Terrà

Il progetto Sisag
Rivoluzione nella logistica, Sicilia in prima linea: macchine sgusciatrici e il trasporto a impatto ridotto

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Una pianta che affonda le radici nella tradizione agricola mediterranea si trasforma in laboratorio di sostenibilità ambientale. La sulla (Sulla coronaria), leguminosa erbacea da sempre utilizzata come foraggio per ruminanti, è al centro di una rivoluzione verde che promette di ridurre drasticamente l’impatto ambientale dell’agricoltura siciliana.

Il protagonista di questa trasformazione è il progetto Sisag (Sistemi Intelligenti e Sostenibili per l’Agricoltura Siciliana), un’iniziativa finanziata dal Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale e dalla Regione Sicilia nell’ambito del Programma di Sviluplo Rurale 2014-2022. I risultati ottenuti dimostrano come l’innovazione tecnologica applicata a colture tradizionali possa generare benefici ambientali significativi.

Una macchina che rivoluziona la logistica

L’elemento più sorprendente della ricerca riguarda l’introduzione di una macchina sgusciatrice per semi di sulla, un’innovazione apparentemente semplice ma dagli effetti rivoluzionari. Il dispositivo è riuscito a ridurre del 75% il volume di stoccaggio dei semi, con conseguenze a catena sull’intera filiera logistica.

“La riduzione del volume ha comportato una diminuzione di 3-4 volte del numero di viaggi necessari per il trasporto”, spiegano i ricercatori del progetto. Il risultato? Emissioni legate al trasporto ridotte tra il 60 e il 75%, un traguardo significativo in un settore che tradizionalmente genera un elevato impatto carbonico.

Sgusciatrice per semi di sulla

Dal campo al suolo: un circolo virtuoso

Ma l’innovazione non si ferma alla fase di trasporto. Il progetto ha sviluppato anche tecniche avanzate per la gestione dei residui vegetali. Attraverso l’utilizzo di una trincia meccanizzata specializzata, è possibile preservare l’integrità dei semi mentre si polverizzano foglie e fiori direttamente sul campo.

Questi residui organici, una volta incorporati nel terreno, diventano una risorsa preziosa: arricchiscono il suolo di carbonio organico e azoto, sfruttando la capacità naturale della sulla di fissare l’azoto atmosferico. Gli esperti stimano un sequestro di carbonio compreso tra 0,4 e 0,6 tonnellate per ettaro all’anno.

Compostaggio statico di residui agricoli e letame

Compostaggio statico: l’alternativa verde ai fertilizzanti

Parallelamente, il progetto ha sperimentato processi di compostaggio statico per integrare residui agricoli e letame animale. Questa tecnica rappresenta un’alternativa concreta ai fertilizzanti chimici, favorendo la stabilizzazione della sostanza organica e riducendo le emissioni di metano rispetto ai tradizionali processi di decomposizione.

Il compost prodotto migliora la fertilità del suolo, incrementa la ritenzione idrica e stimola l’attività microbica, creando benefici a lungo termine per l’ecosistema agricolo.

Verso un modello globale

I risultati del progetto Sisag vanno oltre i confini regionali. Gli esperti raccomandano la promozione di questa gestione integrata dei residui come buona pratica per tutti i sistemi agricoli mediterranei, proponendo un modello circolare che potrebbe essere adottato su scala globale.

Compostaggio statico

La sulla, con la sua resistenza ai suoli argillosi e alla siccità, la tolleranza ai terreni alcalini e l’elevato valore nutritivo per i ruminanti, si conferma così non solo una risorsa tradizionale dell’agricoltura mediterranea, ma anche una chiave per il futuro sostenibile del settore primario.

Un esempio concreto di come l’innovazione tecnologica possa valorizzare le tradizioni agricole locali, trasformandole in strumenti per raggiungere gli obiettivi ambientali e climatici del XXI secolo.

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