Tequila, fibra tessile e salute: ecco sua “maestà” l’agave
di Paolo Rosario Salanitro*
In un mondo in cui le esportazioni messicane di tequila, uno dei simboli nazionali del Messico, negli ultimi cinque anni sono più che raddoppiate (+135,8%), l’Italia nel corso del 2021 ha registrato un record storico di acquisizioni del distillato, con un aumento del 46,6% rispetto allo stesso periodo del 2020 e di +20,5% rispetto al 2019, anno in cui si era registrato il primato precedente. Tra i 10 maggiori importatori, la Penisola, inoltre, è seconda dopo l’Australia (+207,1%) nella crescita degli ultimi 5 anni, con un aumento del volume pari al 182,7% rispetto al 2016, importando nel 2021 1.834.228,19 litri della bevanda a base di agave. Con questo risultato, l’Italia conferma il nono posto tra le nazioni importatrici del pianeta e si piazza quinta nella graduatoria della qualità tra i primi dieci in classifica (52% del liquore acquistato appartiene alla categoria “100% di agave”).
Il Paese in cui la probabilità di bere un prodotto di eccellenza è più alta è il Canada, dove la tequila 100% di agave corrisponde all’81,5% delle importazioni, mentre la qualità più bassa si registra in Germania, con solo il 3,4% della tequila importata distillata utilizzando esclusivamente agave Weber Azul. (Ice Città del Messico). L’assessorato Agricoltura della Regione Siciliana all’interno della Rete Regionale Sistema della Conoscenza e dell’Innovazione in Agricoltura, attraverso il Gruppo Tematico “AGAVE”, istituito su proposta di un gruppo di stakeholder dell’area nebroidea, ha organizzato in sinergia con le segreterie diplomatiche dell’Ambasciata del Messico in Italia e della segreteria diplomatica del Messico presso l’ONU e con l’Associazione Cultura Messicana in Italia, un evento internazionale e multidisciplinare che s’è anche integrato ad altre importanti attività tra Italia e Messico. Ricordiamo infatti l’anniversario dei 100 anni dell’Ambasciata del Messico in Italia, festeggiato il 2 luglio alla presenza di S.E. l’Ambasciatore Eugenio Garcia de Alba Zepeda.
Va ricordato anche che per quella occasione è stata realizzata una scultura dal titolo “Agave Resplandeciente Grande”, creata e donata dall’artista messicana Chelita Zuckermann e posizionata nel “Giardino del Centenario” dell’Ambasciata a Roma. I saluti istituzionali del direttore generale dell’Assessorato Agricoltura Dario Cartabellotta e del presidente dell’Ente Parco dei Nebrodi hanno dato il via al webinar internazionale e multidisciplinare sull’Agave. Particolarmente interessante, l’intervento dell’ambasciatore Miguel Jorge García Winder, rappresentante permanente del Messico presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite a Roma. A seguire Mauro Mariotti, direttore dei Giardini Botanici Hanbury dell’Università di Genova, visitati ogni anno da migliaia di appassionati e ricercatori. Giardini che si trovano a Ventimiglia, in provincia di Imperia, e che attualmente accolgono una delle più importanti collezioni di specie di Agave in Italia ed in Europa.
E’ opportuno ricordare che in Sicilia, nel più grande Orto botanico d’Europa, quello di Palermo, nella seconda metà del 1800 venne portata una particolare specie di Agave chiamata “sisalana” e dopo un periodo di acclimatamento, venne coltivata sull’Isola di Mozia e presso Acquedolci per produrre fibra tessile. Il tema dell’Agroecologia una scienza i cui principi ecologici possono essere applicati alla produzione di alimenti, carburante, fibre e farmaci nonché alla gestione di agrosistemi, è stato illustrato da Guido Bissanti che ha ricordato che l’Agave può sopravvivere in condizioni estreme, ha un metabolismo fotosintetico che gli scienziati chiamano CAM, può vivere a livello del mare, in terreni poveri e salmastri fino ad auna altitudine di oltre duemila metri. Mentre in alcuni ambienti risulta moderatamente invasiva, ma non distruttiva per gli habitat autoctoni.
Dopo aver affrontato la botanica, la storia, le tradizioni, è venuto il momento di affrontare il tema della ricerca in campo farmacologico che tecnologico. Non è molto noto, ma in questi ultimi 12 anni, per delle particolari casualità non piacevoli, si è data avvio da parte dell’Associazione Aurora Tommaselli, ad una ricerca sulle potenzialità dell’Agave ed in particolare la sisalana, sul contrastare un tumore aggressivo che colpisce in particolare gli adolescenti, ovvero l’osteosarcoma. Presente alla conferenza anche l’assessore alla Cultura di Frosinone, che ha relazionato sul legame tra la città laziale e la pianta di Agave, o meglio con la foglia della stessa chiamata “radeca” dai frusinati, legame che riaffiora ogni carnevale.
Infine, il dipartimento agricoltura dell’assessorato Agricoltura della Regione Siciliana, considerato il crescente interesse verso l’Agave e più in generale verso le fibre vegetali, per favorire lo scambio di esperienze e conoscenze, ha avviato i lavori del Gruppo Tematico “AGAVE” all’interno della Rete Regionale Sistema della Conoscenza e dell’Innovazione in Agricoltura.
*Stakeholder Gruppo Tematico Biodiversità
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