L’agricoltura siciliana cambia volto: innovazione e cooperazione contro il cambiamento climatico
L’agricoltura siciliana è a un punto di svolta. Per rispondere alle sfide poste dal cambiamento climatico, è necessario ripensare profondamente il modello produttivo e gestionale del settore primario. Questo è il tema affrontato durante lo stage intitolato “L’agricoltura siciliana e innovazione di fronte al cambiamento climatico”, parte del Premio Innovazione Sicilia, dove esperti e rappresentanti delle istituzioni hanno discusso strategie e soluzioni innovative per garantire la sostenibilità e il rilancio di uno dei settori più strategici per l’isola.
Tra i protagonisti dell’evento, Dario Cartabellotta, dirigente generale dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Siciliana, ha evidenziato come la Regione stia puntando su un approccio integrato e innovativo per affrontare le criticità del settore. “L’innovazione non è solo tecnologia,” ha spiegato Cartabellotta, “ma è soprattutto capacità di fare sistema, di creare connessioni e dialogo tra tutti gli attori coinvolti: imprenditori agricoli, allevatori, università, centri di ricerca, imprese tecnologiche e pubblica amministrazione”.
Il ruolo centrale del PSR
Uno degli strumenti principali per attuare questa trasformazione è il Piano di Sviluppo Rurale (PSR), che negli ultimi anni ha rappresentato il motore di un cambiamento profondo. “Grazie al PSR, siamo riusciti a finanziare progetti che non solo migliorano le tecniche produttive, ma che portano avanti anche un’innovazione sociale,” ha dichiarato Cartabellotta. “Abbiamo sostenuto lo sviluppo di nuove tecnologie, come l’irrigazione intelligente e il riutilizzo delle acque reflue, che stanno cambiando il modo di pensare e lavorare del settore agricolo”.
Il PSR, infatti, non si limita a finanziare singoli interventi, ma punta a creare una rete di cooperazione tra stakeholder diversi. “Il vero successo non è solo nei numeri, ma nel cambiamento culturale che stiamo innescando. Le comunità agricole iniziano a guardare al futuro con una mentalità più moderna, più resiliente e più sostenibile”.
Innovazione e identità territoriale
Uno degli aspetti più rilevanti delle politiche regionali è la valorizzazione della biodiversità siciliana, considerata una delle risorse più preziose del territorio. “Proteggere la biodiversità non significa solo conservare il passato,” ha spiegato Cartabellotta, “ma anche costruire un futuro solido e sostenibile. Grazie alle nuove tecnologie digitali, possiamo migliorare le performance del settore primario senza compromettere le radici identitarie del nostro territorio”.
Le innovazioni introdotte, come le piattaforme digitali per la gestione delle colture o i sistemi di monitoraggio climatico, stanno aiutando gli agricoltori a ottimizzare l’uso delle risorse e a ridurre gli sprechi. “Ogni passo avanti che facciamo nel settore agricolo è anche un passo avanti per la difesa del nostro ambiente e della nostra cultura,” ha aggiunto Cartabellotta. “L’innovazione, se ben applicata, non è in contrasto con la tradizione, ma anzi la rafforza e la valorizza”.
Esempi concreti e sfide future
Durante l’incontro, sono stati presentati diversi progetti che dimostrano come l’innovazione possa fare la differenza. Tra questi, spiccano le iniziative per l’irrigazione intelligente, che permettono un uso ottimale dell’acqua, e i sistemi di riuso delle acque reflue, che trasformano uno scarto in una risorsa preziosa. “Queste tecnologie non sono più fantascienza, ma strumenti reali a disposizione degli agricoltori,” ha il capo del dipartimento Agricoltura. “Grazie a queste soluzioni, siamo in grado di affrontare sfide come la scarsità idrica e le ondate di calore sempre più frequenti”.
Ma il cambiamento climatico non è l’unica sfida. Il settore primario deve anche confrontarsi con la globalizzazione, che richiede prodotti sempre più competitivi e sostenibili. “La competizione globale ci impone di innovare continuamente, ma senza perdere di vista ciò che rende unica l’agricoltura siciliana: la qualità e l’identità dei nostri prodotti,” ha sottolineato Cartabellotta.
Un futuro da costruire insieme
Il percorso intrapreso dalla Sicilia dimostra che l’innovazione può essere la chiave per affrontare le sfide più complesse. Tuttavia, come ha ricordato Cartabellotta, “nessuna innovazione può funzionare senza la cooperazione tra tutti gli attori del sistema. È fondamentale che imprenditori, istituzioni e comunità lavorino insieme, condividendo obiettivi e risorse”.
L’agricoltura siciliana si trova quindi a un bivio: da un lato, le difficoltà legate al cambiamento climatico e alla competizione globale; dall’altro, l’opportunità di diventare un modello di innovazione sostenibile. “Abbiamo tutte le carte in regola per trasformare le nostre debolezze in punti di forza,” ha concluso il dirigente. “Il nostro compito è costruire un’agricoltura che non solo produca cibo, ma che protegga la nostra terra, la nostra cultura e il nostro futuro”.
Con il supporto delle nuove tecnologie, il settore primario siciliano sembra pronto a raccogliere questa sfida, dimostrando che innovazione e tradizione possono andare di pari passo, creando un’agricoltura moderna, resiliente e rispettosa delle radici profonde dell’isola.
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