Ennesimo "regalo" dell'Ue
Anche sulle tavole italiane arriva la farina di insetti, ennesimo “regalo” dell’Ue. Alla Sicilia serve accelerare
Le farine di insetti ora possono essere commercializzate anche in Italia. E così sulle tavole arriveranno cracker, barrette ai cereali, biscotti, pasta secca, salse, prodotti a base di patate, legumi e via dicendo, contenenti quattro “novel food”. Il via libera alla vendita è arrivato lo scorso 29 dicembre, giorno della pubblicazione in Gazzetta ufficiale dei relativi decreti attuativi.
Quattro provvedimenti “fotocopia” firmati di concerto dai ministeri dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste; della Salute; delle Imprese e del Made in Italy che regolamentano altrettante tipologie di farine a base di insetti in forma congelata, essiccata e parzialmente sgrassata: 1- la farina di grillo; 2- la farina di Alphitobius diaperinus (larve); 3- la farina di Tenebrio molitor (tarme); 4- la farina di Locusta migratoria. L’ennesimo “regalo” dell’Europa e che l’Italia non poteva rifiutare, avendo, Bruxelles, vincolato ogni Paese comunitario all’applicazione dei relativi regolamenti. In sostanza, o bere o affogare.
Un provvedimento europeo che rischia di minacciare, ancora una volta, l’agroalimentare italiano. Tuttavia, il governo nazionale, la sua parte l’ha fatta. A fare la differenza tra la normativa italiana e quella europea, come recita l’articolo 2 di ogni decreto, è che i prodotti “devono essere posti in vendita in comparti separati, segnalati attraverso apposita cartellonistica”. Un obbligo non di poco conto, in quanto certamente contribuirà ad evitare che il consumatore ignaro resti intrappolato nella rete del marketing. Anche la Sicilia, in sede di Conferenza Stato-Regioni, ha contribuito a maggiormente tutelare consumatori e imprese, ovviamente nel limite delle sue prerogative. D’altronde, non c’erano altri margini di manovra come si dice in questi casi. L’obiettivo principale dei decreti è garantire la sicurezza alimentare e la trasparenza per i consumatori. Tra le prescrizioni principali, l’etichettatura gioca un ruolo fondamentale.
Cosa si intende per “novel food?
Come riporta il sito del ministero della Salute, si tratta di nuovi alimenti o nuovi ingredienti alimentari, disciplinati dalla legislazione alimentare comunitaria con il Regolamento (CE) 258/97. In altri termini, sono tutti quei prodotti e sostanze alimentari per i quali non è dimostrabile un consumo “significativo” al 15 maggio 1997 all’interno dell’Unione Europea (UE), data di entrata in vigore del regolamento medesimo.
Le etichette dei prodotti alimentari che includono queste quattro tipologie di farine devono informare chiaramente sulla presenza dello stesso ingrediente e avvisare circa il potenziale rischio di reazioni allergiche per i consumatori con allergie a crostacei, molluschi o acari della polvere. Inoltre, per garantire una maggiore trasparenza e prevenire frodi o concorrenza sleale, è stata stabilita l’obbligatorietà di indicare il luogo di provenienza delle farine sulle etichette dei prodotti.
Questo è un passo importante per fornire una completa informazione ai consumatori e garantire la tracciabilità degli alimenti. I decreti, inoltre, prevedono sanzioni in caso di violazioni delle prescrizioni. Per l’Ue, la produzione di farina di insetti è vista come un’opportunità per affrontare diverse problematiche ambientali e alimentari. Gli insetti richiedono meno risorse per crescere rispetto agli animali tradizionali da allevamento, producendo meno gas serra, richiedendo meno terra e acqua.
Gli insetti, inoltre, sono in grado di trasformare i rifiuti organici in proteine utili per l’alimentazione umana e animale. Va anche ricordato che le applicazioni alimentari delle proteine derivate da insetti sono una delle aree più importanti del programma “Orizzonte Europa”, che sostiene la ricerca di fonti proteiche alternative a quelle di derivazione animale, per ridurre l’impatto ambientale degli allevamenti. In pratica, agire per la trasformazione dell’attuale sistema di produzione, distribuzione e consumo di cibo è una delle priorità fissate dall’Agenda europea 2030 per lo sviluppo sostenibile e dal Evergreen Real europeo con la strategia Farm to Fork. A questo punto, alla Sicilia non resta che accelerare il passo per attuare politiche sempre più mirate per lo sviluppo dell’agricoltura, affinché l’agroalimentare “Born in Sicily” possa decollare sempre più sui mercati internazionali.
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