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Shock alimentare: la Sicilia cambia le regole del gioco con cereali e legumi

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Il cibo del futuro passa dalla dimensione locale e le filiere dei cereali e dei legumi possono giocare un ruolo determinante per la tutela degli ecosistemi, la riduzione dello spreco alimentare e la produzione di alimenti genuini. Lo ha dimostrato il progetto HGC-Healthy & Green Cereal, finanziato dalla sottomisura 16.1 del PSR Sicilia 2014-2022, che con un partenariato composto dal Consorzio “Gian Pietro Ballatore” (Capofila), l’Università Politecnica delle Marche e 6 aziende della filiera cerealicola siciliana, ha sviluppato  azioni mirate a realizzare una gestione innovativa delle produzioni cerealicole e leguminose in Sicilia. Temi che si discuteranno mercoledì prossimo, 25 giugno, a  partire dalle 9 a Palermo, Splendid Hotel La Torre Via Piano Gallo, 1, nel corso del Convegno finale, in cui  verranno illustrati i risultati conseguiti.

All’incontro, moderato da Bernardo Messina, del Consorzio di Ricerca “Gian Pietro Ballatore responsabile del progetto HGC, introdurranno: Antonino Drago, dirigente Area 3 – assessorato Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea – Regione Siciliana; Fernando Campione, presidente Consorzio di Ricerca “Gian Pietro Ballatore”; Stefania Masci, vicepresidente Consorzio di Ricerca “Gian Pietro Ballatore”; Salvatore Fiore, presidente Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Provincia di Palermo, Daniele Romano, presidente dell’Ordine dei Tecnologi Alimentari Sicilia e Sardegna.

Seguiranno le relazioni di docenti, ricercatori e tecnici che hanno lavorato al progetto: Marina Carcea del Centro di Ricerca Alimenti e Nutrizione del CREA e Associazione Italiana di Scienza e Tecnologia dei Cereali (Il valore nutrizionale dei cereali, verità e fake news); Giuseppe Toscano e Daniele Duca, dell’Università Politecnica delle Marche, presenteranno la piattaforma per il calcolo dell’impronta di carbonio per le aziende cerealicole; Roberta Selvaggi D13A, Unict (Produzione di biometano e uso agronomico del digestato: un approccio circolare alla cerealicoltura); Stefano Grasso, Valle del Dittaino Società Cooperativa Agricola (Gli sfarinati del progetto per prodotti da forno innovativi); Giuseppe Russo del Consorzio di Ricerca “Gian Pietro Ballatore”(Studio della risposta glicemica degli sfarinati).

Saranno  presenti i  partner di progetto: Biagio Pecorino, Valle del Dittaino Società Cooperativa Agricola; Antonio Di Marco Calcibaida S.r.l. Società Agricola – Caltavuturo (PA); Lorenzo Frasson, Azienda Agricola Frasson – Aidone (EN); Tommaso Miceli, Azienda Agricola Miceli – Valledolmo (PA); Antonio Pecorino, Agroalimentare Dittaino s.a.r.l. – Assoro (EN); Antonio Benedetto Rizzo, Azienda Agricola Rizzo – Assoro (EN). Concludono: Fulvio Bellomo, dirigente Generale Dipartimento Agricoltura – Assessorato Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea – Regione Siciliana e Salvatore Barbagallo, assessore dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea – Regione Siciliana.

Le innovazioni previste nel progetto HGC sono state 4 e hanno riguardano sia gli aspetti agronomici e che processi di trasformazione dei cereali e delle leguminose, ma anche la produzione di energia da fonti rinnovabili e l’introduzione nella filiera cerealicola regionale di un Portale messo a punto dall’Università Politecnica delle Marche (altro partner) messo a disposizione dei cerealicoltori che potranno determinare la loro impronta di carbonio (carbon footprint), e valutare il livello di sostenibilità ambientale delle pratiche agronomiche e dei processi di trasformazione.

Il progetto si è proposto innanzitutto di definire protocolli operativi (del Sistema HGS) anche per quelle colture che si adattano molto bene agli ambienti pedoclimatici siciliani, ma sono poco presenti negli ordinamenti colturali regionali come grano monococco, avena nuda, farro e lenticchie. Nelle aziende agricole partner sono stati realizzati quattro campi dimostrativi e con la granella prodotta sono subito partite le prove di panificazione e di pastificazione. Alle prime si è lavorato per produrre tre tipologie di prodotto: un pane mix cereali, con l’utilizzo di 6 diversi cereali (grano duro, grano tenero, grano monococco, farro, orzo e avena); un pane proteico, con l’aggiunta di sfarinati di cece per aumentare le proteine; un pane maltato, con l’aggiunta di malto per ottimizzare i processi di lievitazione. Le prove di pastificazione hanno riguardato tre tipologie di pasta, due delle quali con lo stesso mix di cereali, ma in due versioni: una convenzionale ed una ad alto contenuto di fibre alimentari; e una pasta proteica,  realizzata con l’aggiunta di sfarinati di cece e lenticchie per aumentare il livello delle proteine.

Sono stati realizzati i test per determinare quali sfarinati e quali processi possono essere idonei per la produzione di un pane a minore indice glicemico, i cui risultati saranno utili per creare ad hoc percorsi alimentari per soggetti in “prediabete” o già “insulinoresistenti”, condizioni che predispongono all’insorgenza di patologie cronico-degenerative.

I prodotti residuali della coltivazione dei cereali e delle leguminose nei campi dimostrativi sono utilizzati per realizzare anche dei test per la produzione di biogas. Questa azione ha dato e darà l’opportunità di sviluppo e produzione di energia rinnovabile e digestato ammendante partendo da materia prima residuale (spesso non collocata adeguatamente sul mercato), generando un forte impatto positivo in termini di sostenibilità ambientale della filiera e promuovendo raffinati percorsi di economica circolare nei diversi settori coinvolti.

Il programma dell’evento

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