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Green Deal
Economia circolare e riciclo rifiuti, l’Italia leader in Europa

La transizione ecologica rappresenta, un punto fondamentale del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza italiano. A questa missione, sono destinati 69 miliardi di euro. Le parole e i concetti legati alla sostenibilità vengono citati 465 volte all’interno del documento, a riprova dell’importanza che riveste la tematica ambientale per il nostro Paese. Nove italiani su 10 sono consapevoli della gravità della situazione ambientale del nostro pianeta e la sostenibilità rappresenta il principale driver di scelta negli acquisti alimentari del 32% delle famiglie. Si tratta di alcuni dei dati evidenziati da Nomisma in occasione dell’evento “Verso COP26. Il contributo della filiera agroalimentare agli obiettivi di neutralità climatica”.

Sono numerosi gli obiettivi che l’Europa intende perseguire, attraverso il Green Deal, al fine di assicurare un futuro più sostenibile e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Tra questi i più rilevanti sono ridurre l’inquinamento, preservare e ripristinare gli ecosistemi e la biodiversità e sviluppare un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell’ambiente, ma anche accelerare la transizione verso una mobilità sostenibile e intelligente, puntare su un’economia circolare, garantire l’approvvigionamento di energia pulita, economica e sicura, stimolare la ricerca e l’innovazione. Tuttavia, la strada da percorrere sembra ancora lunga. A livello mondiale, ad esempio, si continua a registrare un’anticipazione del cosiddetto “overshoot day”, ossia il giorno in cui l’umanità consuma tutte le risorse prodotte dal pianeta nell’intero anno, e un aumento delle emissioni di gas serra (negli ultimi 30 anni sono cresciute del +50%).

Il Green Deal europeo (scarica pdf)

I settori che contribuiscono di più a queste emissioni sono quello energetico (nel 2018 ha pesato per il 76% del totale emissioni generate), dell’agricoltura (12%) e della trasformazione industriale (6%). Tuttavia, sono evidenti gli sforzi e le iniziative verso una transizione verde. Nel 2019, in Europa, il 19% dell’energia complessivamente consumata derivava da fonti rinnovabili, quota aumentata di 2,2 punti percentuali rispetto al 2015. Con riferimento all’Italia l’utilizzo di energia rinnovabile nel 2019 si è attestato al 18,2% del consumo finale lordo, contro il 17,5% del 2015. È invece consolidata la leadership europea dell’Italia nell’economia circolare e nel recupero e riciclo dei rifiuti: nel 2019, in Italia è stato avviato a riciclo il 68% dei rifiuti prodotti, rispetto alla media europea che si aggira intorno al 41%.

L’attenzione ai temi della sostenibilità – attraverso stili di vita e comportamenti di acquisto – è espressione di una chiara azione sinergica a tutela e protezione dell’ambiente che diventa complementare alle strategie green intraprese dalle imprese. Dal 2011 al 2019 è cresciuta di 8 punti percentuali la propensione delle imprese a fare ecoinvestimenti, (passando dal 14% al 22%), con previsioni sul prossimo triennio che coinvolgeranno un quarto delle imprese. Scelta che guarda al futuro ma che è sostenuta anche dai risultati nel medio periodo in termini di performance (la quota di imprese che – nel corso del 2020 – hanno registrato una crescita in termini di fatturato ed export è sensibilmente maggiore tra le imprese che investono in sostenibilità). Quali sono gli elementi che, secondo gli italiani, contribuiscono a rendere un prodotto “sostenibile”?

Dal settore agricolo, gli italiani si attendono una riduzione dell’uso dei pesticidi e delle sostanze chimiche

Metodo di produzione (33% delle citazioni) e packaging (33%) sono le caratteristiche che contribuiscono maggiormente al posizionamento di sostenibilità di un prodotto alimentare. Seguiti da origine e filiera (influenti per il 21% dei consumatori) e dalla responsabilità etica e sociale (9%). Gli italiani, inoltre, nutrono aspettative precise rispetto alle azioni che la filiera agroalimentare dovrebbe intraprendere in futuro per ridurre l’impatto delle loro attività sull’ambiente. In particolare, dal settore agricolo si attendono una riduzione dell’uso dei pesticidi e delle sostanze chimiche (62%), una maggiore garanzia del benessere degli animali negli allevamenti (41%), il rifiuto dell’utilizzo di OGM (27%), e la conversione alla produzione biologica (23%).

osservatorio.neorurale@regione.sicilia.it

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