosanitario, pomodoro nel mirino del ToBRFV

di Domenico Carta*

Nel 2019 è stato ufficialmente segnalato dal Servizio Fitosanitario Regionale (SFR), con il supporto scientifico dell’Università di Palermo, il ToBRFV (Tomato Brown Rugose Fruit Virus) su colture di pomodoro del ragusano. Questo virus infetta principalmente il pomodoro, ma anche il peperone e alcune piante erbacee spontanee. Sulle piante di pomodoro il ToBRFV si manifesta con clorosi, mosaico, ingiallimenti, asimmetrie e bollosità della lamina fogliare (foto 1 e 2); possono inoltre apparire macchie necrotiche su peduncoli, calici e piccioli. I sintomi sui frutti variano a seconda della varietà coltivata e delle condizioni ambientali, con presenza di macchie verdastre (foto 3) o brune a contorni sfumati, la buccia può diventare rugosa (foto 4), mentre la maturazione può risultare irregolare. Tali sintomi rendono i frutti non commerciabili.

Modalità di trasmissione

L’aspetto più insidioso del ToBRFV risiede nella trasmissione per contatto e con il materiale di propagazione (innesti, talee). Ne consegue che, durante il trapianto e le varie operazioni colturali, si diffonde rapidamente all’interno di una serra. Questo virus, inoltre, può rimanere attivo nei residui della coltura, nel terreno, negli attrezzi di lavoro, nelle strutture, nelle cassette di raccolta per diversi mesi. Talvolta, la pianta infetta presenta sintomi fogliari molto lievi, così da passare inosservati e i frutti appaiono totalmente normali. Per tale motivo, l’attenzione deve essere alta anche in fase di stoccaggio e confezionamento del prodotto, adottando scrupolose misure di igiene.

In generale il ToBRFV sta comportando, nelle aree più colpite, un peggioramento qualitativo del prodotto e una riduzione delle rese molto variabile. Il calo di produzione è diverso a seconda delle varietà coltivate: le tipologie ciliegino e datterino, in generale meno sensibili, spesso manifestano il virus dopo l’ottavo-nono grappolo, mentre nelle tipologie di pomodoro a bacca grossa, la malattia tende a manifestarsi precocemente, con danni più consistenti. La diffusione del virus ha generato apprensione fra i produttori e sta determinando cambiamenti nelle attuali tecniche di coltivazione. Nel 2019 l’Organizzazione europea per la protezione delle piante (EPPO) ha inserito il virus nella cosiddetta “Alert List”, mentre una Decisone comunitaria ha stabilito una prima regolamentazione. Nell’agosto del 2020 la Decisone è stata sostituita dal Regolamento UE 2020/1191, recante misure per impedire l’introduzione e la diffusione del ToBRFV nell’Unione.

La situazione in Sicilia

Il virus è stato ufficialmente ritrovato, per la prima volta in Italia, nel 2019 in territorio di Ispica su pomodoro in serra ed il Servizio Fitosanitario Regionale ha provveduto all’eradicazione. Inoltre, sono stati eseguiti controlli nei vivai che avevano fornito le piantine. L’attività di monitoraggio ufficiale e il controllo delle aziende vivaistiche e sementiere svolti ad oggi dal SFR, hanno evidenziato purtroppo altri focolai, lungo la fascia costiera delle ex province di Ragusa, Siracusa e Caltanissetta. Negli ultimi due anni, è stata notevolmente rafforzata la vigilanza nei punti d’ingresso siciliani, precisamente all’aeroporto di Catania sulle sementi importate da Paesi extra UE, con analisi di laboratorio, e al porto di Palermo su frutti. Con decreto regionale n. 907 del 15 marzo 2021, inoltre il SFR ha definito le misure preventive e di contrasto alla diffusione del virus, intensificando l’azione di vigilanza sul territorio.

Prevenzione e contrasto del virus

La prevenzione rappresenta la strategia di base più efficace, ma richiede scrupolosità e attenzione in tutte le fasi del processo di filiera, dal vivaio alla catena di confezionamento dei frutti. In ogni caso, non bisogna dimenticare che è obbligatoria l’immediata comunicazione al SFR, in caso di sospetta infezione. Al riguardo, il citato decreto regionale stabilisce le misure di prevenzione e le prescrizioni fitosanitarie, obbligatorie in caso di ritrovamento del virus.

In particolare, i vivaisti devono adottare stringenti misure preventive come: utilizzare sementi certificate sane o disinfettate; eseguire l’autocontrollo dei lotti di piantine; distruggere il lotto di piante risultate infette alle analisi, così come il terriccio contaminato; adottare le idonee misure di igiene dei lavoratori, delle strutture e degli attrezzi. In caso di rinvenimento di piantine infette o con sintomi sospetti, oltre alla distruzione del lotto interessato, viene prescritto dal SFR il divieto di movimentazione di tutte le piante ospiti presenti nella serra, fino a risultati analitici negativi. Le aziende che producono pomodoro e peperone, in caso di infezioni devono rimuovere attentamente le piante infette e rispettare le prescrizioni del decreto regionale di lotta obbligatoria.

Sviluppi e aspettative

Il Servizio Fitosanitario, a seguito di uno specifico atto d’indirizzo dell’Assessore all’Agricoltura, condiviso dal Dirigente Generale del Dipartimento, ha provveduto ad istituire un tavolo tecnico regionale, a cui partecipano, oltre alle Università di Palermo e Catania, i principali portatori di interessi operanti nella filiera del pomodoro. Il tavolo ha già formalizzato una serie di proposte, al fine di delimitare con maggior accuratezza le superfici interessate alla problematica, approfondire gli aspetti scientifici, attivare azioni di formazione per tecnici di campo, incentivare l’adozione di protocolli di profilassi e contenimento in tutte le aziende di produzione.

Inoltre l’Amministrazione, in coerenza con l’atto d’indirizzo sopra menzionato, sta valutando la possibilità di attivare uno specifico regime di aiuti, per compensare ai produttori i danni subiti e accertati dal SFR, in attesa di potere disporre, a breve, di nuove varietà di pomodoro tolleranti o resistenti al virus. In definitiva, questa emergenza fitosanitaria si può fronteggiare esclusivamente con uno sforzo comune e coordinato, fra tutti i soggetti interessati, individuando e riducendo le criticità fitosanitarie dei diversi punti della filiera di una delle più importanti produzioni agricole regionali.

*Dirigente del Servizio Fitosanitario Tel. 0916391111 – cell. 3666805076 agri.attivitafitosanitaria@regione.sicilia.it

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