Terrà

La Sicilia regina del gusto: prodotti Dop e Igp al centro del riconoscimento internazionale. Tutte le eccellenze

di Dario Cataldo

Il prestigioso titolo di Regione europea della gastronomia 2025 assegna alla Sicilia un ruolo di protagonista sulla scena internazionale, non solo per la sua straordinaria tradizione culinaria, ma anche per il valore economico e culturale dei suoi prodotti certificati DOP e IGP. Questa occasione rappresenta una celebrazione della qualità siciliana e un’opportunità per approfondire il significato di queste certificazioni, il loro impatto sull’economia regionale e le nuove prospettive per le aziende del territorio.

I prodotti a Denominazione di Origine Protetta (DOP) e a Indicazione Geografica Protetta (IGP) sono l’esempio più alto di come un territorio possa esprimere la sua identità attraverso l’agroalimentare. Si tratta di regimi di qualità disciplinati da normative europee e nazionali, pensati per valorizzare l’unicità e la tradizione delle produzioni locali. Ma cosa significano davvero queste sigle?

Un prodotto DOP è quello il cui intero processo produttivo – dalla raccolta delle materie prime alla lavorazione – avviene in una specifica area geografica. Questo legame è intrinseco: la qualità e le caratteristiche del prodotto dipendono esclusivamente dal suo ambiente naturale e umano. È il caso di eccellenze siciliane come l’olio extravergine di oliva Val di Mazara DOP o il Ragusano DOP, che raccontano una storia fatta di terra, clima e sapienza artigianale tramandata nel tempo.

I prodotti IGP, invece, devono avere almeno una fase della produzione legata alla zona geografica. Questa caratteristica consente una maggiore flessibilità, pur mantenendo il forte legame con il territorio. Un esempio iconico è il Cioccolato di Modica IGP, famoso per la sua lavorazione “a freddo”, che conserva aromi e consistenza unici.

Questi prodotti, per essere certificati, devono rispettare disciplinari rigorosi, che ne definiscono ogni aspetto: dalla delimitazione dell’area geografica alla descrizione delle materie prime, fino ai metodi di produzione e confezionamento. Un sistema di controlli severo garantisce ai consumatori qualità e trasparenza, offrendo una sicurezza che si riflette nella scelta sempre più consapevole di chi acquista.

L’impatto economico dei prodotti certificati sulla Sicilia è notevole. Con 67 denominazioni tra cibo e vino, l’isola contribuisce con un valore complessivo di 555 milioni di euro alla Dop Economy nazionale, che nel 2023 ha superato i 20 miliardi di euro. Di questi, 450 milioni provengono dal settore vinicolo e 105 milioni da quello agroalimentare.

La Sicilia si posiziona al sesto posto in Italia per numero di prodotti certificati. Tra i 36 prodotti agroalimentari riconosciuti (20 DOP e 16 IGP), spiccano l’olio extravergine di oliva, che con un fatturato di 29 milioni di euro è secondo solo alla Puglia, e l’ortofrutta, al secondo posto dopo il Trentino. Il Cioccolato di Modica IGP ha registrato un trend positivo del 10%, raggiungendo un valore di 6,1 milioni di euro, mentre i formaggi, come il Pecorino Siciliano DOP, contribuiscono con 6,3 milioni di euro.

Per il vino, la Sicilia conta 31 denominazioni (24 DOP e 7 IGP), collocandosi all’ottavo posto in Italia. Nonostante un lieve calo nel 2023 (-0,2% rispetto all’anno precedente), il settore rimane un pilastro dell’economia regionale, con 11.298 operatori coinvolti e una produzione che supera i 450 milioni di euro. Le province trainanti per le produzioni certificate sono Trapani, che guida con 249 milioni di euro di fatturato, seguita da Agrigento con 106 milioni, Palermo con 61 milioni e Catania con 43 milioni. Questi numeri riflettono una rete di oltre 19.000 operatori siciliani che lavorano per mantenere alto il prestigio dei prodotti locali.

Il titolo di Regione europea della gastronomia 2025 offre un’occasione irripetibile per amplificare il valore di questa rete e potenziare la promozione dei prodotti siciliani nel mondo. La visibilità internazionale e l’attesa crescita del turismo potrebbero innescare un effetto positivo sull’economia regionale, creando nuove opportunità di mercato per produttori e aziende.

Non mancano, infatti, segnali di fermento tra le imprese siciliane, pronte a cogliere questa opportunità. Tra le richieste in corso per nuove certificazioni figurano l’Aglio Rosso di Nubia IGP e il Torrone di Caltanissetta IGP, due prodotti che incarnano perfettamente la tradizione e l’innovazione del territorio. Questi iter burocratici, gestiti in parte dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste (MASAF), testimoniano la volontà della Sicilia di ampliare la gamma delle sue eccellenze tutelate.

Il riconoscimento di Regione europea della gastronomia non è solo un premio, ma una responsabilità: valorizzare le radici culturali dell’isola e trasformarle in opportunità di sviluppo sostenibile. La Sicilia è pronta ad accogliere questa sfida, con i suoi sapori unici e un sistema produttivo che non smette mai di guardare al futuro.

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