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Influenza aviaria, l’Italia lancia un piano vaccinale per tutelare il comparto

In risposta all’escalation dell’influenza aviaria con 54 focolai attivi nel Nord Italia, il ministero della Salute ha organizzato una riunione strategica con tutti gli attori della filiera avicola. L’incontro, al quale ha partecipato anche Cia-Agricoltori Italiani, ha portato alla definizione di un piano d’azione specifico e alla promozione di un piano vaccinale nazionale.

Impatto economico dell’influenza aviaria

  • Valore economico del settore:
    • Carne Avicola: 5,35 miliardi di euro per la produzione di carni avicole.
    • Uova: 2 miliardi di euro per la produzione di uova.
    • Totale: 7,35 miliardi di euro per l’intero settore.
  • Autosufficienza: L’Italia è autosufficiente al 105,5% nella produzione di carni avicole.
  • Occupazione: Il comparto avicolo impiega esattamente 64.000 addetti lungo tutta la filiera.

Costi e investimenti del Piano d’azione

  • Costi della biosicurezza:
    • 120 milioni di euro per implementare misure di biosicurezza nei primi tre mesi, con un costo medio per allevamento di 50.000 euro per adeguamenti strutturali e operativi.
  • Piano vaccinale:
    • Vaccinazione di massa:
      • Acquisto e distribuzione dei vaccini: 240 milioni di euro per vaccinare circa 100 milioni di capi con un costo unitario di 2,40 euro per dose.
      • Formazione e implementazione: 60 milioni di euro, con un costo di 1.500 euro per corso di formazione per allevatore, considerando 40.000 allevatori coinvolti.
  • Gestione dei focolai:
    • Costo Medio per focolaio:
      • 500.000 euro per ogni grande allevamento colpito, compresi i costi di abbattimento, indennizzo per perdita animale (circa 200.000 euro per allevamento), e operazioni di sanificazione e smaltimento (altri 300.000 euro).

Benefici economici previsti

  • Prevenzione della diffusione:
    • Riduzione dei costi di eradicazione: Potenziale risparmio di oltre 2,5 miliardi di euro se si evita una pandemia avicola, considerando i costi associati a una diffusione incontrollata che potrebbero raggiungere 2,9 miliardi di euro per la gestione di un’epidemia su larga scala.
  • Mantenimento della produzione:
    • Prevenzione dell’aumento dei prezzi: Evitare interruzioni potrebbe mantenere i prezzi stabili, evitando un aumento medio del 15% sui prodotti avicoli, che rappresenterebbe un costo aggiuntivo di 1,1 miliardi di euro all’anno per i consumatori.
  • Protezione delle esportazioni:
    • Valore delle esportazioni: Garantire lo status di zona libera dall’influenza aviaria protegge esportazioni per 1,2 miliardi di euro annui, evitando perdite che potrebbero superare questo valore in caso di blocchi alle esportazioni.

La riunione di segna un importante passo avanti nella protezione degli allevamenti e nella salvaguardia della salute pubblica. Con l’attuazione di queste misure, l’Italia si pone come un esempio di reattività e responsabilità nel fronteggiare emergenze sanitarie che possono avere ripercussioni economiche e sociali significative. Questo piano, in sostanza, non solo mira a proteggere la salute ma anche a garantire la continuità economica di un settore chiave per l’agricoltura italiana.

©RIPRODUZIONE RISERVATA





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