Terrà

“La via dei Mulini nella valle delle Aci”, primo passo per la sua valorizzazione

Un seminario dedicato alle molteplici potenzialità di carattere attrattivo, culturale e biologico del caratteristico percorso dei mulini che si sviluppa su quasi quattro chilometri del comprensorio acese, quello intitolato “La via dei Mulini nella valle delle Aci” e promosso dal GAL Terre di Aci con la collaborazione dell’Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali della provincia di Catania e dell’Ordine degli architetti di Catania, nonché sul contributo dell’Associazione ingegneri e architetti acesi e della Fondazione ordine architetti pianificatori paesaggisti conservatori della provincia di Catania.

L’antico sentiero, partendo dalla frazione Reitana, arriva sino a Capomulini ed esprime un immenso serbatoio di storia, cultura e attrattive naturalistiche che risalgono già al I e II secolo d.C. Un percorso lungo il quale nell’antichità vennero collocati dei Mulini “a pale orizzontali” che, sfruttando la potenza dell’acqua del fiume Aci, venivano attivati per la lavorazione della canna da zucchero ma anche per la produzione di seta e panni: emblema di una fervida attività industriale che sino agli anni sessanta animava il comprensorio.

Un momento dell’incontro

Una via storica, sulla quale insistono reperti archeologici ma anche più semplicemente in ciò che rimane di quel patrimonio di architettura contadina fatta di ruderi e sistemi di irrigazione per scorrimento a supporto dei fiorenti limoneti che, ancora oggi, insistono nella zona. Un patrimonio legato all’economia locale e nello specifico alla resilienza degli agricoltori, ultimo baluardo di una limonicoltura di qualità, che possono agevolare il richiamo turistico per fruitori interessati a cogliere i misteri di un passato che ancora oggi resiste in tutta la sua bellezza.

“Per noi la via dei mulini e l’area del parco archeologico è di grande interesse ed il GAL continuerà a collaborare per valorizzarlo al meglio come è giusto che sia” commentano Stefano Alì e Anna Privitera, rispettivamente presidente e direttore del GAL Terre di Aci, sottolineando, in merito, come la visione di un Parco archeologico e paesaggistico della Valle dell’Aci nasca con l’intento di salvaguardare e valorizzare i valori archeologici, panoramici, paesaggistici e culturali che caratterizzano un’area che dal centro abitato di Capo Mulini percorre verso nord il tratto di costa fino alla Torre Sant’Anna estendendosi inoltre in direzione ovest, verso l’entroterra, comprendendo parti del territorio di Acireale, Aci Catena, Aci Castello, Valverde e Aci Sant’Antonio.

D’altra parte, tra le mission del GAL Terre di Aci nel Piano di Attuazione Locale (PAL) vi è la valorizzazione dell’area compresa tra i 5 Comuni aderenti al partenariato e, con questo seminario, il GAL assurge ancora una volta al ruolo di precursore e catalizzatore di possibilità di sviluppo rispetto a indirizzi e prerogative di tutti i fondi disponibili, a partire dallo stesso PNRR.

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