Scrigni preziosi di biodiversità, nasce l’associazione Legumi siciliani
Nasce l’associazione Legumi siciliani. Si tratta di un raggruppamento di operatori agricoli, docenti universitari, agronomi, ambientalisti, imprenditori e buongustai, legati per l’amore di questi semplici e umili alimenti. Legumi che insieme ai cereali hanno assicurato e continuano ad assicurare la vita dell’uomo sulla terra. Un ricco patrimonio varietale che gli agricoltori hanno saputo custodire e tramandare alle nuove generazioni.
Alimenti che nei decenni passati, in mancanza di aiuti comunitari e di un disinteresse della ricerca scientifica, erano stati lasciati alle cure di straordinari operatori che con molte difficoltà hanno saputo preservarne la loro esistenza. E proprio grazie a questi lungimiranti operatori agricoli, a Slow Food, alla Banca del germoplasma di Ucria, alla Stazione Consorziale Sperimentale di Granicoltura per la Sicilia di Caltagirone, questi alimenti, in parte, sono stati recuperati e conservati. Oggi che l’Europa chiama tutti a raccolta con la nuova programmazione strategica del New Green Deal (transizione ecologica) e del Farm To Fork (dall’agricoltore alla tavola), i legumi, scrigni preziosi di biodiversità e sostenibilità, diventano strategici.
In questo decisivo cambio di rotta, rispetto all’omologazione planetaria dei consumi e al commercio mondiale che nell’ultimo cinquantennio ha modificato i rapporti tra l’agricoltura e l’alimentazione, i legumi diventano i protagonisti della nuova Europa “verde”. Ma soprattutto sono stati e continueranno a essere elementi prioritari della civiltà agricola e alimentare della Sicilia. Fave, ceci, lenticchie, fagioli, cicerchie, lupini sono i cardini, per l’apporto di proteine e fibra alla Dieta Mediterranea, alimenti che hanno caratterizzato l’identità dei piatti tipici della cucina siciliana e non solo. E proprio in questo contesto, all’interno della ricerca di nuovi modelli sostenibili di agricoltura, dove la capacità di coniugare produzione, sicurezza alimentare e rispetto per l’ambiente, la loro valorizzazione diventa sempre più importante e cruciale.
Alimenti sostenibili in grado di competere con le sfide di chi fa agricoltura: per produrre alimenti di qualità, capaci di ridurre il carico chimico e non essere condizionati dai problemi climatici. Oltre a essere utili perché fissano l’azoto nel terreno, rendono disponibili fosforo e ferro; possiedono un contenuto elevato di proteine e fibre, vitamine del gruppo B, compresa la B12 ottenuta successivamente alla fermentazione intestinale, fondamentale per vegani e vegetariani. Sono molti ricchi, infine, di micro nutrienti e hanno una ridotta quantità di lipidi, amidi e calorie.
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