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Il respiro salato della terra: Casa Grazia e la danza eterna tra vigna e orizzonte

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di Dario Cataldo

C’è una Sicilia che sorprende, che non si lascia incasellare nei soliti stereotipi, ma che rivela un volto “inedito” fatto di natura incontaminata, storia millenaria e visione imprenditoriale. È la Sicilia del Lago Biviere di Gela, la più grande riserva naturale di acqua salata costiera dell’isola, dove si intrecciano dune, vento, mare e biodiversità. In questo scenario unico, prende vita Casa Grazia, azienda vitivinicola guidata da Maria Grazia Di Francesco Brunetti, Ceo e Donna del Vino Sicilia, erede di una tradizione familiare e interprete di una nuova idea di impresa.

Maria Grazia Di Francesco Brunetti

“Abbiamo la fortuna di vivere in un unicum di biodiversità qual è la Riserva Naturale Orientata del Lago Biviere di Gela – racconta – dove il paesaggio plurale che abbraccia le terre del Biviere svela il ritratto di una Sicilia ‘inedita’. Qui dune, mare e vento danno vita a un terroir unico di cui i vini di Casa Grazia sono l’espressione più autentica. La mia famiglia ha scelto di essere custode di questo territorio e di esserne ambasciatrice, portando nel mondo il fascino di questi luoghi ancora poco conosciuti ma che regalano emozioni autentiche”.

Dal 2005, anno della prima bottiglia, l’azienda ha intrapreso quella che Maria Grazia definisce una “rivoluzione gentile”: un percorso di valorizzazione di terre ricche di sali minerali e condizioni pedoclimatiche rare, capaci di donare uve da cui nascono vini eleganti, riconoscibili e dotati di una nota sapida che li rende unici. “Vini in vigna” è il credo che la famiglia Brunetti tramanda da tre generazioni, oggi condiviso con il marito Angelo e i figli Emilio, Miryam e Martina. Una filosofia che si traduce in scelte biologiche e sostenibili, dove “ogni grappolo è trattato con cura per ottenere vini dalla grande forza espressiva e dalle diverse sfumature aromatiche”.

Un terroir unico tra tradizione e innovazione

La vocazione l’azienda si riflette in etichette che sono ormai riconosciute non solo in Sicilia e in Italia, ma anche all’estero. Dai rossi intensi legati alla DOCG Cerasuolo di Vittoria fino ai bianchi freschi e sapidi che rispecchiano il respiro del lago e del mare, ogni bottiglia diventa un biglietto da visita della Sicilia che cambia, che innova senza dimenticare le radici.

Se il vino è la voce principale, l’anima dell’azienda guarda ben oltre. “Identità è il fil rouge che contraddistingue le nostre scelte produttive – spiega Brunetti – coniugando sostenibilità sociale con un team di giovani professionisti under 35 e con una particolare attenzione alle pari opportunità. A passi costanti ma decisi stiamo definendo i contorni di un’azienda pronta ad affrontare le sfide della globalizzazione puntando all’unicità di questo territorio con un’ottica culturale”.

Questa attenzione si traduce in un impegno che non riguarda soltanto le vigne, ma l’intero paesaggio. “Non coltiviamo soltanto vigneti ed uliveti – aggiunge – ma coltiviamo soprattutto ‘bellezza’, salvaguardando il paesaggio, tutelando e rispettando l’ambiente”. È un approccio che ha fatto di Casa Grazia non solo un marchio vinicolo, ma un simbolo di rinascita culturale e sociale.

La missione culturale: Gela tra passato e futuro

In questo senso, Gela diventa il fulcro di una missione che unisce agricoltura, turismo e cultura. Maria Grazia spiega come l’obiettivo sia portare avanti, in questo angolo di Sicilia ancora poco conosciuto, una vera e propria rivoluzione antropologica, che ha nella valorizzazione dell’agricoltura e nel turismo di qualità la sua missione fondamentale.

Da questa visione nasce l’idea di condividere pienamente, soprattutto con gli studenti del territorio, i valori che ispirano il loro impegno quotidiano, attraverso alcune iniziative come Un mare di Storie, ideata dall’art director, l’architetto Vincenzo Castellana.

“Siamo orgogliosi di questa sfida che stiamo portando avanti con scuole e istituzioni”, dice ancora Maria Grazia, con l’obiettivo di far sì che la Gela di oggi possa trovare, nella riscoperta delle radici della sua grecità, lo slancio per dare soprattutto alle nuove generazioni l’opportunità di vivere con dignità e orgoglio nella propria terra.

Il senso di continuità tra passato e presente è incarnato anche dal luogo in cui sorge l’azienda: un complesso di valore storico-culturale risalente alla fine dell’800, appartenuto a Salvatore Aldisio, politico gelese e tra i padri costituenti della Costituzione, che lo destinò alla formazione dei giovani. “Per decenni – ricorda – tra le varie attività dei salesiani, vi era anche la formazione di giovanissimi cuochi nella grande cucina, mantenuta ancora oggi e utilizzata per eventi e visite”.

Oggi, Casa Grazia raccoglie l’eredità e la rinnova, diventando un luogo di lavoro e di accoglienza, dove si intrecciano spiritualità (grazie alla piccola cappella ancora presente), cultura e turismo esperienziale. “Siamo aperti ai wine lovers con degustazioni e visite guidate tra vigne e cantina – conclude Brunetti – per vivere immersi in un’oasi di armonia e di pace a contatto con la bellezza di una natura incontaminata”.


Azienda vitivinicola Casa Grazia


Strada Vicinale Spina Santa – Contrada Passo di Piazza – 93012, Gela (Caltanissetta)

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