Il decreto
Agricoltura sociale come welfare innovativo, il Dipartimento apre i cantieri
Il Dipartimento regionale Agricoltura ha sottoscritto un accordo di collaborazione con il CREA (Centro di ricerca Politiche e Bioeconomia del Consiglio per la ricerca in agricoltura), l’ESA (Ente sviluppo agricolo), il CORERAS (Consorzio Regionale per la Ricerca Applicata e la Sperimentazione), il Consorzio Network Dei Talenti Soc. Coop. Sociale e l’Associazione di Promozione Sociale “Rete Fattorie Sociali Sicilia”, finalizzato all’attuazione del Programma Sperimentale Agricoltura Sociale. Negli ultimi decenni, le aree rurali e il ruolo dell’agricoltura hanno subito cambiamenti significativi in tutta l’Europa, tali mutamenti hanno contribuito a ridisegnare profondamente la funzione dell’agricoltura, la quale è ora chiamata a dare risposte adeguate alle rinnovate istanze di beni e servizi espresse dai cittadini nei confronti del settore primario sia come consumatori, sia come fruitori di beni pubblici.
Le pratiche di agricoltura sociale (AS), costituiscono una delle possibili strade volte a mitigare le problematiche sociali presenti nella comunità, allorquando il tradizionale welfare pubblico per vari motivi non riesca a trovare una soluzione soddisfacente. Tale strada può affermarsi solo se gli attori coinvolti, con caratteristiche e funzioni differenti, hanno la capacità di collaborare per giungere a scopi comuni. Da un lato, quindi, le pratiche di AS incrementano la dotazione relazionale in un territorio e nella comunità che vi insiste, dall’altro le stesse pratiche non potrebbero svilupparsi senza la costituzione di reti, finalizzata alla formulazione ed erogazione di servizi da parte dell’impresa agricola. L’AS, come insieme complesso di pratiche che integrano attività varie (sociali, di cura, educative, di recupero, ecc.) in quella agricola, con molteplici finalità e molteplici destinatari, è basata sulla cooperazione tra attori, settori e aree differenti e proprio per questa caratteristica rappresenta un approccio innovativo, multi-attore e interdisciplinare a vari ordini di problematiche che interessano i territori rurali europei.
Le caratteristiche appena citate, quali l’interdisciplinarietà dell’approccio utilizzato, la cooperazione e la creazione di reti tra soggetti (agricoltori, operatori socio-sanitari, persone svantaggiate/beneficiari, comunità locali, amministratori pubblici, ecc.) e ambiti diversi (agricoltura, sanità, ecc.), la pongono a pieno titolo tra le partnership pubblico-private, i servizi di comunità e le forme di welfare innovativo in corso di sperimentazione e sviluppo in vari contesti europei. Essa assume quindi, tra l’altro, anche le caratteristiche dell’innovazione sociale, creando collaborazioni, alleanze, partnership per la promozione dell’inclusione sociale e lo sviluppo di servizi communiy based in grado di offrire parziali soluzioni ai limiti sopra citati del welfare tradizionale.
Va ricordato che il consolidamento dell’AS in Italia trova nella legge nazionale 141/2015 “Disposizioni in materia di agricoltura sociale” l’identità giuridica, nel ciclo di programmazione dei Fondi Strutturali Europei un’occasione per lo sviluppo e nelle posizioni a livello europeo un’attenzione crescente. L’obiettivo dell’inclusione sociale e della lotta alla povertà è infatti uno dei cinque obiettivi strategici della Strategia Europa 2020, rivolta a promuovere “un’economia intelligente, sostenibile e solidale e a conseguire elevati livelli di occupazione, produttività e coesione sociale”.
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