
Il progetto Val.Inn.P.O.
Dalle coltivazioni cerealicole alle erbe officinali: la svolta green che sta trasformando la Sicilia
di Dario Cataldo
Il settore delle piante aromatiche e officinali in Italia presenta un enorme potenziale, non solo per la qualità riconosciuta dei prodotti nazionali, ma anche per le opportunità di sviluppo economico e ambientale. È in questo contesto che si inserisce il progetto Val.Inn.P.O. (Validazione di protocolli innovativi per la produzione di piante officinali di interesse nutraceutico coltivate in Sicilia), un’iniziativa che ha combinato ricerca, innovazione e sostenibilità per offrire nuove prospettive al comparto agricolo siciliano.
L’obiettivo del progetto
L’obiettivo principale di Val.Inn.P.O. è stato quello di riconvertire e diversificare le aziende cerealicole siciliane, collegandole a filiere con elevato valore aggiunto, come quelle del settore erboristico, farmaceutico e agroalimentare. Il progetto ha rappresentato un perfetto esempio di trasferimento dell’innovazione dal laboratorio al campo, grazie alla collaborazione tra enti di ricerca come Crea-Dc e l’Università di Palermo (Unipa), con il supporto di un gruppo di aziende, tra cui la Muxarello di Salvatore Ciulla, capofila del progetto.
“Puntiamo ad allargare il partenariato – afferma a Terrà Ciulla – e creare protocolli innovativi in termini di processo e di prodotto per contribuire alla crescita di un settore economico in continua evoluzione con prospettive economiche interessanti per tutto il territorio siciliano”.
Le sfide superate
Uno degli ostacoli principali affrontati è stata la necessità di sviluppare un modello produttivo sostenibile che consentisse di ridurre i costi energetici e al contempo mantenere elevati standard qualitativi. La soluzione è arrivata con la realizzazione di un prototipo di essiccatore a energia solare, in grado di abbattere del 50% i costi energetici rispetto ai metodi tradizionali.
Come ha spiegato il responsabile scientifico del progetto, Michele Massimo Mammano, “tra tutte le innovazioni testate spicca la realizzazione di un prototipo di essiccatore ad energia solare che nel giro di circa 48 ore riesce ad essiccare a bassa temperatura e ‘a costo zero’ il prodotto fresco”. Oltre a questa innovazione tecnologica, un altro risultato significativo è stato l’utilizzo degli oli essenziali di origano per la conservazione degli alimenti, con applicazioni concrete sulla frutta fresca, in particolare sui mandarini tardivi di Ciaculli.

Origano
I test hanno dimostrato che l’applicazione degli oli essenziali ha inibito completamente la proliferazione di agenti patogeni come E. coli, Listeria e Salmonella, allungando la shelf life dei prodotti e riducendo lo spreco alimentare. L’uso degli oli essenziali ha mostrato risultati promettenti anche nella difesa delle colture agricole da fitopatie. “Gli oli essenziali di entrambe le colture hanno mostrato un’efficacia nel controllo di svariati patogeni che affliggono le piante coltivate – ha spiegato a Terrà la ricercatrice del Crea Adele Salamone – come l’oidio delle rose o la ticchiolatura del nespolo. Queste informazioni permetteranno in futuro di utilizzare queste sostanze per la protezione delle piante, garantendo la sicurezza dei lavoratori e dei consumatori e la protezione dell’ambiente”.
Risorse e collaborazioni
Il progetto è stato finanziato nell’ambito della sottomisura 16.1 del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) Sicilia 2014/2020 e ha potuto contare sul supporto di numerosi partner scientifici e imprenditoriali. Il ruolo chiave dell’Innovation Broker, rappresentato dalla Federazione Italiana Produttori di Piante Officinali (Fippo), ha permesso di facilitare il dialogo tra le aziende e i ricercatori, accelerando il processo di trasferimento tecnologico.
Impatto socio-economico
Le aspettative legate al progetto Val.Inn.P.O. sono alte, sia in termini economici che ambientali e sociali. L’introduzione di tecnologie innovative per l’essiccazione e la conservazione degli alimenti, così come l’impiego degli oli essenziali nella difesa delle colture, rappresentano strumenti fondamentali per aumentare la competitività delle aziende agricole siciliane.
Secondo Giuliana Garofalo, esperta in innovazione nel settore caseario, l’introduzione di questi prodotti nei processi di trasformazione potrebbe rappresentare un ulteriore valore aggiunto. “Sviluppare prodotti innovativi a base di latte ovino è un processo complesso che deve considerare diversi fattori – spiega l’esperta -. Attualmente la ricerca si concentra sull’arricchimento dei prodotti lattiero-caseari attraverso l’alimentazione dei ruminanti con sottoprodotti agro-industriali, in un’ottica di economia circolare e sostenibilità ambientale”.
Anche dal punto di vista ambientale, il progetto ha dimostrato come l’utilizzo di risorse naturali possa ridurre la dipendenza da prodotti chimici e sintetici, migliorando la sicurezza alimentare e riducendo l’impatto sull’ecosistema.
Ora si guarda avanti
Ora bisogna guardare avanti. Servono ulteriori investimenti in ricerca e innovazione nel settore delle piante aromatiche e officinali ma anche approfondire nuove tematiche, come l’integrazione di queste colture negli impianti agrovoltaici e il miglioramento delle tecniche di trasformazione. “La collaborazione tra aziende agricole, enti di ricerca e aziende di trasformazione è la chiave per il futuro del settore – ha sottolinea Ciulla -. Solo attraverso il trasferimento delle innovazioni sperimentate possiamo garantire una crescita sostenibile e redditizia per il comparto delle piante officinali in Sicilia”. L’eredità lasciata da Val.Inn.P.O. è quella di un nuovo modello di agricoltura, capace di coniugare tradizione e innovazione, sostenibilità e competitività, garantendo un futuro prospero alle aziende che credono nel valore della qualità e della ricerca.
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