Good Food for All
Pre-vertice Onu, premiate 50 imprese di tutto il mondo
Cinquanta piccole e medie imprese (Pmi) di tutto il mondo sono state premiate per essere le migliori del concorso ‘Good Food for All’ (Buon cibo per tutti), tenutosi in concomitanza con il Pre-vertice delle Nazioni Unite per i sistemi alimentari, in corso in questi giorni a Roma presso la sede della Fao. Selezionati tra quasi duemila candidati provenienti da 135 Paesi, i 50 vincitori rappresentano diverse soluzioni stimolanti e d’impatto volte al miglioramento dell’accesso a un cibo sano e sostenibile. Essi condivideranno un premio in denaro di 100mila dollari. Agnes Kalibata, inviata speciale del segretario generale dell’Onu per il Vertice sui sistemi alimentari del 2021, ha dichiarato: “Le piccole imprese sono gli eroi nascosti dei nostri sistemi alimentari. Gestiscono almeno la metà delle nostre economie alimentari e hanno permesso al cibo di arrivare sulle nostre tavole durante la pandemia di covid-19. E’ nostro dovere comprendere le sfide che affrontano e lavorare insieme per garantire che rimangano al centro degli sforzi per migliorare il futuro del cibo”.
Ogni vincitore è stato selezionato a partire da tre parametri: le modalità in cui la sua azienda contribuisce ad un cibo più sano, sostenibile ed equo per le comunità che serve, la forza della sua visione per il futuro e il modo in cui riesce a comunicare l’impatto della sua azienda. La metà dei 50 vincitori è composta da giovani e quasi il 50 per cento da donne. Provengono da 42 Paesi: dieci da Europa e Asia Centrale, tredici da Africa e Medio Oriente, dieci da Asia Orientale e Pacifico, otto dall’Asia Meridionale e infine nove da Nord America e America Latina. Secondo la Fao, molte imprese trovano ogni giorno nuove soluzioni e/o rinnovano quelle già sperimentate promuovendo sostenibilità e nutrizione. Di esempi ce ne sono tanti: dall’azienda israeliana che produce proteine di ceci in polvere, alla start-up italiana che sostituisce gli imballaggi di plastica con polimeri naturali commestibili e a base biologica, passando per l’impresa cinese che promuove diete più sane offrendo il monk fruit quale alternativa allo zucchero.
In Nigeria, un mercato delle materie prime inclusivo ed efficiente sta facilitando il commercio in tutta la Regione. Le Nazioni Unite evidenziano che garantire la resilienza a shock quali la pandemia da Covid-19 e il cambiamento climatico sarà fondamentale per i futuri sistemi alimentari. In Canada, Woolley’s Lambs ha introdotto l’agrosilvopastoralismo per permettere alle pecore di pascolare su colture di copertura sotto i loro alberi da frutta per migliorare il sequestro del carbonio. L’agricoltura rigenerativa e la valorizzazione delle conoscenze ancestrali dei popoli indigeni in una zona gravemente colpita dalla deforestazione è la chiave dell’etica dell’impresa peruviana Naturally Divine. Le opportunità economiche per le donne, i giovani e altri gruppi emarginati sono al centro del lavoro di alcune piccole e medie imprese vincitrici, tra cui la società colombiana che aiuta le coltivatrici a commercializzare i propri marchi di caffè e il primo ristorante bulgaro a rifiuti zero che impiega giovani svantaggiati.
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