Innovazione tecnologica
Come le tecnologie “smart” stanno rivoluzionando la salute degli uliveti
di Dario Cataldo
L’olivicoltura sta affrontando sfide sempre più complesse, tra cambiamenti climatici, malattie emergenti e parassiti che minacciano la redditività delle coltivazioni. Oggi, grazie alle tecnologie “smart” per il monitoraggio, la prevenzione e la diagnosi precoce delle malattie, i produttori hanno strumenti innovativi per migliorare la gestione degli uliveti e rendere il settore più sostenibile. Sensori, droni e software di analisi raccolgono e interpretano in tempo reale dati su piante, suolo e ambiente, consentendo agli agricoltori di intervenire tempestivamente quando emergono anomalie, con un impatto positivo sia sulla produttività che sulla qualità dell’olio.
Sensori posizionati nei campi registrano parametri come umidità, temperatura e nutrienti del terreno, inviando queste informazioni a una piattaforma centrale che, tramite algoritmi avanzati, elabora e trasmette agli agricoltori aggiornamenti precisi sulla salute delle piante. Questo approccio consente di rilevare e contrastare tempestivamente potenziali focolai di malattie, evitando danni estesi alla coltivazione e limitando l’uso di prodotti chimici. Questa capacità di prevenzione è un salto in avanti per il settore, che in passato era spesso costretto a intervenire in ritardo, con pesanti conseguenze economiche e ambientali. La Xylella fastidiosa, una delle malattie più devastanti per gli uliveti, ha distrutto ampie aree di coltivazione in Europa.
Le tecnologie smart riescono a individuare i primi segnali di questa e altre malattie, permettendo ai produttori di trattare in modo mirato le zone colpite prima che l’infezione si diffonda. Anche l’uso di droni e immagini multispettrali consente di mappare con precisione gli uliveti e individuare aree a rischio di malattie o infestazioni di parassiti. Le immagini multispettrali, ad esempio, rivelano variazioni di colore delle foglie, segnale di stress della pianta. Grazie a queste informazioni, i coltivatori possono intervenire con trattamenti solo nelle zone critiche, riducendo sprechi e impatto ambientale. Oltre alla diagnosi precoce delle malattie, le tecnologie di monitoraggio sono preziose anche per affrontare i cambiamenti climatici.
L’olivicoltura è particolarmente vulnerabile a condizioni estreme come siccità e temperature elevate, fattori che influenzano quantità e qualità dei raccolti. I sistemi di monitoraggio smart permettono di controllare in tempo reale dati climatici e prevedere l’impatto di eventi atmosferici, adeguando le tecniche di coltivazione in modo tempestivo. Grazie all’applicazione di tecnologie avanzate come il metodo LAMP e il sistema bCUBE, la scienza è adesso in grado di identificare precocemente patologie come la Xylella fastidiosa, permettendo interventi tempestivi e mirati per proteggere le colture di olivo e valorizzare le cultivar resistenti, garantendo un’agricoltura più sostenibile ed efficiente. Ne è consapevole Antonio Giovino, del CREA Difesa e Certificazione con sede di Palermo.
Un aspetto cruciale è la gestione dell’acqua. Pur essendo una pianta resistente alla siccità, l’olivo necessita di un’irrigazione adeguata a produrre olio di qualità. Sensori di umidità del suolo collegati a sistemi di irrigazione automatica dosano l’acqua in base alle necessità effettive della pianta, evitando sprechi e contribuendo a un uso sostenibile delle risorse idriche. Questa gestione intelligente dell’acqua è fondamentale nelle aree a rischio desertificazione come il Sud Italia, dove l’olivicoltura è una risorsa economica primaria. Ma la raccolta dei dati è solo il primo passo: l’innovazione risiede anche nella capacità dei sistemi di analisi predittiva.
Utilizzando algoritmi di intelligenza artificiale che identificano modelli ricorrenti, questi sistemi sono in grado di fare previsioni e suggerire interventi proattivi. Ad esempio, monitorando dati climatici e livelli di umidità, il sistema può prevedere malattie fungine dopo forti piogge, consentendo agli agricoltori di prepararsi in anticipo e applicare trattamenti preventivi solo nelle aree a rischio. Inoltre, queste tecnologie offrono un contributo significativo alla sostenibilità dell’olivicoltura. Ridurre i trattamenti chimici, ottimizzare l’uso di acqua e preservare la biodiversità sono obiettivi che, grazie ai nuovi strumenti, diventano sempre più concreti. La tracciabilità del prodotto, favorita dalla digitalizzazione delle operazioni di coltivazione, garantisce ai consumatori un olio d’oliva di alta qualità e prodotto in modo responsabile.
La sostenibilità è una delle grandi sfide per il settore agricolo, e l’olivicoltura non fa eccezione. L’adozione delle tecnologie smart consente di incrementare la produttività senza compromettere l’equilibrio ambientale, riducendo l’impatto dei fitofarmaci e salvaguardando risorse naturali come l’acqua. Questo approccio alla gestione degli uliveti porta benefici anche alla trasparenza dell’intera filiera, un valore apprezzato dai consumatori di oggi. Per i produttori di olio d’oliva, la tecnologia rappresenta dunque una risorsa preziosa per mantenere la competitività in un mercato sempre più attento alla sostenibilità e alla qualità del prodotto.
Nonostante i costi iniziali di implementazione, l’investimento nelle tecnologie smart si rivela vantaggioso nel lungo termine, sia per la riduzione delle spese di gestione sia per il miglioramento della qualità del prodotto finale. In un settore come l’olivicoltura, dove la tradizione è profondamente radicata, l’innovazione tecnologica permette di preservare e valorizzare una cultura millenaria adattandola alle sfide del mondo moderno. Grazie alle tecnologie smart, gli uliveti possono prosperare, offrendo agli agricoltori un futuro più sostenibile e garantendo ai consumatori un prodotto genuino e di alta qualità.
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