Il rapporto GreenItaly
Rinnovabili, la Sicilia produce meno energia solare di Puglia, Veneto, Lombardia e Piemonte
di Agata Imbrogiano
La Sicilia produce meno energia solare di Puglia, Lombardia, Veneto e Piemonte. E ciò nonostante l’Isola è tra le regioni maggiormente attrattive degli investimenti per le rinnovabili, vista la disponibilità di sole e di vento ed anche per quel che riguarda gli iter autorizzativi, che secondo il rapporto R.E.Gions 2030 hanno tempi e procedimenti regolari. Per quanto riguarda l’attrattività del territorio – che valuta quanto ciascuna regione sia stata in grado di attrarre sviluppo, indicatore correlato alla presenza della risorsa sole – vento, colpisce anche il livello di concentrazione di interesse degli operatori del solare per Puglia e Sicilia: oltre il 70 per cento delle richieste di nuovi progetti ricade nelle due regioni. In ogni caso, in Sicilia serve un colpo di acceleratore. E, tra le principali cose da fare, serve maggiormente “stimolare” le imprese isolane a investire sempre più sulle fonti rinnovabili. Eloquente, in merito, l’ultimo rapporto GreenItaly di Fondazione Symbola e da Unioncamere, secondo il quale la Sicilia è la settima regione per aziende che hanno effettuato eco-investimenti. Sono infatti 36.630 (Tab.1) le imprese che in Sicilia hanno investito in prodotti e tecnologie green tra il 2017 ed il 2020 e/o investiranno nel 2021 mentre la Lombardia si conferma la regione che ha la concentrazione di valori più elevati, con oltre 90 mila imprese investitrici, il 17% del totale nazionale. Tra le prime cinque regioni più attive c’è il Veneto con 51.780 unità (9,7% del totale nazionale), la Campania, con poco più di 46 mila unità pari all’8,7%, e l’Emilia-Romagna (41.850 unità pari al 7,9% del totale nazionale), mentre a differenza del passato entra in questa graduatoria il Lazio, con 49.510 unità pari al 9,3% del totale nazionale.
Il 70% delle richieste di nuovi progetti per impianti di rinnovabili che si registrano in Italia ricade in Sicilia e in Puglia
La Sicilia produce meno energia solare di Lombardia e Piemonte, nonostante è tra le regioni maggiormente attrattive degli investimenti per le rinnovabili, vista non solo la disponibilità di sole e di vento ma anche per il rilascio degli iter autorizzativi da parte delle amministrazioni locali che, secondo il rapporto R.E.Gions 2030, hanno tempi e procedimenti regolari. Tra l’altro, lo stesso rapporto parla che proprio la Sicilia, assieme alla Puglia, sono le due regioni in Italia dove sono concentrate oltre il 70 per cento di nuovi progetti sulle fonti rinnovabili, solare ed eolico. E particolarmente interessante, sul piano della performance, è proprio la Sicilia, che sebbene interessata da un numero significativo di istanze, presenta un buon numero assoluto di autorizzazioni uniche rilasciate: un dato che la distingue dalla Puglia, ove le autorizzazioni, negli ultimi anni, sono state pressoché ferme.
Sicilia al 6° posto per potenza installata
Sempre secondo il rapporto GreenItaly, la Sicilia si colloca invece al sesto posto per potenza installata da rinnovabili ed è anche al sesto posto per potenza energetica installata da fotovoltaico, quindi solare dopo Puglia, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Piemonte, (Tab.2). E’ opportuno ricordare che l’Italia è il principale destinatario delle risorse del Recovery Plan e anche per questo è chiamata a un ruolo da protagonista nella transizione verde. E le ultime cifre, lasciano a ben sperare. Nel 2021, infatti, il 36% dei consumi elettrici è stato soddisfatto da fonti rinnovabili, con una produzione di circa 113,8 TWh. Ma la strada da percorrere è ancora lunga. A giugno 2022 Elettricità Futura ha calcolato in oltre 80 i GW da installare entro il 2030 e lo stesso Governo nazionale ha supportato i dati parlando di 70 GW da realizzare nello stesso arco di tempo: la realtà dei fatti è che l’Italia ha marciato finora al ritmo di poco più di 1 GW l’anno, a fronte di 7-8 GW che dovrebbe installare per raggiungere i traguardi stabiliti. Cifre ben distanti da quelli del Portogallo, per fare un esempio, che ha pianificato un programma che tende a portare l’80% della produzione di elettricità da fonti rinnovabili entro il 2026. Già nella prima metà del 2022, il Portogallo ha ottenuto il 68% di elettricità da energia verde. Una buona notizia, infine, arriva dalla filiera dell’agroalimentare italiana dove si registra un calo del 19 per cento delle vendite di prodotti fitosanitari del 19%, rimarcando il ruolo di leader dell’Italia nel biologico europeo, con un’incidenza sulla superficie agricola utilizzata del 17,4% (2021).
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