Terrà

Imprenditore 10 & Lode
Nicolò Grippaldi, il ‘sognatore’ di Gagliano Castelferrato: “Il vino come portabandiera di un terroir”

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di Salvo Ognibene

Un unico vigneto in un piccolo paesino al centro della Sicilia è la sintesi di quanto vorremmo raccontare di Nicolò Grippaldi. In realtà ci sarebbe e c’è tanto altro ma nella normalità di un piccolo vigneto c’è tutta la straordinarietà dell’unicità di un racconto speciale. Andiamo per ordine: dopo gli studi in filosofia e lettere a Firenze, Nicolò ritorna nella sua Gagliano Castelferrato (Enna) con l’idea ben chiara di produrre vino. E’ il 2015 quando impianta 3,33 ettari di barbatelle selvatiche (innestate poi a Nero d’Avola e Nerello Mascalese) nella terra dove il bisnonno, 100 anni prima, conduceva un piccolo vigneto poi distrutto dalla fillossera insieme al resto della viticoltura in provincia. Vigneti sradicati e mai ripiantati almeno fino al ritorno di Grippaldi: durante gli studi entra a tutto tondo nel mondo del vino grazie al Castello dei Rampolla a Panzano in Chianti e una volta tornato in Sicilia attua il suo credo con grande dedizione dopo essere riuscito a convincere la propria famiglia a sostenerlo in un’idea degna delle avventure di Don Chisciotte.

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