Tartufo campano, nasce la scheda di caratterizzazione sensoriale
Nasce la scheda di caratterizzazione sensoriale del tartufo targata Campania. È il risultato realizzato al termine del “Corso di analisi sensoriale per giudici qualificati a codificare le caratteristiche organolettiche dei tartufi”, organizzato dal Consorzio Osservatorio dellAppennino Meridionale. Tre giorni di lezioni e di approfondimenti che hanno portato alla identificazione delle caratteristiche organolettiche e sensoriali di due tartufi campani, il Bianchetto Tuber borchii e il Tartufo nero di Bagnoli Tuber mesentericum. Il sistema di schedatura realizzato in occasione del Corso costituirà dora in poi il modello standard di riferimento in tutta Italia per la tracciabilità dei due tartufi prima indicati.
“Il modello consiste in indicatori che definiscono il bouquet olfattivo dei tartufi campani analizzati, oltre ad altre caratteristiche sensoriali. Il lavoro svolto durante il Corso ha ottenuto un risultato rilevante per la conoscenza di un importante prodotto di nicchia”, sottolinea Mariagiovanna Riitano, presidente del Consorzio Osservatorio dell`Appennino Meridionale. “Segna una tappa significativa di un Progetto portato avanti negli anni dallOsservatorio, in collaborazione con lassessorato allAgricoltura della Regione Campania. Lobiettivo è stato quello di valorizzare un prodotto che, nellimmaginario collettivo, è legato ad altre regioni, come il Piemonte, le Marche, la Toscana o lUmbria. I tartufi campani sono poco conosciuti, pur costituendo una risorsa molto significativa del contesto regionale e nazionale. Lobiettivo dellOsservatorio è stato, fin dallinizio, quello di sviluppare lintera filiera, dalla formazione di tecnici esperti e dalla produzione di piantine micorrizate con spore di tartufo autoctono per l`allestimento di tartufaie coltivate fino alla formazione di giudici esperti”, sottolinea.
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