Cuddura cull’ova, il dolce identitario di Pasqua tra tradizione e scaramanzia
di Alessia Maranzano
La cuddura cull’ova, un dolce biscottato, cotto al forno, glassato e decorato con uova e codette di zucchero, si prepara nel periodo pasquale. Cuddura deriva dal greco kollura in riferimento alla tradizione antica di preparare il pane per le feste. La particolarità di questo dolce è che al suo interno contiene una o più uova con il guscio, ma la consuetudine vuole che siano sempre di numero dispari. La ricetta è antichissima ed è diffusa in molte regioni del Sud Italia, chiamato in modo diverso a seconda della sua zona d’origine: Puddhriche in Puglia, ‘Nguti in Calabria.
In Sicilia questo dolce è conosciuto anche con il nome di Pupi cull’ova o Palummedde cull’ova che dipende dalla forma che si da al biscotto. In passato, le cuddura erano regalate dalle giovani fanciulle ai propri fidanzati nel giorno della Resurrezione del Cristo. Oggi, sono preparate in diverse forme, dalla più semplice circolare fino a quelle più particolari che richiamano i simboli della Pasqua, come le colombe, i cestini o i galletti.
La ricetta della cuddura cu l’ova
Ingredienti per la pasta 500 gr di farina 00, 150 gr di burro o strutto, 150 gr di zucchero, 2 uova, 1 bustina di lievito in polvere per dolci, 1 busti
Ingredienti per la glassa 200 gr di zucchero a velo, 100 ml di succo di limone.
Ingredienti per guarnire e decorare 6 uova, codette di zucchero.
Preparazione
Per preparare l’impasto, sul piano di lavoro, unire la farina con lo zucchero e la bustina di lievito e formare una fontana con un foro al centro. Al centro, unire due uova sgusciate e lo strutto, o il burro, a fiocchetti. Aggiungere la scorza grattugiata di un limone e la vanillina. Lavorare e amalgamare bene tutti gli ingredienti. Se necessario, aggiungere qualche cucchiaio di acqua fino ad ottenere una pasta liscia e omogenea. Avvolgere la pasta nella pellicola trasparente e farla riposare in frigo per almeno mezz’ora.
Trascorso il tempo di riposo, stendere l’impasto sul piano di lavoro leggermente infarinato e lavorarlo velocemente. Dividere l’impasto steso a metà. Con una parte, ricavare la forma che si preferisce e riporla su una teglia rivestita di carta da forno. Al centro di ogni cuddura, mettere un uovo sodo. Con l’altra parte, creare delle strisce di pasta larghe circa 1,5 cm, intrecciarle e disporle sopra ogni cuddura per fermare ogni uovo. Spennellare con l’albume e infornare in forno pre-riscaldato a 180° per 15-20 minuti. Appena si saranno dorate, sfornarle e lasciarle raffreddare.
Per glassare le cuddura, unire in una ciotola lo zucchero a velo e il succo di limone, un cucchiaio alla volta. Amalgamare il succo e lo zucchero con una forchetta, in modo da non formare grumi. Continuare ad aggiungere il succo di limone finché non si ottiene un composto omogeneo. Utilizzare un cucchiaio per glassare le cuddure già raffreddate e unire le codette di zucchero per decorare. Le cuddura cull’ovo si possono conservare per massimo 3-4 giorni, in un luogo fresco e asciutto e lontano da fonti di calore.
Alessia Maranzano
Vinificata in purezza nel 1988 e affinata sotto il sole di Palermo, ha come filosofia di vita “Il bicchiere è sempre mezzo pieno”. La comunicazione e il marketing sono il suo lavoro, il vino la sua passione più grande. Dopo essersi laureata in Comunicazione d’impresa, ha conseguito il Master di II livello in ‘Manager delle aziende del settore vitivinicolo’ presso UniPa e un Master specialistico in ‘Hospitality & wine experience’. E’ anche sommelier presso l’Associazione Italiana Sommelier e ha ottenuto la certificazione WSET Level 2 Award in Wines. Infine, è socio delll’Associazione Giovani Imprenditori Vinicoli di Unione Italiana Vini.
Alessia Maranzano
Vinificata in purezza nel 1988 e affinata sotto il sole di Palermo, ha come filosofia di vita “Il bicchiere è sempre mezzo pieno”. La comunicazione e il marketing sono il suo lavoro, il vino la sua passione più grande. Dopo essersi laureata in Comunicazione d’impresa, ha conseguito il Master di II livello in ‘Manager delle aziende del settore vitivinicolo’ presso UniPa e un Master specialistico in ‘Hospitality & wine experience’. E’ anche sommelier presso l’Associazione Italiana Sommelier e ha ottenuto la certificazione WSET Level 2 Award in Wines. Infine, è socio delll’Associazione Giovani Imprenditori Vinicoli di Unione Italiana Vini.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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