Terrà

Il progetto “Cinisara’s Chain”
Un nuovo modello di allevamento: la razza Cinisara tra biodiversità, ricerca e mercato

Rilanciare la razza bovina Cinisara attraverso una rete d’impresa che unisce allevatori, ricercatori e operatori del settore. E’ questo lo spirito principe del progetto siciliano “Cinisara’s Chain” che punta, in sostanza, a valorizzare questa razza autoctona creando una filiera sostenibile e tracciabile, con un disciplinare di produzione che garantisca alta qualità.

“Cinisara’s Chain” non è solo un’iniziativa zootecnica, ma un vero e proprio manifesto per un modello produttivo alternativo, capace di coniugare rispetto per l’ambiente, tutela delle tradizioni e innovazione tecnologica. La razza bovina Cinisara, con le sue origini che si perdono nei meandri della storia siciliana, torna a essere protagonista di un’economia rurale che punta a rigenerarsi senza tradire la propria essenza.

Il progetto

L’obiettivo del progetto è chiaro: valorizzare questa razza autoctona, garantendo una produzione tracciabile e sostenibile. La strada scelta è quella della creazione di una rete d’impresa che coinvolga allevatori, ricercatori e operatori del settore, con il fine ultimo di restituire dignità e competitività a un sistema produttivo marginalizzato. Il cuore pulsante dell’iniziativa è la definizione di un disciplinare di produzione che stabilisca standard qualitativi elevati e rafforzi

la riconoscibilità del prodotto sul mercato. In un mondo dominato dall’industria agroalimentare, la Cinisara diventa simbolo di una filiera virtuosa, capace di produrre cibo di qualità  preservando il territorio e le sue peculiarità. Uno degli elementi distintivi del progetto è la ricerca scientifica applicata all’allevamento. I primi risultati, presentati all’Istituto Sperimentale Zootecnico per la Sicilia, hanno fornito informazioni preziose sulla biodiversità dei pascoli e sulla variabilità genetica della razza Cinisara.

La ricerca

Gli studi condotti dalle Università di Torino e Pollenzo ne hanno tracciato un profilo dettagliato, confermandone la resilienza e il valore nutrizionale dei suoi prodotti. Le analisi genomiche hanno evidenziato un livello di consanguineità relativamente basso, segnale di una buona diversità genetica mantenuta nel tempo. Questo dato apre la strada a programmi di selezione mirati, volti a preservare la razza senza comprometterne la variabilità. Il progetto è stato presentato nelll’Aula Tucci dell’Istituto Sperimentale Zootecnico per la Sicilia di Palermo, da Santo Caracappa, veterinario e scientific advisor dell’ISZSi dello stesso ente regionale.

Un’indagine ha dimostrato come questa razza sia profondamente radicata nella storia siciliana, intrecciandosi con le dominazioni che hanno attraversato l’isola nel corso dei secoli. Le sue origini risalgono ai bovini introdotti dal Medio Oriente e dall’Europa orientale, con successive influenze spagnole. Questo patrimonio genetico variegato ha contribuito a forgiare un animale perfettamente adattato all’ecosistema locale, in grado di trasformare pascoli aridi e impervi in carne e latte di alta qualità.

“Un team di ricerca dell’Istituto Sperimentale Zootecnico per la Sicilia sta ottenendo risultati significativi nel miglioramento e nella caratterizzazione morfo-funzionale e genetica della razza bovina Cinisara – afferma Caracappa -. Gli studi, focalizzati sulla standardizzazione dei tratti distintivi di questo ecotipo, puntano a garantire tracciabilità e sostenibilità delle carni e dei derivati lattiero-caseari sui mercati nazionali. Un passo avanti per valorizzare una risorsa tradizionale siciliana, con ricadute positive sia per i consumatori che per il settore agroalimentare”.

I primi risultati

La mappatura delle aziende coinvolte ha rivelato una realtà produttiva estremamente eterogenea. Le superfici aziendali variano dai 30 ai 180 ettari, con pascoli situati fino a 1500 metri di altitudine. Molte di queste aree ricadono all’interno di zone protette, a conferma dell’importante ruolo ecologico svolto dagli allevamenti di Cinisara. Questa ricchezza ambientale ha un impatto diretto sulla qualità dei prodotti: il latte e la carne derivati da questi bovini presentano caratteristiche organolettiche uniche, frutto di un’alimentazione naturale e di un rapporto simbiotico con il territorio.

Ma se da un lato la Cinisara incarna un modello di allevamento sostenibile, dall’altro il settore si trova ad affrontare numerose difficoltà. La marginalità economica, la scarsa continuità generazionale e il peso della burocrazia minacciano la sopravvivenza di questo sistema produttivo. Molti allevatori, privi di un adeguato supporto, sono costretti a chiudere le loro attività, spezzando un legame secolare con la terra. La mancanza di canali di vendita strutturati e il limitato riconoscimento del valore dei prodotti rischiano di vanificare gli sforzi di chi continua a credere in questo modello di allevamento.

“Per invertire questa tendenza, il progetto propone una serie di interventi mirati: incentivi economici per gli allevatori, creazione di nuovi mercati per la carne e i formaggi di Cinisara, snellimento delle procedure burocratiche e investimenti in infrastrutture condivise come caseifici consortili – afferma a Terrà Biolatti, dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo -. L’educazione dei consumatori gioca un ruolo fondamentale in questo processo: far comprendere il valore della filiera Cinisara significa garantire un futuro a una tradizione che rischia di scomparire”.

La sfida

In un’epoca in cui il dibattito sulla sostenibilità alimentare è sempre più acceso, la Cinisara si propone come esempio concreto di un’alternativa possibile. Un’alternativa che non solo tutela il territorio e la biodiversità, ma che offre anche un prodotto autentico, espressione di un sapere artigianale che non può e non deve andare perduto. La sfida ora è quella di trasformare questa eccellenza in un’opportunità economica concreta, capace di garantire redditività agli allevatori e di conquistare un posto di rilievo nel panorama agroalimentare nazionale e internazionale.

Il progetto “Cinisara’s Chain” segna un punto di svolta per l’allevamento siciliano. Tra tradizione e innovazione, tra passato e futuro, la Cinisara si conferma non solo un simbolo di resistenza, ma anche una risorsa preziosa per il rilancio dell’economia rurale dell’isola. Il cammino è ancora lungo, ma una cosa è certa: la storia della Cinisara non è destinata a finire qui.

©RIPRODUZIONE RISERVATA





Vuoi ricevere gli aggiornamenti di Terrà per email?

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Post a Comment

HTML Snippets Powered By : XYZScripts.com