Terrà

Nuove frontiere
Con Intea rinasce l’elicicoltura, come le chiocciole stanno cambiando il panorama agricolo siciliano

di Dario Cataldo

Una parte di stabilimento dove è impiantato l’allevamento delle chiocciole

Nel panorama delle pratiche agricole moderne, l’iniziativa “IN.T.A.E. – Trasferimento dell’innovazione delle tecniche di allevamento elicicolo attraverso un sistema sostenibile al chiuso e controllato” rappresenta un esempio concreto di come la ricerca scientifica, l’innovazione tecnologica e il rispetto per l’ambiente possano convergere. Finanziato dalla sottomisura 16.1 del PSR Sicilia 2014-2022, questo intervento è stato concepito con l’obiettivo di rispondere a due grandi sfide: rendere sostenibile l’allevamento delle chiocciole e migliorare la qualità dei prodotti derivati, come la bava, ormai richiesta in ambito alimentare, cosmetico e farmaceutico.

Promosso dall’azienda agricola Emyrchiocciola di Misilmeri (Palermo) e coordinato dal Crea – Centro di ricerca Difesa e Certificazione di Palermo sotto la guida di Giancarlo Fascella, Intae ha visto il coinvolgimento di 13 partner, tra cui istituzioni scientifiche, aziende agricole e imprese private. La forza di questo programma risiede nella sua capacità di unire innovazione e tradizione per creare un sistema produttivo in grado di affrontare le sfide climatiche e ambientali del presente e del futuro.

L’elicicoltura, ovvero l’allevamento di chiocciole, è un settore in crescita per due ragioni principali. Da un lato, la crescente domanda di bava di chiocciole, utilizzata per le sue proprietà idratanti, rigeneranti e antiossidanti, la rende un ingrediente prezioso per l’industria cosmetica e farmaceutica. Dall’altro, le chiocciole rappresentano un alimento apprezzato, simbolo di un’agricoltura sostenibile. Tuttavia, l’allevamento tradizionale presenta sfide significative, come l’alto consumo idrico, la necessità di mantenere livelli costanti di umidità e l’adozione di pratiche igieniche rigorose per prevenire infezioni. Grazie all’iniziativa Intae, queste criticità sono state affrontate con un approccio innovativo che ha portato alla creazione di serre prototipo dotate di moduli di allevamento brevettati.

Pianta Moringa

Questi ambienti chiusi, progettati per essere completamente autonomi dal punto di vista energetico grazie all’uso del fotovoltaico, offrono condizioni ottimali per la crescita delle chiocciole. Il controllo rigoroso di temperatura, umidità e illuminazione garantisce un habitat ideale per gli animali, riducendo al minimo gli sprechi e aumentando l’efficienza produttiva. Un altro aspetto fondamentale dell’intervento è stato il focus sull’alimentazione delle chiocciole, tradizionalmente basata sulla soia, una coltura ad alto impatto ambientale. La soia, infatti, richiede grandi quantità di acqua per la sua coltivazione e viene spesso prodotta attraverso metodi intensivi che ne compromettono la sostenibilità. Per ovviare a questi problemi, il team di Intae ha sperimentato l’uso di specie vegetali alternative, come la Moringa oleifera e la borragine.

I tre pilastri del progetto

Economia in crescita: sul piano economico, apre nuovi orizzonti per gli agricoltori siciliani: diversificazione aziendale, trasformando il tessuto agricolo locale in un ecosistema più resiliente e dinamico. Quindi, non solo sopravvivenza ma prosperità per chi lavora la terra, con un incremento delle entrate e una maggiore capacità di adattamento alle fluttuazioni del mercato.

Sostenibilità ambientale: le pratiche promosse sono progettate per ridurre l’impatto ecologico delle attività agricole, mantenendo o addirittura aumentando la produttività. Questo paradigma non solo preserva la biodiversità ma pone anche le basi per un futuro meno dipendente da risorse non rinnovabili.

Connessione con la comunità: il progetto non è solo un programma agricolo ma un ponte tra la ricerca scientifica e le comunità locali. L’adozione di tecniche innovative non solo arricchisce il know-how locale ma rafforza anche il tessuto sociale, creando un dialogo costruttivo tra scienziati e agricoltori.

La Moringa, nota per il suo alto contenuto proteico e antiossidante, si è dimostrata particolarmente efficace nel migliorare la qualità della bava prodotta dalle chiocciole. La borragine, invece, ha evidenziato alcune limitazioni, come una minore appetibilità per le chiocciole e una scarsa capacità di incrementare i livelli di allantoina nella bava. Questo non ha fermato i ricercatori, che hanno continuato a perfezionare le razioni alimentari, trovando combinazioni bilanciate che includessero il mangime base, la Moringa e una quantità ridotta di soia. I risultati sperimentali hanno confermato che l’introduzione della Moringa non solo aumenta i contenuti proteici della bava, ma rende il processo produttivo più sostenibile e meno dipendente dalle importazioni di soia.

L’iniziativa non si è limitata all’aspetto tecnico-scientifico. Grande attenzione è stata data alla divulgazione e alla sensibilizzazione del territorio. Attraverso eventi formativi, seminari e giornate dimostrative, questa esperienza ha coinvolto agricoltori, studenti e istituzioni, promuovendo l’adozione di queste nuove tecniche di allevamento. Un momento particolarmente significativo è stato il seminario tenutosi a Corleone nel gennaio 2025, durante il quale le innovazioni introdotte dal progetto hanno suscitato grande interesse tra i partecipanti, aprendo la strada a possibili applicazioni in altri contesti agricoli. I risultati ottenuti finora sono promettenti.

Le aziende agricole coinvolte hanno registrato un incremento nella qualità e nella quantità della bava prodotta, grazie alle nuove tecnologie e alle razioni alimentari sperimentali. La Moringa, coltivata con tecniche sostenibili presso i campi sperimentali, ha dimostrato un potenziale eccezionale non solo come alimento per le chiocciole, ma anche come ingrediente nutraceutico per il consumo umano, grazie al suo elevato contenuto di polifenoli e alla capacità antiossidante. L’esperienza Intae si configura come un esempio virtuoso di come i fondi europei possano essere utilizzati per promuovere l’innovazione e la sostenibilità, valorizzando il patrimonio agricolo e umano di un territorio unico come quello siciliano. Grazie a iniziative come questa, la Sicilia si afferma sempre di più come laboratorio di eccellenza per le sfide globali dell’agricoltura moderna, ponendosi all’avanguardia nel connubio tra tradizione e futuro.

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