Terrà

Agrigento
Sabotaggio a impianti idrici: laghetti aziendali a secco, compromessa la stagione

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Un grave episodio di sabotaggio ha colpito nella notte gli impianti idrici del territorio agrigentino, compromettendo il regolare svolgimento della stagione irrigua e danneggiando gravemente il lavoro degli agricoltori locali. L’assessore regionale all’Agricoltura, Salvatore Barbagallo, ha espresso ferma condanna per l’accaduto e annunciato immediate azioni legali.

I dettagli dell’atto vandalico

Secondo la denuncia presentata dal Consorzio di bonifica 3 di Agrigento, ignoti hanno agito durante le ore notturne compiendo un vero e proprio sabotaggio delle infrastrutture idriche. I vandali hanno prima divelto i catenacci di sicurezza, per poi aprire arbitrariamente alcune diramazioni dell’impianto.

Questa azione ha causato il convogliamento incontrollato dell’acqua proveniente dalla diga Gammauta (foto di copertina) verso reti comiziali – ovvero destinate a singole utenze private – che secondo il piano di distribuzione avrebbero dovuto rimanere chiuse. Le conseguenze di questo sabotaggio sono state immediate e gravi: è stato impedito il riempimento di alcuni laghetti aziendali, operazione che era stata originariamente programmata da una specifica disposizione commissariale.

Il sabotaggio: Valvola idrica bloccata con catena e lucchetto in un’area rurale

La denuncia dell’assessore Barbagallo

“Stigmatizziamo il gravissimo comportamento di chi ha operato un vero e proprio sabotaggio degli impianti idrici della zona”, ha dichiarato l’assessore Barbagallo. “Un gesto che impedisce il regolare svolgimento della stagione irrigua e penalizza il lavoro degli agricoltori. Azioni simili non possono essere tollerate né restare impunite”.

L’assessore ha immediatamente annunciato la presentazione di una denuncia formale alle forze dell’ordine per perseguire i responsabili di questo grave atto che mette a rischio l’intera filiera agricola del territorio.

Il progetto di trasferimento idrico Gammauta-Castello

L’episodio assume particolare gravità considerando che si inserisce in un più ampio progetto di gestione dell’emergenza idrica che coinvolge il territorio agrigentino. Alcuni mesi fa, il Commissario per l’emergenza idrica in agricoltura e zootecnia aveva emanato un’ordinanza strategica per mitigare gli effetti della siccità e preservare sia le attività agricole che il benessere della popolazione locale.

Il provvedimento commissariale aveva disposto il trasferimento dell’acqua dalla diga Gammauta, situata nel territorio palermitano, al lago Castello, che rappresenta la principale fonte di approvvigionamento per l’intero comprensorio agrigentino. Questa operazione è resa possibile attraverso l’utilizzo dell’adduttore consortile San Carlo, un’infrastruttura strategica fondamentale per garantire i flussi idrici necessari al territorio.

Un progetto vitale per l’agricoltura siciliana

Il progetto di trasferimento idrico riveste un’importanza cruciale per la salvaguardia delle attività agricole e per garantire l’accesso all’acqua potabile, risultando essenziale per i comuni di Ribera e Bivona, riconosciuti come eccellenze della produzione agricola siciliana.

La gestione e il monitoraggio di questa complessa operazione sono affidati a un apposito “Gruppo di monitoraggio” che riunisce rappresentanti di diversi enti e istituzioni:

– Autorità di Bacino del Distretto Idrografico della Sicilia

– Enel Produzione S.p.A.

– Enel Green Power Italia S.r.l.

– Dipartimento Agricoltura della Regione Siciliana

– Dipartimento Acque e Rifiuti

– Consorzio di Bonifica di Agrigento

– Comuni di Ribera e Bivona

Verso una gestione ottimale delle risorse idriche

Il protocollo prevede che il trasferimento idrico venga effettuato ogni volta che le condizioni tecniche lo consentiranno, garantendo così il funzionamento ottimale di tutte le infrastrutture coinvolte nel processo. Questo approccio sistematico mira a massimizzare l’efficienza della distribuzione idrica e a supportare concretamente il settore agricolo in un momento particolarmente critico.

L’episodio di sabotaggio rappresenta quindi non solo un atto vandalico fine a se stesso, ma un grave attentato a un progetto strategico per l’intero territorio, che rischia di compromettere mesi di pianificazione e coordinamento tra diversi enti per affrontare l’emergenza siccità che sta colpendo la Sicilia.

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