Terrà

Vigneto Gallotti

Imprenditori 10 & Lode
Cooperativa CVA Canicattì, un amore per la vite lungo oltre 50 anni. E ora vini bio e mercato estero avanti tutta

di Veronica Bonanno

La cooperativa CVA Canicattì nasce nel 1969 nell’omonimo territorio, in provincia di Agrigento, sulla scia del movimento contadino siciliano che negli anni ’70 cominciava a farsi sentire anche in quelle terre. Il progetto produttivo racchiuse sin dall’inizio l’adesione di numerosi agricoltori che condividevano un patrimonio valoriale e culturale legato alla civiltà della vite e del vino.

A metà degli anni 2000 inizia a maturare un nuovo percorso produttivo orientato all’eccellenza enologica: un piano di investimenti in campo tecnologico e organizzativo che ha toccato tutti i settori della produzione e ha consentito a CVA Canicattì di definire un nuovo e più alto concetto di qualità vitivinicola. Passando dalla conduzione del vigneto sino ad arrivare alle strategie di marketing, l’obiettivo è sempre stato lo stesso: intercettare il consumatore più esigente e preparato con vini dall’alto contenuto enologico, ma caratterizzati dal giusto rapporto qualità/prezzo.

Tra i territori delle provincie di Agrigento, Palermo e Caltanissetta si estendono i vasti vigneti di CVA Canicattì, che valorizza soprattutto i vitigni autoctoni della tradizione, come il Nero d’Avola, il Grillo e il Catarratto. In questa zona sud-occidentale della Sicilia, dove le condizioni pedoclimatiche variano profondamente nel raggio di pochi chilometri, si pratica una viticultura di frontiera, caratterizzata anche da una perenne carenza idrica. La peculiarità di questi territori è racchiusa nell’eccezionale valore organolettico dato alle diverse varietà in produzione, dovuto a una forte differenziazione di microclimi e di composizione dei suoli. Questa diversità è una risorsa inestimabile che consente all’azienda di poter disporre di uve dalla composita ricchezza organolettica, che esprimono nel sapore la grande biodiversità di questo unico e immenso vigneto.

I tre vini di spicco dell’azienda sono l’Aynat, lo Scialo e il Calio, a cui si aggiungono il Centuno, il Fileno e il Satari, oltre a due linee differenti, Aquilae con quattro rossi e tre bianchi, e La Ferla con un rosso, un rosato e un bianco. In cantina tutte le fasi di lavorazione e di affinamento vengono svolte con cura, al fine di garantire una produzione centrata sulla qualità e sul territorio. All’edizione 2022 del Concours Mondial de Bruxelles da poco conclusa, tra i vini bianchi il miglior italiano è proprio il Fileno; ed è Giovanni Greco, presidente della cooperativa, a spiegare il trionfo di questa bottiglia. “Il vino premiato è un successo che conferma la bontà dei nostri progetti di qualità e valorizzazione dei vitigni autoctoni – racconta a Terrà -. È un premio che gratifica la fatica e la perseveranza delle centinaia di piccoli produttori soci della Coop. CVA. Premio ancora più prezioso perché rilasciato da una giuria internazionale con assaggi alla cieca, senza condizionamenti da marchi aziendali” conclude Greco.

FILENO

GRILLO DOC SICILIA

Bianco di nuova identità delle uve Grillo coltivate in media collina. Ottimo interprete della tipicità di questo importante vitigno autoctono, capace di esprimere, con modernità e piacevolezza, le caratteristiche del nostro territorio.

PRODUZIONE

Tipologia: Bianco
Vitigno: Grillo
Zona di produzione: entroterra agrigentino
Tipo di terreno: terreni limo-sabbiosi, medio impasto con reazione alcalina dovuta al calcare attivo
Altitudine: da 200 m a 600 m
Età media delle viti: 15 anni
Sistema di allevamento: prevalentemente controspalliera con sistema a cordone rinnovabile
Piante per ettaro: 4000-5000
Resa per ettaro: 9 t
Vendemmia: settembre

I vini di CVA Canicattì sono figli di una perfetta sintesi tra una viticoltura della tradizione e le innovazioni tecnologiche e organizzative necessarie a garantire qualità.  Con l’occhio rivolto alle esigenze dei consumatori di tutto il mondo, sempre più esigenti e preparati, i vini della cooperativa si distinguono per la loro identità territoriale, garantendo il mantenimento della sostenibilità ambientale. La filosofia produttiva è centrata sulle peculiarità del territorio della Sicilia sud-occidentale, sui vitigni autoctoni, come il Nero d’Avola, il Grillo e il Catarratto, che hanno fatto la storia del vino siciliano nel mondo. Sono vini che pur in una cornice “della memoria” si distinguono per la loro personalità.

Non manca tuttavia, una visione attenta al futuro. “Lavoreremo sempre di più sui vini identitari del territorio (Nero D’avola, Catarratto, Frappato) – tiene a evidenziare ancora il presidente della cooperativa – e incrementeremo la produzione di vini bio, attualmente al 10%, per portarla in un triennio al 60%”. Dal punto di vista commerciale CVA è orientato al mercato estero, “ma dopo la frenata per la pandemia e ora la guerra, contiamo di riportare al 50% la quota dell’imbottigliato venduto nei paesi esteri”.

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