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Bruxelles
Consiglio agricoltura europeo, fumata nera dai 27 su Nuove tecniche genomiche

Il Consiglio agricoltura dell’Unione europea ha affrontato la proposta della Commissione europea riguardante la deregolamentazione parziale della messa a coltura e del consumo degli Ogm di nuova generazione, noti come “Ngt” o “Nuove tecniche genomiche”. Tuttavia, la decisione si è arenata a causa dell’incapacità di raggiungere una maggioranza qualificata. L’Italia si è schierata a favore della proposta, insieme ad altri Stati membri, tra cui Francia, Olanda, Danimarca, Portogallo, Finlandia, Svezia, Irlanda, Estonia, Lettonia, Lituania e Repubblica Ceca.

Alcuni paesi, come Grecia e Cipro, hanno mostrato perplessità o richiesto eccezioni, mentre otto nazioni, Romania, Croazia, Polonia, Ungheria, Slovacchia, Austria, Lussemburgo e Slovenia hanno indicato l’intenzione di opporsi. Germania e Bulgaria hanno annunciato che si asterranno. Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha dichiarato il sostegno italiano alla proposta, utilizzando il termine “Tecnologie Evolutive Avanzate” per riferirsi alle Ngt. Lollobrigida ha sottolineato che, secondo la posizione italiana, queste tecniche non hanno nulla a che fare con gli Ogm tradizionali e che l’Italia le utilizzerebbe solo per rendere le piante più resistenti a malattie e cambiamenti climatici, garantendo al contempo la sicurezza alimentare.

Il ministro ha risposto alle critiche evidenziando che le Nuove Tecniche Genomiche rappresentano un’accelerazione di processi evolutivi naturali, in quanto inseriscono tratti genetici appartenenti alla stessa specie dell’organismo modificato, a differenza degli Ogm tradizionali che coinvolgono tratti provenienti da specie diverse (“cisgenesi” contro “transgenesi”). Lollobrigida ha sottolineato che, anche se le Ngt comportano mutazioni genetiche prodotte in laboratorio, esse rappresentano un passo avanti nella rivoluzione verde, focalizzandosi sulla capacità di produrre più cibo con minor utilizzo del suolo. Ha inoltre evidenziato la necessità di lavorare su processi che rendano le piante più resistenti, puntando sulla ricerca e l’innovazione.

Il ministro ha ribadito la posizione italiana durante il Consiglio, insistendo sulla differenza chiave tra le Ngt e gli Ogm tradizionali. Nonostante alcune perplessità espresse da alcuni Stati membri, Lollobrigida ha enfatizzato che la maggior parte dei ministri europei sembra condividere questo messaggio. La proposta della Commissione europea mira a deregolamentare le piante modificate tramite le Nuove Tecniche Genomiche, esentandole dalle rigorose norme Ue sugli Ogm, ma solo se presentano non più di 20 modificazioni genetiche. Le piante con più di 20 modifiche resterebbero soggette alla regolamentazione degli Ogm. La discussione continua ad evidenziare le divergenze di opinioni e la complessità delle questioni legate alla manipolazione genetica nel settore agroalimentare.

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