
Imprenditori 10 & Lode
Avocado, fotovoltaico e rigenerazione: il tridente di Halaesa, l’azienda che vuole cambiare il volto dell’agricoltura siciliana
di Dario Cataldo
Tra i rilievi silenziosi di Tusa e le distese solari di Noto, c’è un’azienda agricola che non coltiva soltanto avocado. Coltiva visioni, rigenera suoli e risveglia la speranza di una terra spesso raccontata con rassegnazione. Ad amministrarla è Francesco Mastrandrea, imprenditore siciliano che ha scelto di investire sulla sua isola con il coraggio di chi sa che il futuro non si eredita, si costruisce.
La sua creatura si chiama Halaesa – come l’antica città greca che sorgeva proprio nei pressi di Tusa – e ha già nel nome una promessa di radici profonde e sguardo ampio. Nata nel 2022 come società agricola benefit innovativa, l’azienda ha l’ambizione dichiarata di diventare il principale produttore europeo di avocado biologico e sostenibile. Non una semplice coltivazione esotica trapiantata sul suolo siciliano, ma un modello agricolo nuovo, in cui tecnologia, finanza e rispetto ambientale si intrecciano in un equilibrio che oggi sembra più necessario che mai.
Sostenibilità e innovazione
“La nostra sfida – racconta Mastrandrea – è dimostrare che l’agricoltura può essere sostenibile e, al tempo stesso, economicamente competitiva. Puntiamo a un business capace di connettere buone pratiche agricole, innovazione tecnologica e una solida struttura manageriale”. Dietro le parole, i numeri: 100 ettari già impiantati tra Messina e Siracusa, oltre 45.000 piante di avocado Hass coltivate secondo metodi biologici e rigenerativi, oltre 9 milioni di euro raccolti tra capitale privato, fondi pubblici e finanziamenti bancari. Un impianto industriale agricolo a tutti gli effetti, ma con un’anima profondamente green.
Alla base del progetto c’è una pianificazione attenta, quasi chirurgica: dalla selezione dei terreni – tutti compatti, non frammentati, con autonomia idrica – all’implementazione di sistemi di irrigazione a goccia, bacini aziendali, sensoristica avanzata per monitorare umidità e microclima, fino ai pannelli fotovoltaici per produrre energia pulita. Ogni scelta è frutto di una strategia che guarda al lungo periodo, alla scalabilità del modello, alla costruzione di un’eccellenza agricola che possa ispirare altre realtà nel Sud Italia.
Un team multidisciplinare
“La nostra forza – continua Mastrandrea – è nella multidisciplinarietà del team: giovani agronomi esperti in frutti esotici, manager con background finanziario, advisor specializzati in sostenibilità e impatto ambientale.
La teoria si traduce ogni giorno in azioni concrete: rotazione e consociazione delle colture, riutilizzo dell’acqua, agricoltura rigenerativa che restituisce al suolo più di quanto prende”. Ma l’azienda è anche una dichiarazione d’amore per la Sicilia: Mastrandrea ha scelto di scommettere su un’agricoltura non più marginale, ma al centro del cambiamento climatico, dell’economia circolare, della salute dei consumatori.
“Vogliamo nutrire il futuro, rispettando il pianeta e valorizzando il territorio”, recita la missione dell’azienda. E il verbo ‘nutrire’ non è casuale: nutre la terra, nutre l’economia locale, nutre un nuovo immaginario possibile per l’agricoltura del Mediterraneo. Nei prossimi quattro anni, Halaesa punta a raggiungere i 500 ettari impiantati solo in Sicilia.
Un traguardo che non è solo produttivo, ma culturale e politico. Perché affermare che l’Isola può diventare la culla dell’avocado biologico europeo significa rompere vecchi stereotipi e aprire nuovi orizzonti.
Azienda Halaesa
Contrada Santa Caterina SNC Tusa (Messina)
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